Con il termine Legilimanzia ci riferiamo a un particolare tipo di magia che consente a un mago o a una strega di leggere la mente altrui. Per alcuni sembra un sogno poter scoprire anche i più intimi segreti di un’altra persona, per altri invece una condanna. Immaginate parlare con qualcuno e sapere che dall’altra parte c’è il timore che i propri pensieri possano essere letti. Non proprio una conversazione rilassante, non trovate?
Beh, all’interno del mondo magico di J.K. Rowling (da Harry Potter ad Animali Fantastici) i personaggi in possesso di questa dote sono tanti, così come nel cinema e nella televisione in generale. Che siano telepati o Legilimens, come ce li presenta la Rowling, questi individui sono in grado di leggere i pensieri altrui (con le dovute eccezioni). Eccone alcuni che abbiamo incontrato nel cinema e, talvolta, nelle serie tv.
Albus Silente
Partiamo da un volto noto, probabilmente il Legilimens più conosciuto all’interno della saga di Harry Potter. Ebbene sì, Albus Silente era abilissimo nel leggere la mente e l’ha fatto più volte nel corso dei 7 libri. Qualche esempio:
Nel 1995, quando Harry, Ron, Hermione, Ginny, Neville e Luna vengono attirati al Ministero della Magia con l’inganno, Albus Silente usò le sue doti di Legilimanzia sull’elfo domestico Kreacher per scoprire più informazioni. Inoltre, Silente andò a trovare Orfin Gaunt (fratello di Merope Gaunt e zio di Tom Riddle) scoprendo la verità sul suo primo e ultimo incontro con il nipote Tom.

Orfin, infatti, aveva raccontato a Tom quanto accaduto tra i suoi genitori. Furioso, Riddle andò a casa di suo padre uccidendo lui e i suoi nonni con la bacchetta di Orfin, modificandogli poi la memoria e facendogli credere di essere lui l’assassino. Una volta ammesso il delitto, Gaunt venne rinchiuso ad Azakaban e condannato all’ergastolo.
A nulla servì l’intervento di Albus Silente, che ripristinò i suoi ricordi, perché Orfin Gaunt morì prima che venisse emesso un verdetto.

Lord Voldemort
Altro Legilimens estremamente abile fu, sfortunatamente per tutti, Lord Voldemort. La sua capacità di leggere i pensieri altrui, infatti, gli consentì di perseguire con più facilità i propri obiettivi e di scoprire in anticipo le mosse dei suoi avversari.
Tuttavia, se Albus Silente usa la Legilimanzia per scoprire la verità, che gli consente di salvare Harry e i suoi amici e di dare, in minima parte, giustizia anche a un uomo come Orfin Gaunt, Voldemort la utilizza per perseguire i suoi scopi malvagi. La Legilimanzia, nelle mani di un essere privo di empatia e dedito al male come Voldemort, può rivelarsi estremamente pericolosa.
Infatti, Voldemort uccise senza alcuna esitazione Mykew Gregorovitch, un fabbricante di bacchette e collega di Olivander. Una volta scoperto da quest’ultimo che Gregorovitch poteva essere in possesso della bacchetta di Sambuco, Voldemort si mise sulle sue tracce. Trovato il mago, il Signore Oscuro utilizzò la Legilimanzia su di lui e, una volta scoperto che la bacchetta gli era stata rubata anni prima, lo uccise perché inutile ai suoi scopi.

Severus Piton
Il più abile tra i Legilimens che incontriamo, tuttavia, è Severus Piton. Per anni, infatti, Piton riesce a ingannare perfino Lord Voldemort, a sua volta un eccellente Legilimens. Riesce a celargli i suoi pensieri più profondi e, proprio per questo, Albus Silente decide di affidargli il compito di insegnare a Harry l’Occlumanzia per difendersi dalle continue “visite” del Signore Oscuro.
Le lezioni con Severus Piton sono devastanti per Harry, il quale si ritrova messo a nudo davanti al professore. Egli riesce, tuttavia, a scoprire alla fine l’origine dell’odio viscerale di Piton verso suo padre. Entrando nella sua mente, Harry ripercorre gli anni scolastici in cui suo padre James e Severus erano compagni di scuola. Anni in cui James, Remus, Sirius e Peter Minus bullizzavano costantemente il giovane Serpeverde.

Queenie Goldstein
Passiamo ora a un altro capitolo del mondo magico di J.K. Rowling e parliamo di Queenie Goldstein. Queenie è la sorella di Tina Goldstein, amica di Newt Scamander nella saga di Animali Fantastici. Nel primo film, non appena facciamo la conoscenza di Queenie scopriamo che è una Legilimens, la quale ci introduce una “regola” importante della Legilimanzia.
Un Legilimens, infatti, dovrà sempre misurarsi con la barriera linguistica, leggendo la la mente della persona scelta nella lingua in cui quest’ultima pensa. Nello specifico Queenie rivela a Newt di aver sempre avuto problemi con gli inglesi, per colpa dell’accento (friendly reminder che la storia è ambientata in America).

Queenie è una Legilimens estremamente abile, riuscendo infatti a leggere i pensieri altrui senza utilizzare la bacchetta o incantesimi. La strega riesce a scoprire il legame tra Newt e Leta Lestrange, intuendo che tra i due tempo prima vi fosse un legame, che Newt teneva gelosamente segreto.
Scopriamo anche che talvolta per i Legilimens è difficile evitare di leggere i pensieri altrui. Queenie, infatti, non riesce a trattenersi nonostante Newt le avesse chiesto di non leggere la sua mente.
Newt: Ti prego, non leggermi la mente. […] Scusa, ti ho detto di no.
Queenie: Lo so, mi dispiace. Non riesco a trattenermi. È più facile leggere chi soffre.

Charles Xavier/Professor X (X-Men saga)
Passiamo ora a un altra storia, altro universo. Entriamo nel mondo della Marvel, in particolare nella saga di X-Men, con protagonisti i fantastici Charles Xavier, Magneto e Wolverine.
Charles Xavier, anche detto Professor X, è il fondatore degli X-Men, guidato dall’intento di creare una pace e un’armonia tra i mutanti e gli esseri umani. È un abilissimo mutante dai poteri telepatici, in grado di leggere e proiettare pensieri nella mente di altri per un raggio di ben 400 km.
Ma non solo: oltre a leggere i pensieri e le sensazioni altrui, Xavier è anche in grado di manipolare le menti, di modificare e cancellare ricordi. È stato lui a riprogrammare per diversi anni la mente di Wolverine e il suo potere è stato tale da resistere alle capacità rigenerative di quest’ultimo.

Edward Cullen (Twilight)
Passiamo poi a un altro volto noto dell’adolescenza di molti: Edward Cullen. Ebbene sì, parliamo proprio del nostro amato Cedric Diggory che alla fine ha preso una via diversa da quella della magia. Edward Cullen è uno dei membri della numerosa famiglia Cullen, protagonista della saga di Twilight. Bello e misterioso, Edward attira subito l’attenzione di Bella Swan e poi beh, sappiamo tutti come va a finire.
Tra le diverse abilità di Edward Cullen c’è anche quella di leggere il pensiero altrui. Il giovane Cullen attribuisce questa sua capacità al fatto che quando era umano fosse molto empatico e sensibile agli stati d’animo altrui. L’unica persona di cui non riesce a leggere i pensieri, tuttavia, è proprio Bella Swan. Quest’ultima ha infatti una sorta di “scudo” che protegge la sua mente dalle intrusioni. Con il passare del tempo, Bella imparerà a controllare questa sua capacità in modo da usare lo scudo per proteggere le menti di altri e aprire la sua stessa mente a Edward.

Undici (Stranger Things)
Dulcis in fundo, veniamo a Undici. La piccola Undi ci viene presentata nella prima stagione di Stranger Things quando è poco più di una bambina e fa la conoscenza di Mike, Dustin e Lucas.
Undi ha diverse capacità, tra le quali spiccano sicuramente la telecinesi, con cui è in grado di spostare gli oggetti e addirittura uccidere le persone. Soprattutto, però, ciò che caratterizza Undici è il potere della proiezione astrale, che può utilizzare se immersa in una vasca di deprivazione sensoriale.
La proiezione astrale consente a Undici di proiettarsi fuori dal proprio corpo e raggiungere persone anche lontane, nonché di leggere la mente e il passato delle persone.

Insomma, la Legilimanzia è un’abilità estremamente affascinante e, come abbiamo visto, può declinarsi in diversi modi anche a seconda di chi la possiede. C’è chi come Albus Silente sfrutta questa abilità per scoprire la verità. Chi, al contrario, come Lord Voldemort la usa per perseguire i suoi scopi malvagi. Chi semplicemente, come Queenie, ci convive. E voi, vorreste questo tipo di capacità o vi sentireste troppo “intrusivi”?





