Alan Rickman è spesso associato dai potteriani a Severus Piton ma, dopo la sua scomparsa avvenuta il 14 gennaio 2016 a 69 anni, bisogna provare a ricordare la persona nella sua interezza e non con un singolo personaggio.
Alan Rickman è, o meglio era, una persona fantastica ed è decisamente riduttivo ricordarlo per un singolo ruolo nella sua lunga carriera di attore. Quando la notizia della sua morte è stata divulgata infatti, le pagine Facebook erano piene di post che gli rendevano omaggio ritraendolo nei panni di Severus Piton.
In realtà, conoscendo a fondo la figura di Rickman, si può constatare che il ruolo dell’enigmatico professore di pozioni si è aggiunto al suo curriculum a carriera già ampiamente avviata.
Sebbene Severus Piton sia il personaggio che lo ha reso universalmente noto al pubblico di qualsiasi età, non è stato di certo l’unico: Alan è sempre stato un attore molto versatile che spesso si divideva tra cinema e teatro.
La carriera teatrale
Alan Rickman imparò l’arte della recitazione alla Royal Academy of Dramatic Art (RADA) studiando Shakespeare tra il 1972 e il 1974; lasciò poi l’accademia dopo aver vinto alcuni prestigiosi premi.
A teatro lavorò con importanti compagnie teatrali britanniche e ricevette addirittura una candidatura ai Tony Award per la sua interpretazione nello spettacolo “Le relazioni pericolose” appena arrivato a Broadway dopo il successo riscosso a Londra.
Il successo internazionale
Il successo internazionale arrivò in seguito, quando nel 1988 interpretò il terrorista tedesco Hans Gruber per il film “Die Hard”, sua prima apparizione in un film per il cinema.
La sua indiscutibile bravura nell’interpretare i villains o comunque personaggi spesso complessi lo ha reso un punto di riferimento all’interno del panorama cinematografico.
Questo talento lo portò a impersonare alcuni tra i più temibili e odiati antagonisti mai portati sul grande e sul piccolo schermo.
Tra i più famosi e acclamati vanno senza dubbio ricordati lo sceriffo di Nottingham in “Robin Hood: Principe dei ladri”, il già citato Hans Gruber in “Die Hard” e il prete russo Rasputin nella mini serie tv “Rasputin il demone nero”. Quest’ultima interpretazione è stata di un livello talmente alto da consentirgli di vincere numerosi premi tra cui un Emmy e un Golden Globe.
Non solo personaggi cattivi
Anche se si può dire che nel ruolo del cattivo dia il meglio di sé, sarebbe un errore non citare anche i personaggi positivi che ha interpretato egregiamente.
Nella sua carriera infatti si possono ricordare le partecipazioni in commedie come “Love Actually”, dove interpreta un uomo sposato alle prese con una crisi di mezz’età; in “Guida galattica per Autostoppisti”; e in “Dogma” dove rappresenta l’angelo Metatron, letteralmente il portavoce di Dio.
La sua voce indimenticabile
Una caratteristica fondamentale per descrivere un attore come Alan Rickman è senza dubbio la voce: quest’ultima, accompagnata dalla sua dizione impeccabile, erano caratteristiche ampiamente apprezzate e riconosciute dalla critica.
Profonda e tenebrosa, la voce di Rickman ha contribuito ha dare più incisività e a incutere sempre un timoroso rispetto per personaggi che interpretava.
Queste caratteristiche, hanno fatto sì che venisse scelto per recitare la parte del Master of Ceremonies che annuncia l’entrata dei vari strumenti nella traccia “The Bell” dell’album “Tubular Bells II” del compositore britannico Mike Oldfield. Assolutamente da sentire almeno una volta!
Una voce, la sua, che purtroppo non sentiremo più in nuovi progetti.
Potremo però ascoltare e riascoltare quelle vecchie battute che ci hanno emozionato guardando i suoi film.
Tutto questo, e anche di più, era Alan Rickman, straordinario e poliedrico attore inglese. Per noi potteriani resterà soprattutto il più odiato e amato professore di Hogwarts. Ma la sua lunga e scintillante carriera brillerà per sempre nell’olimpo dei migliori attori.
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