Al di là della gioia di aver potuto rivivere la magia sul grande schermo, c’è anche un’interessante – seppure un po’ tetra – prospettiva storica da analizzare: vi ricordate che i protagonisti di Animali Fantastici sono stati condannati a morte dal MACUSA, a un certo punto del film? Ecco, quella sentenza trova riscontri storici!
Insomma, non tutti siamo ferratissimi sulla storia e sulla tradizione americana e questo lo sappiamo. Siamo però certi che se usiamo le parole magiche “processi alle streghe” vi si accenderà una lampadina. Alcuni elementi della scena di Animali Fantastici e dove trovarli che abbiamo citato poco sopra, sono un preciso richiamo a quel periodo storico.
Quindi mettetevi comodi: in attesa di Animali Fantastici 3, in questo articolo osserveremo insieme il significato e la valenza storica de “la sedia”, “l’acqua” e “i ricordi”.
La sedia
Nell’Inghilterra del diciassettesimo secolo, la sedia era un simbolo tipico della caccia alle streghe. Infatti, per estorcere loro confessioni, i malcapitati venivano legati a una sedia e immersi nell’acqua per lungo tempo – finché non fossero annegati oppure non avessero fatto dei nomi.
L’acqua
La stanza delle esecuzioni contiene una specie di stagno pieno di una strana sostanza che sembra acqua, ma acqua non è, visto quello che succede dopo. La simbologia è comunque eloquente.
Tra il 16esimo e il 17esimo secolo, in Europa, le persone accusate di stregoneria venivano legate e gettate in acqua. Si credeva che se fossero stati colpevoli l’acqua – simbolo del battesimo – li avrebbe respinti e tenuti a galla, se fossero stati innocenti, sarebbero affondati – e spesso annegati. Un sistema barbaro e terribile questo richiamato nel film.
I ricordi
Il primo metodo di esecuzione per i condannati a morte per stregoneria, al contrario di quanto si possa pensare, era l’impiccagione, non il rogo. Potrebbe sembrare assurda la connessione tra impiccagione e ricordi.
Fateci caso, avete visto in giro qualche cappio durante la scena dell’esecuzione in Animali Fantastici? No, vero? In un certo senso, sono gli stessi ricordi di Tina a condurla sulla sedia e volontariamente alla sua esecuzione. Quindi, con un po’ di traslazione, sono i suoi ricordi a farle da cappio, per così dire. Eccovi la terza analogia storica.
È sempre interessante osservare come al di là della magia, dei sorrisi e della fantasia, ci sia anche un tentativo di ricostruzione storica. Tutto questo è possibile grazie al grande lavoro dello scrittore che spesso, purtroppo, viene dato per scontato.
FONTE : MuggleNet