La Rowling ci ha regalato un mondo di oggetti magici che tutti abbiamo sognato di avere, una volta o l’altra. Eppure, esistono nella realtà tantissimi oggetti babbani che ai maghi, probabilmente, farebbero comodo.
Se pensiamo a cose come l’orologio dei Weasley, che non segna le ore ma la posizione dei membri della famiglia, non abbiamo dubbi su cosa preferiremmo avere rispetto a un semplice pendolo. Chi non ha desiderato di avere un Mantello dell’Invisibilità, almeno una volta, per poter fare ciò che vuole passando inosservato? Oppure, tanti di noi vorrebbero avere un Avversaspecchio o uno Spioscopio per potersi guardare le spalle, ancora meglio andrebbe l’Occhio di Moody.
In un articolo avevamo già classificato 10 oggetti magici che vorremmo assolutamente avere. Sono indubbiamente tutte cose che ci farebbero più che comodo o che sarebbero belle anche solo da sfoggiare. Ma, forse, anche ai maghi potrebbe risultare utile qualche oggetto babbano, qualcuno dovrebbero persino averlo già! Proviamo, perciò, a fare una lista di oggetti babbani che anche i maghi dovrebbero conoscere.
Oggetti di cancelleria
Per tutto il tempo che Harry, Ron e Hermione trascorrono a Hogwarts leggiamo di rotoli di pergamena assegnati come compiti per casa, di varie metrature. Non c’è mai un accenno all’utilizzo di altro materiale di cancelleria, come ad esempio le matite, o semplici quaderni. Per quanto andare in giro con fogli di pergamena possa essere chic (in questo articolo diamo qualche idea per rendere più magica la propria scrivania), il calamaio pieno d’inchiostro nella borsa potrebbe rivelarsi pericoloso. Lo sa bene il buon Cedric Diggory:
La borsa di Cedric si strappò. Pergamene, penne e libri si sparpagliarono sul pavimento. Parecchie boccette d’inchiostro andarono in frantumi.
Harry Potter e il Calice di Fuoco, capitolo 20: “La prima prova”
[…] Cedric si alzò, le braccia cariche di penne, pergamene e libri macchiati d’inchiostro, la borsa strappata che penzolava dalla spalla.
Noi babbani abbiamo da tempo inventato le penne biro e le matite, che preverrebbero il piccolo inconveniente di macchie d’inchiostro ovunque. Inoltre, metri e metri di fogli di pergamena arrotolati occupano tantissimo spazio: non sarebbe meglio un compattissimo quaderno?
Oltretutto, penne e quaderni sono oggetti a prova di Hogwarts: niente tecnologia, per le penne bastano semplici principi della fisica. Perciò, in questo caso, direi che noi stiamo meglio!
Fiammiferi
Uno dei primissimi incantesimi che si imparano a Hogwarts è “Lumos”, per accendere la punta della propria bacchetta e fare luce in luoghi bui. Ma quanti altri modi hanno i maghi per illuminare le stanze?
Ogni volta che viene menzionata la presenza di un lampadario, viene specificato che è a candele. Sappiamo anche che a Hogwarts ci sono parecchi lampadari, ma dal momento che la tecnologia non funziona per la troppa magia va da sé che non hanno lampadine. Inoltre, sempre dal quarto libro capiamo che i maghi non conoscono nemmeno i fiammiferi:
Il signor Weasley non riusciva assolutamente ad accendere il fuoco, ma non era perché non ci provasse. Fiammiferi spezzati ricoprivano il terreno tutto intorno, ma lui sembrava spassarsela come mai nella vita.
Harry Potter e il Calice di Fuoco, capitolo 7: “Bagman e Crouch”
“Oops!” disse quando riuscì ad accenderne uno, e subito lo lasciò cadere per la sorpresa.
“Dia qui, signor Weasley” gli disse Hermione gentilmente, prendendogli la scatola e mostrandogli come fare.
Chiaramente la magia arriva in aiuto per moltissime cose, ma non dobbiamo dimenticare che ai maghi minorenni non è permesso usarla. Immaginiamo, perciò, un bambino che rimane al buio nella sua stanza: non gli rimane che andare a tentoni fino alla porta! Oppure c’è una dispensa speciale per l’incanto Lumos?
Telefono
La nostra fonte principale per capire cosa i maghi conoscano o meno è proprio lui: il meraviglioso signor Weasley. Proprio la sua grande passione per i babbani e la sua incapacità a comprendere il funzionamento di oggetti che per noi sono all’ordine del giorno funge da ago della bilancia.
È perciò grazie ai Weasley, per la precisione a Ron, che veniamo a sapere, nel terzo libro, che i maghi non conoscono il FELETONO:
“Harry, devi venire da noi. Sistemo le cose con mamma e papà e poi ti chiamo. Adesso lo so come si usa un feletono…”
Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban, capitolo 22: “Ancora posta via gufo”
“Telefono, Ron” lo corresse Hermione. “Davvero, tu dovresti andare a lezione di Babbanologia il prossimo anno…”
Chiaramente, ai maghi il telefono non serve affatto. Potendo, infatti, comunicare via gufo, via camino e, in casi estremi, addirittura per mezzo del Patronus, dover capire come funziona l’elettricità solo per poter installare un aggeggio che fa la stessa cosa di una Strillettera, ma con meno effetti speciali, sarebbe uno spreco di energie. Eppure, almeno qualche mago lo sa eccome come funziona un telefono: l’entrata al Ministero per i visitatori è proprio una cabina telefonica!
Ma poi, diciamocelo, anche i maghi sono adolescenti per un periodo della loro vita: ma ve lo immaginate che posto magico sarebbe Instagram se ragazzi come Ron, Ginny o Draco Malfoy avessero un FELETONO in mano?
Moda babbana
Un’altra cosa che sappiamo bene è che la moda babbana e la moda magica sono totalmente diverse e che alcuni maghi sono completamente incapaci di mimetizzarsi con abiti babbani. Sempre la Coppa del Mondo di Quidditch, nel quarto libro, ne è una prova lampante. Ora, ci sono un paio di cose da notare.
Innanzitutto, in Gran Bretagna c’è un solo, ben noto villaggio composto esclusivamente da maghi: Hogsmeade. In un articolo del vecchio Pottermore si affronta proprio il tema della difficoltà, per i maghi, di mantenere segreta la loro comunità. Ciò vuol dire che la maggior parte dei maghi della Gran Bretagna è immersa in un mondo che, bene o male, è misto. Di conseguenza, vedranno ogni giorno come si vestono i loro vicini babbani, dovendosi mimetizzare e dovendone riprodurre l’aspetto. Lo stesso Ministro della Magia veste sempre un abito gessato, perfettamente appropriato alla sua carica anche tra i babbani. Inoltre, i ragazzi di Hogwarts indossano spesso abiti molto simili a quelli babbani (vedi i maglioni della signora Weasley o i pigiami di Ron), Bill viene addirittura descritto come uno che non sarebbe affatto fuori luogo a un concerto rock. Come mai, allora, fanno così tanta fatica?
C’è un’ultima cosa su cui porre l’attenzione. La Saga degli Animali Fantastici fa tappa anche in Europa, come abbiamo visto nei Crimini di Grindelwald. In questo film possiamo ammirare un meraviglioso giovane Silente vestito perfettamente alla moda dell’epoca, oltre a tutti gli altri maghi di Parigi e non (per non andare troppo lontano, oltreoceano) che sfoggiano abiti da capogiro. Quand’è, perciò, esattamente, che hanno dimenticato tutti come ci si veste?
La moda non è un oggetto, è vero. Ma di sicuro rientra tra le cose babbane che non ha senso che i maghi ignorino!
Elettricità, tecnologia e altri oggetti
Anche elettricità e tecnologia, effettivamente, non sono oggetti. Potremmo pensare a queste come alla nostra babbanissima magia: grazie a loro, infatti, molte delle cose che i maghi fanno ricorrendo a una bacchetta siamo in grado di farle anche noi. E ogni giorno la Scienza fa passi da gigante, proiettandoci verso un futuro sempre più intriso di pura meraviglia.
Sappiamo che i maghi non conoscono l’elettricità. Ce lo dimostra il signor Weasley, quando va a prendere Harry dai Dursley nel quarto libro:
“Signor Weasley, sono Harry… Il camino è chiuso. Non potete entrare da qui”.
Harry Potter e il Calice di Fuoco, capitolo 4: “Ritorno alla Tana”
“Accidenti!” disse la voce del signor Weasley. “Perché diavolo hanno chiuso il camino?”
“Hanno un fuoco elettrico” spiegò Harry.
“Davvero?” disse la voce del signor Weasley, eccitata. “Eclettico, hai detto? Con la spina? Cielo, devo vederlo… Riflettiamo… Ahia, Ron!”
Come abbiamo appurato più su, i maghi possono anche farne assolutamente a meno, in quanto una bacchetta può fare cose inimmaginabili. Però, sempre come abbiamo già convenuto, sono pochissimi i maghi che vivono relegati esclusivamente tra loro. E il mondo babbano è talmente intriso di tecnologia che è assolutamente impossibile che un mago, qualunque sia il suo lavoro, uscendo di casa non vi si imbatta. Al contempo, risulta alquanto inverosimile che ai maghi non sia mai venuta voglia, ad esempio, di prendere un televisore e informarsi sul mondo che li circonda! O ai ragazzi di chiedere ai genitori una Play Station con cui giocare (magari quando hai il Quidditch fai a meno anche dell’Xbox, è vero…).
Questi sono solo cinque tra oggetti e cose babbane che i maghi ignorano, ma dovrebbero conoscere. La lista potrebbe sicuramente crescere, ma già queste sono lacune alquanto grandi!