Categorie

Archivi

Meta

L’intervista di Daniel Radcliffe a Vanity Fair

1 Agosto 2023 enri-ruto 4 min read
l'intervista di daniel radcliffe a vanity fair

L’intervista di Daniel Radcliffe a Vanity Fair

1 Agosto 2023 Winky 4 min read

Nel 2016 Daniel Radcliffe ha rilasciato una bellissima intervista a Vanity Fair in cui l’attore si racconta e spiega come si relaziona con la notorietà che ha avuto fin da bambino e che gli ha cambiato la vita.

Vanity Fair Italia compie 20 anni mentre Daniel Radcliffe ne ha appena compiuti 34, per celebrare questa doppia ricorrenza il sito ha da poco riproposto un’intervista con l’attore che ha interpretato Harry Potter del 2016. Vediamo quali sono le dichiarazioni più importanti dell’attore che ha raccontato il suo rapporto con la notorietà da bambino e ora da adulto.

Daniel Radcliffe e la notorietà da bambino

«La prima volta che andai in Giappone a promuovere Harry Potter avevo 11 anni, e ad attendermi in aeroporto trovai qualcosa come cinquemila persone. C’erano bambine che urlavano il mio nome, una la toccai per sbaglio e svenne. Per me, così piccolo, fu una cosa incredibile, folle. In quel preciso momento capii che la mia vita era cambiata, e che cosa significasse essere famoso».

Secondo le parole dell’attore, questo sarebbe stato l’istante che ha decretato la fine della sua infanzia, ovvero quando ha capito che tutto il mondo lo conosceva. Fortunatamente accanto a lui sono sempre stati presenti i suoi genitori che lo hanno aiutato a comprendere quello che stesse accadendo. Il loro merito è stato anche quello di riuscire a far rimanere Daniel coi piedi per terra e non lasciando che il successo gli desse troppo alla testa.

daniel radcliffe

Sul successo di Harry Potter

Perché era così amato Harry Potter?
«Ogni film è stato migliore del precedente, e l’ultimo è stato il migliore in assoluto. È la cura con cui sono stati prodotti che ha fatto la differenza: i film incassavano tanti soldi, ma altrettanti ne venivano spesi per farli. Oggi molti produttori di franchise, nel momento in cui scoprono che una saga funziona, pensano che il pubblico la andrà a vedere lo stesso, e non investono per migliorarla».

Daniel Radcliffe spiega qual è la chiave del successo dei film di Harry Potter, secondo la sua opinione: investire per migliorare. Ogni film avrebbe aggiunto qualcosa, senza scendere mai di qualità e cercando di deludere il meno possibile le aspettative dei fan. In un’intervista di questi ultimi tempi conferma la sua opinione, aggiungendo altri dettagli, leggete qui le sue affermazioni (link articolo Erica).

harry potter

Il rapporto con i paparazzi

In compenso vi fotografano spesso mentre vi allenate: siete così fissati con la forma fisica?
«In effetti da quando sto con lei (l’attrice Erin Darke, ndr
) ho messo su un po’ di muscoli (ride). La verità è che, da quando siamo usciti allo scoperto (la storia è rimasta segreta per più di un anno, ndr), non possiamo andare a fare la spesa o uscire a prenderci un gelato senza trovare paparazzi. Non è che ci alleniamo tanto: è che, quando lo facciamo, veniamo sempre fotografati».

La notorietà porta con sé anche il piccolo inconveniente dei paparazzi, fa parte del gioco. Ma Daniel Radcliffe negli anni ha trovato vari espedienti, come quando per giorni si è vestito sempre nello stesso modo per rovinare il lavoro dei fotografi. Questi, infatti non potevano guadagnare troppo dalle foto non potendole datare con certezza.

radcliffe papà

Relazionarsi con gli altri

A lei capita di sentirsi così «dipendente» da qualcuno?
«Insieme con la mia ragazza, le persone che mi seguono nel lavoro sono quelle da cui più dipendo, dalla guardia del corpo all’assistente personale. Ci incontriamo tutti i giorni, sono loro “il mio ufficio”. E soprattutto sono miei amici, mica solo un entourage. Senza di loro sarei perduto, non avrei il senso di chi sono».

E i suoi genitori?
«Mia madre e mio padre sono lì da sempre e mi danno un senso di stabilità. Vede, prima le parlavo di quella volta in Giappone: chiunque ne sarebbe uscito “traumatizzato” e invece loro, entrati in macchina, non facevano che ridere e scherzare, cercando di sdrammatizzare la situazione. Se in quella circostanza avessero reagito diversamente, mostrandosi spaventati anziché divertiti, io non avrei avuto la forza di affrontare tutto quello che è avvenuto».

Gli amici e la famiglia si confermano un toccasana anche per Daniel Radcliffe. Avere un gruppo di persone con cui essere se stessi e di cui avere piena fiducia è estremamente importante per chiunque, ma per un ragazzo che fin dai suoi 11 anni si è trovato acclamato e conosciuto da tutto il mondo dev’essere stato fondamentale!

daniel radcliffe e erin darke

In questa intervista Daniel Radcliffe aveva solo 26 anni, ma mostrava già una grande maturità. La sua vita è molto cambiata da allora, tra nuove sfide attoriali e di vita, come la paternità.

Fonte: Vanity Fair

Commenti

×