Quando si legge un libro, tutto quello che troviamo scritto sembra che possa essere sempre stato chiaro e limpido nella mente dell’autore, ma non è così.
Il processo di scrittura di un libro richiede un enorme sforzo inventivo e organizzativo e non sempre le idee iniziali rispecchiano il prodotto finale.
Questo è ciò che è successo anche alla nostra zia Row, che nel corso degli anni si è ritrovata ben più di una volta a modificare i suoi piani, a volte anche radicalmente.
1. Ha riscritto per intero il primo capitolo.
Come ben sappiamo, il primo capitolo di Harry Potter e la Pietra Filosofale si focalizza sulla figura di un semplicissimo e scetticissimo babbano, Vernon Dursley. E’ un caso unico in tutta la saga, è differente, racconta la semplice vita di un uomo che va a lavorare e nel giro di pochi momenti, alcune piccole realizzazioni, vede le redini della sua vita, apparentemente perfetta e normale, scivolargli dalle mani.
Molte idee iniziali vedevano come scena di apertura Godric’s Hollow e la morte dei Potter, alcune prevedevano anche la presenza di Sirius Black, che invece non è stato poi introdotto fino al terzo libro; c’era anche in alcune versioni l’idea di un personaggio di nome Pyrites, un servitore di Voldemort, il cui nome significa “oro degli stolti”, che si sarebbe visto insieme a Sirius di fronte alla casa dei Potter. Sicuramente la Rowling avrà pensato che in questo modo avrebbe rivelato troppe cose, lasciandosi il tempo di farle scoprire ai lettori un poco alla volta.
In una versione avremmo potuto leggere dei genitori di Hermione come testimoni dello scontro tra Voldemort e i Potter.
2. L’ultima parola della saga sarebbe dovuta essere “cicatrice”
Torniamo un attimo indietro al momento in cui gli ultimi libri di Harry Potter dovevano ancora essere pubblicati. Ricordate quanti fossero i rumors e le teorie dei fan? Per anni J. K. Rowling ha detto al suo pubblico che la parola che avrebbe fatto da sigillo di chiusura alla sua epica saga sarebbe stata “cicatrice”. L’aveva pianificato dall’inizio. Aveva un non so che di simmetrico, i libri erano iniziati con la cicatrice di Harry, e sempre con la sua cicatrice sarebbero finiti. Nessuno ne dubitava.
Tuttavia, una volta che l’ultimo libro venne rilasciato, l’ultima frase che i lettori videro fu un semplice “Andava tutto bene”. In un’intervista con la NBC la Rowling ha spiegato questa sua scelta:
“L’ho cambiato perché volevo di più. Quando sono arrivata a scriverlo, volevo che fosse una frase che concretizzasse e non lasciasse dubbi a proposito della vittoria di Harry. E la cicatrice, nonostante fosse ancora lì, era diventata solamente una cicatrice. Volevo scrivere è finita. E’ fatta. E forse quello che ho scritto ha fatto pensare alla gente “No, Voldemort non tornerà ancora. Non avremo una seconda parte. Il compito di Harry è finito.” Ed ecco perché l’ho cambiato.
3. I piani per uccidere Ron
Mentre alcune altre storie hanno ucciso molti più personaggi in scenari parecchio scioccanti, pochi suggeriscono che J.K. Rowling potesse temere la morte dei suoi personaggi, principali o secondari che fossero. Ha ucciso Lupin e Tonks quando erano appena diventati genitori, ha fatto morire Silente e ha persino ucciso un’innocente civetta delle nevi mentre era intrappolata in una gabbia. Tuttavia, ha tenuto in vita Harry, Ron ed Hermione, e apparentemente sembra che questo possa essere stato pianificato dall’inizio. Detto questo, in realtà, ha rivelato nelle interviste che si è avvicinata pericolosamente per porre fine al ruolo di Ron nelle storie … “per puro dispetto”. In una conversazione avvenuta tra la Rowling e Daniel Radcliffe, che era convinto che uno del trio sarebbe morto, lei ha spiegato:
“Stranamente, fin dall’inizio avevo programmato che nessuno di loro tre sarebbe morto. Poi a un certo punto, penso sia un riflesso del fatto che non ero in un posto molto felice, ho iniziato a pensare che avrei potuto far fuori uno di loro. Per puro dispetto. ‘Ecco, ora non puoi averlo più.’ Ma penso che nel cuore del cuore del mio cuore, anche se ho seriamente preso in considerazione l’idea di uccidere Ron, non l’avrei comunque mai fatto.”
4. Qualcuno avrebbe potuto impararela magia
Come la voce secondo cui l’ultima parola dell’intera saga sarebbe stata “cicatrice”, c’era una teoria popolare che diventava un’aspettativa a causa dei commenti che la Rowling stessa aveva fatto per supportarla. Molti fan duri a morire hanno acquistato ogni libro successivo assolutamente convinti che sarebbe stato introdotto un personaggio che non aveva mai mostrato alcun segno di magia, ma che sarebbe arrivato a Hogwarts e l’avrebbe comunque potuta imparare.
Alcuni fan hanno persino confessato di aver letto e riletto l’intera saga alla ricerca di questa sotto trama, forse sperando di trovare dei riferimenti che specificassero esplicitamente le origini completamente Babbane di un mago.
Alla fine, in un’intervista del 2007, alla Rowling è stato chiesto cosa fosse successo a questa famosa idea. Spiegò che si aspettava che questa cosa sarebbe potuta succedere e continuò a pensare di inserirla per anni, ma dal completamento del terzo libro capì che questo non era il modo in cui il suo mondo stava funzionando. Ha iniziato la sua spiegazione con un semplice: “Mi dispiace, ma ho cambiato idea!”
5. Arthur Weasley sarebbe potuto morire
Disse inoltre che quello che intendeva era che gli altri genitori morissero, proprio come quelli Harry, per rafforzare l’idea del fatto che Voldemort era malvagio come non lo era mai stato in passato. La ragione per cui lo lasciò vivere, tuttavia, è che lei divenne molto affezionata a lui . “Penso che parte del motivo sia il fatto che c’erano pochissimi buoni padri nel libro”, ha spiegato l’autore. “In effetti, è facile dire che Arthur Weasley è l’unico buon padre dell’intera serie.”
Leggi anche 20 COSE CHE NON SAPEVI SUL SET DI HARRY POTTER