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Atti di coraggio dimenticati della Battaglia di Hogwarts

6 Luglio 2021 eric-bard 5 min read

Atti di coraggio dimenticati della Battaglia di Hogwarts

6 Luglio 2021 Mikasa 5 min read

La seconda guerra magica ha lasciato dietro di sé sofferenza e tanti caduti, che ancora oggi provocano una stretta al cuore a tutti noi. Fred Weasley, i neogenitori Tonks e Remus, Severus Piton e tanti altri, tra professori, studenti e alleati. In un contesto così caotico risulta difficile focalizzarsi su tutto ciò che è avvenuto e soprattutto ricordare alcuni atti di coraggio che hanno determinato l’esito della battaglia di Hogwarts.

Alla battaglia hanno partecipato in tanti: studenti, professori, membri dell’Ordine e creature magiche. Nessuno (o quasi) si è tirato indietro quando è stato il momento di decidere da che parte stare e Hogwarts, con coraggio, ha unito le forze contro il lato oscuro.

J.K. Rowling ha cercato di non lasciare indietro nessuno, ripescando dal passato tutti coloro che presto o tardi sono entrati a far parte della vita di Harry e della nostra, dal giovane Colin Canon all’innamoratissima Lavanda Brown. Quelli che con coraggio non hanno esitato a schierarsi dalla parte del bene, a costo della propria vita.

Ma possiamo dire lo stesso dei film? Forse no. Volente o nolente, un regista ha la necessità di operare tagli alla pellicola, soprattutto se si tratta di trasporre sul grande schermo un libro di circa 700 pagine, al cui interno è contenuta la fine non solo di una storia, ma di un’era.

Vediamo quali sono stati gli atti di coraggio dimenticati o passati inosservati che hanno contribuito alla fine della battaglia di Hogwarts.

Grifondoro, Tassorosso e Corvonero in difesa di Harry

Il silenzio li inghiottì di nuovo. Le teste si voltarono, ogni occhio nella Sala sembrava aver trovato Harry e tenerlo immobilizzato nel riverbero di migliaia di raggi invisibili. Poi una figura si alzò dal tavolo di Serpeverde; Harry riconobbe Pansy Parkinson, che levò un braccio tremante e urlò: «Ma è laggiù! Potter è laggiù! Qualcuno lo prenda!»
[…]
Prima che Harry potesse parlare, ci fu un movimento collettivo. I Grifondoro si alzarono a fronteggiare non lui, ma i Serpeverde. Poi anche i Tassorosso si alzarono, e quasi nello stesso istante i Corvonero: davano tutti le spalle a Harry e guardavano Pansy. Harry, sgomento e commosso, vide bacchette sbucare dappertutto, sfilate da sotto i mantelli e dalle maniche.

-Harry Potter e i Doni della Morte

Potrebbe sembrare un gesto scontato o banale, ma vedere tutti gli studenti di Hogwarts (Serpeverde esclusi) decisi a schierarsi in difesa di Harry è stata la massima rappresentazione di ciò che J.K. Rowling ha cercato di insegnarci nel corso dei libri: non esiste casa, età, provenienza o altro che possa dividere quando si ha davanti il bene comune e una prospettiva di pace.

coraggio

Il ritorno di Percy Weasley

«Sono stato uno scemo!» ruggì Percy, così forte che per poco la foto non cadde di mano a Lupin. «Un idiota, un imbecille tronfio, sono stato un… un…»
«Un deficiente schiavo del Ministero, rinnegato e avido di potere» concluse Fred.
Percy deglutì.
«Sì!»
«Be’, non potevi dirlo meglio di così» dichiarò Fred, e gli tese la mano. La signora Weasley scoppiò in lacrime. Corse avanti, spinse via Fred e strinse Percy in un abbraccio soffocante, mentre lui le dava pacche sulle spalle, lo sguardo puntato sul padre.
«Mi spiace, papà» mormorò.
Il signor Weasley batté le palpebre in fretta, poi anche lui corse ad abbracciare il figlio.

– Harry Potter e i Doni della Morte

Dopo aver troncato i suoi rapporti con la famiglia, in seguito all’assunzione al Ministero della Magia, Percy Weasley decide di riconciliarsi con i Weasley e di prendere parte alla battaglia di Hogwarts, ammettendo le sue colpe e riappacificandosi con i genitori e i fratelli, poco prima della morte di Fred.

Poi il mondo divenne dolore e penombra: Harry era semisepolto nel crollo di un corridoio colpito da un tremendo attacco. Capì dal vento freddo che il fianco del castello era esploso e un calore appiccicoso sulla guancia gli disse che stava sanguinando copiosamente. Poi sentì un grido lancinante che gli strappò le viscere, l’espressione di un dolore che né le fiamme né le maledizioni potevano provocare, e si alzò, incerto, più spaventato di quanto non fosse ancora stato quel giorno, più spaventato, forse, che in tutta la sua vita…
[…]
«No… no… no!» urlò qualcuno. «No! Fred! No!»
Percy scuoteva il fratello, Ron era inginocchiato accanto a loro, e gli occhi di Fred li fissavano senza vederli, lo spettro dell’ultima risata ancora impresso sul volto.

– Harry Potter e i Doni della Morte

Forse la battaglia più grande, a volte, è tornare sui propri passi con coraggio, ammettendo i propri errori, e Percy l’ha vinta senza dubbio.


La fedeltà alla scuola di Colin Canon

Alla battaglia di Hogwarts non erano ammessi studenti minorenni, e Colin Canon era tra questi. Ma nonostante ciò il giovane Grifondoro, nonché membro dell’Esercito di Silente, ha deciso di non tirarsi indietro per nessun motivo… e assistere tramite le parole di J.K. Rowling alla sua morte ha spezzato i nostri cuori.

 Poi Neville per poco non lo urtò. Era con un altro e trasportavano un cadavere. Harry abbassò lo sguardo e avvertì un’altra fitta allo stomaco: Colin Canon, anche se minorenne, doveva essere riuscito a sgattaiolare indietro come Malfoy, Tiger e Goyle. Era piccolissimo da morto.
 «Sai cosa? Ce la faccio da solo, Neville» disse Oliver Baston. Si gettò Colin sulla spalla e lo portò nella Sala Grande.

– Harry Potter e i Doni della Morte


Ginny Weasley e l’empatia verso il prossimo

Harry si rimise il Mantello e riprese il cammino. Qualcun altro si muoveva non lontano, chino su una figura distesa a terra. Era a pochi metri quando si rese conto che era Ginny.
Si fermò di botto. Era accanto a una ragazza che chiedeva della madre.
«Va tutto bene» le diceva Ginny. «È tutto a posto. Ora ti portiamo dentro».
«Ma io voglio andare a casa» sussurrò la ragazza. «Non voglio più combattere!»
«Lo so» rispose Ginny, e la sua voce si spezzò. «Andrà tutto bene».


– Harry Potter e i Doni della Morte

Il primo giorno a Hogwarts la Professoressa McGranitt disse che la propria casa, da quel momento in poi, sarebbe diventata la propria famiglia, e Ginny Weasley, come tanti altri, ha incarnato questo pensiero alla perfezione. Seppur (forse) di una casa diversa la giovane Weasley non ha esitato ad aiutare una persona che era in difficoltà… e forse senza di lei quella ragazza avrebbe perso la vita nella battaglia.

coraggio

La battaglia di Hogwarts ha dato modo a tutti i personaggi, noti o meno, di dare il proprio contributo nella lotta tra bene e male, compiendo gesti di estremo coraggio che, uniti tra loro, hanno determinato l’esito del conflitto. Nessun gesto è piccolo quando la posta in palio è la salvezza di tutto ciò che c’è di buono nel mondo magico, e J.K. Rowling lo ha dimostrato ancora una volta.

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