Harry Potter ha davvero aiutato una piccola bimba e i suoi genitori a sopravvivere. Questa è la storia della piccola Juniper, la bambina sopravvissuta.
Questa straordinaria storia è raccontata direttamente dalla sua mamma, ecco le sue parole:
Nella notte più brutta che avessimo mai vissuto, quando la nostra minuscola bambina stava per svenire nel buio della sua incubatrice, mio marito aprì un libro e iniziò a leggere ad alta voce.
“Capitolo uno: il bambino sopravvissuto“.
Lui aveva bisogno di dire quelle parole. Mi parve strano che mio marito avesse scelto quel libro: il primo di una saga composta da sette volumi, più di 4.000 pagine, da leggere a una bambina che forse non sarebbe riuscita a superare la notte.
Kelly, mamma di Juniper.
Infatti era un momento di profonda difficoltà. Sia per la piccola Juniper, sia per i suoi genitori. La neonata era nata prematura, quando aveva appena 23 settimane. È stata quindi costretta a trascorrere la primissima parte della sua vita in ospedale, combattendo tra la vita e la morte.
La scelta di Harry Potter
Scegliere di leggere Harry Potter a una bambina così piccola è quantomeno insolito, infatti non è la classica favola a cui si pensa da leggere a un neonato. Ha pensato a questo anche Kelly stessa, quando aveva esplicitato la sua perplessità al marito Tom.
Io proposi un altro libro, una storia della buonanotte.
Ma mio marito vedeva tutto più chiaramente di me. Voleva leggere a Juniper, bambina nata dopo appena 23 settimane di gestazione, una storia su bambini che volano su delle scope. Voleva leggerle una storia di un bimbo che era riuscito a sopravvivere al male peggiore del mondo grazie alla sua mamma, che si mise davanti alla sua culla dando la vita per salvarlo.
Nella nostra famiglia i libri di Harry Potter sono tutti consumati e logori. Mio marito voleva iniziare nostra figlia alla tradizione della nostra famiglia. I miei figliastri, Nat e Sam, sono cresciuti anche loro leggendo Harry Potter, leggevano quei libri ovunque, sporcandoli anche a volte. Giocavano a Quidditch sui pattini con le scope in mezzo alle gambe e fabbricavano bacchette con ramoscelli secchi. Compiuti 11 anni hanno iniziato a controllare la posta in entrata, cercando le loro lettere d’ammissione a Hogwarts.
E in quel momento Tom voleva leggerle proprio quel libro; quel libro vecchio, consumato e con la copertina sporca. Voleva proteggere la nostra bambina con lo stesso incantesimo di amore e protezione che aveva usato Lily sul suo Harry.
I libri sono la più grande magia
Kelly e il marito Tom hanno quindi continuato a leggere Harry Potter all’incubatrice che custodiva la loro bambina. Settimana dopo settimana, volevano infondere tramite la lettura la forza di Harry anche nella loro piccola. E tutto l’amore con cui questo gesto è stato compiuto traspare dalle parole di Kelly, che ha continuato l’intervista dicendo:
Le storie sono state inventate per dare significato alla casualità.
Esse determinano la nostra storia, persino la nostra identità. Non aveva senso che Juniper fosse venuta al mondo 16 settimane prima e con la stazza di un gattino. Non aveva senso che le macchine la potessero tenere in vita o strapparcela via. Per noi genitori non aveva senso vedere la nostra bambina in una scatola di plastica, ma quella era comunque la realtà e noi dovevamo accettarla.
“Le storie sono delle promesse“, disse Tom, mio marito. “Sono delle promesse affinché il finale valga l’attesa“.
Juniper ovviamente non capiva una parole di quello che le stavamo leggendo. Però attraverso i monitor che lampeggiavano accanto alla sua incubatrice potevamo capire che amava le parti in cui c’era Hermione e che invece la voce scura e profonda di Hagrid la infastidiva.
Quando Tom leggeva per lei, lei respirava meglio, la febbre si stabilizzava, sembra più serena. Mio marito leggeva con una voce calma e rassicurante, e appena smetteva, i livelli di ossigeno della bambina scendevano di colpo e le attrezzature iniziavano a suonare.
“Continui a leggere!“, tuonò l’infermiera sottolineando l’importanza benefica della voce di Tom sulla bimba.
Stavamo quasi alla fine del primo libro quando Juniper ebbe un’altra notte terribile. Mentre stavamo correndo in ospedale, mio marito scoppiò a piangere al volante “E se non riuscisse mai a sentire la fine della storia?” mi disse tra le lacrime “Se non scoprisse mai come va a finire?“.
– Ma Juniper ha superato tutto – E cinque anni dopo Juniper è una bellissima e gioiosa bambina dell’asilo.
La vittoria della piccola Juniper
Ma l’intervista a Kelly è scaturita, oltre che dall’incredibile coraggio suo e del marito e dalla forza di Juniper, anche da questo divertente episodio.
E un giorno di questa primavera è arrivato a casa nostra un grande pacco. L’indirizzo del mittente diceva solo che il pacco arrivava da Edimburgo. Ho aspettato che Juniper tornasse a casa prima di aprilo.
“E’ per me questo?” ha chiesto lei, senza notare che nel frattempo le mie mani avevano iniziato a tremare.
Non le avevo detto che un mesetto prima avevo ricevuto da Jk Rowling un tweet. La scrittrice aveva sentito la nostra storia alla radio ed era rimasta colpita sentendo il nome di Harry Potter. La piccola Juniper l’aveva emozionata e aveva così deciso di mandarci quel pacco.
Appena lessi il messaggio della Rowling urlai, poi cercai di risponderle dicendo quanto già aveva fatto per noi. Ogni volta che usciva un nuovo libro, compravamo quattro copie, una per ognuno di noi, così non dovevamo dividerlo. Facevamo a gara a chi lo finiva prima, ma poi verso gli ultimi capitoli rallentavamo sempre perché nessuno voleva finirlo davvero.
E quando arrivò Juniper e Tom iniziò a leggere per lei, mi resi conto di quel che significa essere genitori. Quelle storie hanno aiutato me e mio marito a cominciare a vivere la storia della nostra famiglia. Ci hanno guidato nei momenti difficili e di questo ne saremo sempre grati.
Così mandai alla Rowling questa foto:
E quando aprimmo la scatola trovammo i libri mandati dalla scrittrice e Juniper sembrava aver capito prima di tutti noi cosa stesse succedendo. Tirò fuori i libri, li abbracciò e disse “Mamma, lei mi vuole bene!“.
E quando aprimmo la prima pagina del primo libro trovammo questa splendida dedica:
E poi, quando pubblicammo il nostro libro, nel quale raccontavamo la sorprendente storia di Juniper, ne spedimmo una copia in Scozia. Copia autografata dalla stessa Juniper:
Da madre ho fatto tutto questo affinché lei si ricordasse che lei porta dentro ancora un po’ di quella magia che traspare dai libri di Harry Potter.
Harry Potter ha aiutato anche te in un momento di difficoltà? Raccontaci nei commenti il tuo aneddoto legato alla saga!
Fonte: Upworthy