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Alla scoperta della Stanza delle Necessità: usi, curiosità e leggende

6 Dicembre 2019 chia-digr 6 min read

Alla scoperta della Stanza delle Necessità: usi, curiosità e leggende

6 Dicembre 2019 Nox 6 min read

Non importa se ti serva un bagno, un nascondiglio o una sala dove allenarti, la Stanza delle Necessità si trasformerà sempre in ciò di cui hai più bisogno.

Vediamo insieme tutto ciò che c’è sapere su uno dei luoghi più interessanti di tutta Hogwarts.

La Stanza Va-E-Vieni

Come sappiamo, la Stanza delle Necessità ci viene presentata ufficialmente soltanto nell’Ordine della Fenice quando Harry chiede a Dobby un posto sicuro per potersi riunire con l’Esercito di Silente.

Dobby, contento, dice di avere la soluzione: una stanza magica che compare solo quando si ha veramente bisogno di qualcosa e, quando compare, ha sempre tutto ciò che si cerca.

«Noi la chiamiamo Stanza Va-e-Vieni, signore, oppure Stanza delle necessità!» 
«Perché?» chiese Harry. 
«Perché è una stanza dove si può entrare» disse Dobby serio, «solo se c’è veramente bisogno. A volte c’è, a volte no, ma quando appare ha sempre tutto quello che serve a chi la cerca.»

Ordine della Fenice, Capitolo 18

Appena Harry sa dell’esistenza della stanza, informa il resto dell’ES che, se all’inizio sembra un po’ scettico, una volta entrato nella stanza si ricrede: è esattamente ciò che stavano cercando. 

Esercito di Silente nella Stanza delle Necessità

Uno sgabuzzino, un bagno e un nascondiglio

Scoprire della Stanza delle Necessità così tardi ci potrebbe fare pensare che non sia poi usata così spesso, ma in realtà, leggendo bene, possiamo notare che venga usata più di quanto possiamo pensare.

Con grande sorpresa, la prima persona in assoluto ad accennare alla Stanza delle Necessità non è nè un insegnate nè uno studente, ma il custode della scuola: Argus Gazza.

Nella Camera dei Segreti, infatti, Harry sente Gazza parlare a Mrs Purr di uno sgabuzzino che scompare. Tuttavia, il contesto in cui viene nominata ci fa capire che il custode non abbia idea di cosa quello “sgabuzzino” sia in realtà. 

La seconda persona a fare riferimento alla Stanza delle Necessità è Silente. 

Harry, infatti, mentre sta parlando con Dobby ricorda subito quando, durante il Ballo del Ceppo, il preside aveva detto di essersi imbattuto in questa stanza piena di vasi da notte mentre doveva andare in bagno. Al contrario di Gazza però, Silente ci fa intuire chiaramente che sa più di quanto dice.

«[…] Ho preso la direzione sbagliata mentre andavo in bagno e mi sono ritrovato in una stanza di magnifiche proporzioni […] ospitava una collezione di vasi da notte davvero notevole. Quando sono tornato indietro per guardare meglio, ho scoperto che la stanza era sparita. […] È probabile che sia accessibile solo alle cinque e mezza del mattino. O che compaia solo quando la luna è a un quarto… o quando colui che la cerca ha la vescica straordinariamente gonfia». 

Il Calice di Fuoco, Capitolo 23

A ogni modo, la Stanza delle Necessità viene usata anche da altri personaggi, alcuni consapevoli, altri un po’ meno. Basti pensare a Dobby che la usa per aiutare Winky ubriaca o ancora Fred e George che dicono di essersi nascosti nella stanza – che in quel momento era uno stanzino delle scope – per sfuggire a Gazza. 


Un nascondiglio perfetto 

La Stanza delle Necessità, per tutto il quinto capitolo, la vediamo come una sala d’allenamento segreta, un posto che sia introvabile per la Umbridge. Ma cosa la rende un nascondiglio tanto perfetto? 

Per prima cosa è indisegnabile. La Stanza delle Necessità, infatti, è protetta da speciali magie che la rendono impossibile da tracciare – forse è per questo che non compare sulla Mappa del Malandrino o magari, più semplicemente, i Malandrini non l’hanno mai trovata.

«Nella Stanza delle necessità!» esclamò Harry.. «Ecco dove [Malfoy] si nasconde! […] Scommetto che è per questo che scompare dalla Mappa… Adesso che ci penso, non ho mai visto la Stanza delle necessità sulla Mappa!» 
«Forse i Malandrini non hanno mai saputo che lì ci fosse la stanza.» disse Ron. 

Il Principe Mezzosangue, Capitolo 21
Draco Malfoy sulla Mappa del Malandrino

Sia la Umbridge che Harry, infatti, non riescono a entrare nella stanza per scoprire le intenzioni rispettivamente dell’ES e Draco, nonostante sappiano che si trovino là dentro.

Harry prova più volte a fare trasformare la stanza in ciò di cui ha bisogno Malfoy ma le formule “Ho bisogno di vedere cosa sta facendo Malfoy là dentro…” o ancora “Ho bisogno che diventi il posto che diventi per Draco Malfoy…” non sono istruzioni abbastanza chiare per la Stanza delle Necessità che infatti non si apre.

La Umbridge invece, nonostante all’inizio avesse lo stesso problema di Harry, riuscirà comunque a entrare grazie alla soffiata di Marietta (l’amica di Cho).

«Malfoy è entrato nel nostro Quartier generale l’anno scorso, quindi riuscirò ad entrare e a spiarlo, non c’è problema.»
«Non credo ci riuscirai, Harry» disse Hermione lentamente.«Malfoy sapeva esattamente come stavamo usando la stanza perché quella stupida Marietta aveva spifferato tutto. Aveva bisogno che la Stanza diventasse il Quartier generale del ES, e così ha fatto. Ma tu non sai cosa diventa la stanza quando Malfoy ci entra, così non sai cosa in cosa chiederle di trasformarsi.»

Il Principe Mezzosangue, Capitolo 21
La Umbridge scopre la Stanza delle Necessità

La Stanza delle Cose Nascoste

Tra le tante forme che vediamo assumere alla Stanza delle Necessità, fondamentale per lo svolgimento della trama è la Stanza delle Cose Nascoste.

Noi veniamo a conoscenza della sua esistenza solo verso la fine del sesto capitolo della saga quando Harry ha bisogno di un posto sicuro dove nascondere il libro del Principe Mezzosangue.

Era in piedi in una stanza grande quanto una grande cattedrale, le cui alte finestre stavano inviando fasci di luce su quella che sembrava una città con alte mura, costruite da ciò che Harry sapeva essere oggetti nascosti da generazioni di studenti di Hogwarts.

Il Principe Mezzosangue, Capitolo 24
Harry nella Stanza delle Necessità

È proprio in quell’occasione che Harry fa caso a una vecchia tiara che poi userà come oggetto distintivo per segnalare il luogo dove il libro era nascosto.

Harry ovviamente non poteva immaginare che quel momento avrebbe poi sancito la sua vittoria nella guerra, quella tiara infatti si rivelerà essere uno degli Horcrux di Voldemort.

Come sappiamo dai ricordi di Silente infatti, Tom Riddle, dopo i suoi anni a Hogwarts, aveva trovato il giusto pretesto per tornare a scuola – chiedere di diventare insegnante – e nascondere il Diadema di Corvonero nella Stanza delle Cose Nascoste, convinto che nessuno l’avrebbe mai trovato. 

C’è però un altro motivo per cui questa stanza è indispensabile affinché la trama proceda: è lì che Draco trova l’Armadio Svanitore. Malfoy, infatti, passa quasi tutto il suo sesto anno cercando di aggiustare l’Armadio per permettere ai Mangiamorte di entrare a Hogwarts.

«[…] Quindi dimmi, mentre aspettiamo i tuoi amici… come li hai introdotti qui? Sembra che abbia occupato molto del tuo tempo escogitare il modo.» Sembrava che Malfoy stesse lottando con il bisogno di urlare o vomitare. […] «Ho dovuto riparare quell’Armadio Svanitore rotto che nessuno ha usato per anni.» «Aaaah. […] È stato intelligente… sono una coppia, vero?»
«L’altro è da Magie Sinister creano una specie di passaggio fra di loro.»

 Il Principe Mezzosangue Capitolo 27

Il limite della Stanza delle Necessità

Come abbiamo visto la magia della Stanza delle Necessità è davvero potente ma purtroppo anche lei ha dei limiti.

Durante i Doni della Morte veniamo a conoscenza che la stanza non è in grado di creare del cibo dal nulla, questo perché il cibo è una delle cinque Principali Eccezioni alla Legge di Gamp, e quindi non si può evocare dal nulla.

«Ero qui dentro da un giorno e mezzo, avevo una fame tremenda e ho espresso il desiderio di mangiare qualcosa; è stato allora che si è aperto il tunnel per la Testa di Porco. L’ho percorso e ho incontrato Aberforth. Ci procura sempre lui il cibo: non so perché, ma è l’unica cosa che la Stanza non fa». 
«Be’, certo, il cibo è una delle cinque Principali Eccezioni alla Legge di Gamp sulla Trasfigurazione degli Elementi» spiegò Ron tra lo stupore generale. 

I Doni della Morte, capitolo 29

Il secondo limite, se così si vuole chiamare, è che la Stanza delle Necessità potrebbe anche venire distrutta con una magia estremamente potente. Come spiegato su Wizarding World (https://www.wizardingworld.com/features/everything-you-need-to-know-about-the-room-of-requirement) l’Ardemonio – uno dei pochi incantesimi in grado di distruggere gli Hocrux- lanciato da Tiger mentre Harry, Ron e Hermione cercano di prendere il Diadema di Corvonero, potrebbe aver danneggiato irreparabilmente la stanza.

«Cavolo, ma secondo te funziona ancora dopo quell’incendio?» Chiese Ron.

I Doni della Morte, Capitolo 31
La stanza delle Necessità brucia per l'Ardemonio

In definitiva, questa stanza è uno di quei luoghi di Hogwarts che ci rimarrà sempre nel cuore, d’altronde anche noi abbiamo imparato a evocare un patronus, nascosto il libro del Principe e siamo riusciti a distruggere un Horcrux con Harry, tutto dentro la Stanza delle Necessità.

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