Un mago oscuro tra i più temuti del mondo magico nonché fedele sostenitore di Voldemort. In questo articolo vediamo a fondo la storia di Antonin Dolohov, un mangiamorte tanto sadico quanto straordinariamente abile.
Antonin Dolohov fu uno dei sostenitori di Tom Riddle della prima ora e uno dei primissimi mangiamorte. Durante la Prima Guerra dei Maghi, terrorizzò la comunità magica con una serie di omicidi e torture sia di babbani che, in generale, di tutti coloro che si opposero a Lord Voldemort. Diede del filo da torcere a chiunque tentò di catturarlo, in quanto possedeva una innata predisposizione alle arti magiche.
«C’era Antonin Dolohov» disse. «Io… io l’ho visto torturare innumerevoli Babbani e… e non-sostenitori del Signore Oscuro».
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Le origini
Antonin Dolohov nacque prima del 1950 (presumibilmente, nel 1927) in un luogo non noto. Della sua famiglia non sappiamo molto, se non che i suoi genitori erano purosangue e accaniti sostenitori di Tom Riddle, praticanti della magia oscura. Si pensa che Antonin avesse ereditato la sua spietatezza da suo padre: erano infatti due gocce d’acqua e, proprio per questo, il padre potrebbe essere stato il vero carnefice degli omicidi avvenuti prima del 1950, di cui Antonin venne accusato.
L’etimologia del suo nome è davvero particolare. “Antonin” è la traduzione francese o ceca del nome “Anthony” e deriva dal latino “Antonius” o “Antoninus”. Entrambi i nomi latini appartengono a due importanti famiglie romane i cui membri più celebri sono riportati in ogni libro di storia: il politico e soldato Marco Antonius (Marco Antonio) e gli imperatori Marco Aurelio Antoninus (Marco Aurelio Antonino Augusto) e Antoninus Pius (Antonino Augusto Pio).
Il cognome “Dolohov”, originariamente “Dolokhov”, ha radici russe. Tale cognome compare nel celebre romanzo “Guerra e Pace” di Lev Tolstòj. Non a caso, nel romanzo storico di Tolstòj, “Fyodor Dolokhov” è un personaggio coraggioso, irascibile, crudele e vendicativo. Antonin si rispecchia fin troppo bene in questa descrizione e J.K. Rowling stessa ha ammesso (indirettamente) di essersi ispirata proprio a Fyodor Dolokhov per creare la figura di Antonin Dolohov.
I tratti fisici e psicologici
Antonin Dolohov è descritto come un uomo di statura media, dai capelli corvini e il viso pallido, allungato e contorto. Come tutti i mangiamorte ha il Marchio Nero “tatuato” nella parte interna del suo avambraccio sinistro. La sua personalità è caratterizzata da un odio immenso nei confronti dei babbani, dei nati-babbani, dei mezzosangue e dei sanguemarcio. Questo è molto curioso, dal momento che Voldemort è a tutti gli effetti un mezzosangue, e ci fa intuire che Antonin non conoscesse le vere origini del suo maestro.
Antonin Dolohov, diceva la didascalia sotto un mago dal viso pallido, lungo e contorto, che sorrideva sprezzante all’indirizzo di Harry (…)
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Sin da piccolo, Dolohov si dimostrò particolarmente arrogante e sicuro di sé e, proprio per questo motivo, venne smistato in Serpeverde. La sua estrema sicurezza nelle sue capacità lo portò in svariate situazioni a fronteggiare più nemici alla volta in solitaria, nonché a sfidare alcuni tra i più potenti maghi del suo tempo, tra cui Malocchio Moody, Sirius Black e Filius Vitious. L’assente senso di empatia lo portò a compiere le atrocità più assurde senza la minima esitazione o rimorso.
La Prima Guerra dei Maghi e la prigionia
Durante la Prima Guerra dei Maghi, Dolohov diede prova di essere il mangiamorte più spietato di Lord Voldemort, torturando decine e decine di oppositori del Signore Oscuro con l’aiuto di Igor Karkaroff. Insieme ad altri quattro mangiamorte, Dolohov uccise brutalmente Fabian e Gideon Prewett, fratelli di Molly Weasley e membri dell’Ordine della Fenice.
I cinque assassini, incluso Dolohov, furono arrestati e rinchiusi ad Azkaban per i loro crimini, un anno prima della caduta di Voldemort. Antonin trascorse i successivi 14 anni in una cella di massima sicurezza di Azkaban, accanto a quella di Bellatrix Lestrange. Proprio quando Dolohov aveva perso ogni speranza riguardo un possibile sconto di pena o possibilità di fuga, una forte esplosione nella struttura penitenziaria permise a lui, Bellatrix e altri detenuti di evadere da Azkaban nel 1996, all’alba della Seconda Guerra dei Maghi.
La “disfatta” dell’Ufficio Misteri
Pur essendo visibilmente provato dall’angosciante prigionia, Antonin decise immediatamente di riunirsi all’armata di Voldemort. Come è noto, prese parte alla Battaglia dell’Ufficio Misteri. Riuscì a scovare insieme a Lucius Malfoy i membri dell’Esercito di Silente che erano in cerca della Profezia. In seguito al deciso contrattacco dei ragazzi, che misero fuori gioco alcuni mangiamorte, Dolohov tentò di avvisare altri adepti.
Hermione glielo impedì, colpendolo con l’incantesimo Silencio. In tutta risposta, Dolohov ferì Hermione con la sua personalissima maledizione, che però non fu totalmente efficace perché venne lanciata non verbalmente. A quel punto, Dolohov decise di braccare l’E.S. nella Stanza della Morte e attaccò Neville Paciock con un calcio, rompendogli la bacchetta e il naso.
(…) Il Mangiamorte gli tirò un calcio violento, spezzandogli la bacchetta e centrandogli il naso. Con un ululato di dolore, Neville si ritrasse premendosi una mano sul viso. Harry si voltò di scatto, levando la bacchetta, e vide che il Mangiamorte si era strappato il cappuccio e aveva la bacchetta puntata su di lui. Harry riconobbe la lunga, pallida faccia storta già vista sul La Gazzetta del Profeta: Antonin Dolohov, il mago che aveva assassinato i Prewett.
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Durante la furiosa battaglia, Dolohov venne colpito in ben due occasioni dal Petrificus Totalus di Harry. Infine, fu messo alle strette dagli Auror e venne arrestato per la seconda volta, ma prima ebbe la soddisfazione di vincere un duello contro Malocchio Moody, anche se non era riuscito a ucciderlo come tanto sperava. Dolohov venne rispedito ad Azkaban, ma la sua seconda prigionia durò molto poco.
La Seconda Guerra dei Maghi
Nel Luglio del 1997, Dolohov fuggì nuovamente da Azkaban e si recò a Villa Malfoy per discutere con Lord Voldemort e gli altri seguaci del nuovo piano d’azione. Si mise a caccia del trio insieme a Thorfinn Rowle. I due scovarono il trio al Luchino Caffe (nella Londra babbana) dove ingaggiarono un breve ma violento scontro.
Ancora una volta, Dolohov sfoggiò le sue abilità lanciando una serie di incantesimi e maledizioni non verbali. Fu fermato, quasi ironicamente, da un Petrificus Totalus lanciato da Hermione che, successivamente, modificò le memorie di Dolohov e Rowle, rendendogli impossibile ricordare quello scontro. Dopo questo tentativo fallimentare di catturare il trio, sappiamo che Rowle venne punito con la maledizione Cruciatus da Voldemort in persona ed è probabile che Dolohov subì la stessa punizione.
L’ultimo contesto in cui vediamo Dolohov è la Battaglia di Hogwarts del 1998, dove il mangiamorte attaccò Dean Thomas e Parvati Patil. Che ci crediate o no, quest’ultima ha fermato Dolohov con un Petrificus Totalus. Quando si rialzò, Dolohov vide Remus Lupin poco lontano da lui. Lo fronteggiò e lo uccise, probabilmente con un Avada Kedavra o con la sua maledizione personale, dal momento che i suoi incantesimi non lasciarono alcuna traccia visibile sul corpo di Remus.
Dolohov venne chiamato a guardia della Foresta Proibita insieme a Cormac Yaxley, nell’attesa che Harry Potter si consegnasse al Signore Oscuro. Quando la battaglia riprese, Dolohov decise sfacciatamente di duellare contro il professor Vitious, sicuro di avere la meglio. Vitious, noto campione nei duelli magici, sconfisse Dolohov. Non è chiaro se lo uccise o se, semplicemente, lo schiantò per consegnarlo nella mani degli Auror, che lo avrebbero rispedito ad Azkaban un’altra volta.
Perché Dolohov era così potente?
La dimostrazione delle grandi abilità di Dolohov non si limitò certo alla scia di morte che lascio dietro di sé. Dolohov era un abile duellante che praticava impeccabilmente la magia, tanto da riuscire a lanciare incantesimi non verbali dalla discreta potenza e con relativa facilità. Era anche un maestro delle Arti Oscure, perché padroneggiava sia maledizioni molto complesse (come Expulso, non verbale) che le tre maledizioni senza perdono, difficilissime da eseguire efficacemente.
Antonin creò la sua personalissima maledizione (il cui nome specifico è ignoto) che consiste in fiamme violacee che infliggono gravi danni all’avversario. Dolohov non solo creò questa maledizione, ma riuscì a utilizzarla non verbalmente, esattamente come con l’incantesimo Incarceramus che, tra l’altro, denota la sua grande conoscenza in materia di Trasfigurazione.
Non dobbiamo inoltre dimenticare che la vera forza di Dolohov fu la sua tempra psicologica. Resistere per così tanto tempo ad Azkaban circondato da dissennatori e continuare a perseguire il proprio obiettivo senza perdere il senno non è certo cosa da tutti. Per concludere, Dolohov è sicuramente un personaggio dannatamente sottovalutato, persino da Lord Voldemort stesso. Per fare un paragone, i suoi poteri e abilità magiche lo mettono alla pari di Bellatrix Lestrange e Severus Piton e quindi appena un gradino sotto Albus Silente e Voldemort.
Fonti:
Fandom
Potterpedia
AminoAPPS