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La caccia alle streghe

24 Febbraio 2022 mich-ciro 7 min read

La caccia alle streghe

24 Febbraio 2022 Severus 7 min read

In origine, il rapporto tra la comunità magica e quella babbana era stabile: le due società convivevano pacificamente e entrambe avevano usi e costumi in comune. Tuttavia, questo rapporto si ruppe definitivamente nel momento in cui fu varato lo Statuto Internazionale di Segretezza (1692). Il motivo per cui esso fu varato è l’argomento principale di questo articolo: la caccia alle streghe.

La caccia alle streghe è un fenomeno assai complesso che ha origine negli ultimi decenni del medioevo, anni in cui l’Europa si avviava già verso l’età moderna. Questo fenomeno, di matrice babbana, consisteva nel ricercare e punire persone sospettate di essere streghe o di praticare la stregoneria.

La ricerca del capro espiatorio

Il principale strumento per la persecuzione delle streghe fu il tribunale dell’inquisizione (dal latino inquirere: ricercare), istituito per la prima volta nel 1184 da Papa Lucio III, il cui compito originario era quello di ricercare e reprimere i movimenti eretici. Allorché la chiesa equiparò la stregoneria all’eresia, i babbani utilizzarono il tribunale dell’inquisizione anche per la caccia alle streghe. 

Questo fenomeno si intensificò nel momento in cui l’Europa dovette affrontare un periodo di profonda crisi dovuto a diversi fattori quali, per esempio, il peggioramento delle condizioni climatiche, da cui conseguì uno scarso approvvigionamento di risorse, e la peste nera. Tale crisi, passata alla storia come crisi del trecento, provocò la morte di almeno un terzo della popolazione europea. 

In quel periodo i babbani, in preda al panico per l’estremo pericolo di morte, iniziarono a ricercare un cosiddetto capro espiatorio e lo identificarono negli ebrei e nelle streghe, il cui destino divenne il linciaggio, la decapitazione e, nella maggior parte dei casi, il rogo.

La caccia alle streghe

L’apice della caccia alle streghe

A partire dal 1500, la caccia alle streghe raggiunse il suo apice: l’intera comunità magica venne duramente perseguitata e i processi alle streghe furono sempre più frequenti. Innocenzo VIII, con la bolla Summis desiderantes affectibus, incaricò i due frati domenicani Jakob Sprenger e Heinrich Kramer di combattere con ogni mezzo la stregoneria.

Questi ultimi realizzarono il Malleus maleficarum, il primo manuale inquisitoriale dedicato esclusivamente alla caccia alle streghe. In tale trattato vi erano linee guida per riconoscere, interrogare e punire streghe e stregoni. Il Malleus maleficarum ottenne un notevole successo e fu il manuale più utilizzato all’interno dei tribunali inquisitori.

Con la scoperta dell’America, il fenomeno della caccia alle streghe si diffuse anche nel nuovo continente. Proprio nell’America coloniale si verificò il processo alle streghe più ricordato della storia: il processo di Salem (vedi qui per saperne di più).

Tuttavia, nella caccia alle streghe i babbani giustiziarono moltissimi innocenti. Infatti, i maghi, con l’ausilio della bacchetta, erano in grado di scampare alla morte utilizzando a proprio vantaggio i poteri magici.

Effettivamente, noi sappiamo grazie al libro Una Storia di Magia di Bathilda Bagshot che il fuoco del rogo non aveva alcun effetto: la strega o mago eseguivano un incantesimo di congelamento della fiamma e fingevano di urlare di dolore mentre si godeva una sensazione delicata e solleticante. 

Non erano così fortunati, invece, i babbani accusati ingiustamente di praticare la stregoneria. Questi, non avendo capacità magiche, non potevano in alcun modo fuggire dal loro tragico destino.


Il particolare caso di Wendelin the Weird

Wendelin the Weird fu una strega che visse nel Medioevo. Wendelin era particolarmente rapita dalla sensazione di solletico proveniente dall’incanto Congelante Fiamma. Per questo motivo, si fece catturare almeno quarantasette volte in vari travestimenti con lo scopo di essere “bruciata” sul rogo e vivere le medesime piacevoli sensazioni. 

Ad Hogwarts è presente un quadro di Wendelin, appeso nel 1992. Harry Potter menzionò la strega in un saggio di Storia della magia realizzato nel suo terzo anno di Hogwarts.


Conseguenze della caccia alle streghe

Già da prima del trecento, i rapporti tra maghi e babbani stavano gradualmente diventando tesi. Di conseguenza, la società magica decise di costruire le principali istituzioni magiche in luoghi remoti, accessibili da soli maghi e impossibili da vedere per i babbani. A tal proposito, scuole come Hogwarts e Ilvermony vennero costruite appositamente in luoghi sperduti e, oltretutto, protette da molteplici incantesimi; tutto ciò con lo scopo di renderle invisibili ai babbani. 

Inoltre, l’intensificarsi delle persecuzioni e, per giunta, i processi di Salem, che furono un vero e proprio trauma per la società magica americana, resero la convivenza tra maghi e babbani insostenibile

Pertanto, la società magica fondò lo Statuto Internazionale di Segretezza Magica nel 1692. In seguito a ciò, i maghi evitarono ogni tipo di rapporto con i babbani e si stabilirono, contestualmente ad altre famiglie, in determinati villaggi con lo scopo di creare una comunità sicura e composta di soli maghi.

Successivamente, dopo una delle violazioni più gravi dello Statuto Internazionale di Segretezza, nel 1790 in America Emily Rappaport emanò la Legge Rappaport, secondo la quale i maghi erano costretti a vivere in completa clandestinità.

Godric's Hollow
Il villaggio babbano di Godric’s Hollow

La nascita di movimenti estremisti

Nei maghi, talvolta, si radicò un sentimento di disprezzo e superiorità rispetto ai babbani, soprattutto in America. Difatti, se in Inghilterra vi è una collaborazione tra il primo Ministro inglese e il Ministro della Magia, in America le due figure istituzionali non hanno mai cooperato.

A tal proposito, i maghi fondarono diversi movimenti estremisti animati da un profondo sentimento di superiorità rispetto ai No-Mag. Uno di questi, guidato da Gellert Grindelwald, voleva porre fine allo Statuto Internazionale di Segretezza Magica, nonché creare un nuovo nuovo ordine globale guidato da streghe e maghi saggi e potenti. Secondo questo ordine, i No-Mag sarebbero stati completamente sottomessi “per un bene superiore”.

Gellert Grindelwald

Baba raba e il ceppo ghignante: la lavandaia animagus

La favola di “Baba Raba e il Ceppo Ghignante” è una favola scritta da Beda il Bardo. In questa storia vi è la prima apparizione letteraria di un animagus, in quanto Baba la lavandaia possiede l’abilità di trasformarsi in qualunque animale. Ma ciò che ci interessa davvero è che il personaggio di Baba è ispirato alla famosa fattucchiera francese Lisette de Lapin, condannata a Parigi nel 1422 per stregoneria. 

Lisette riuscì a fuggire dalla propria cella la notte prima dell’esecuzione, probabilmente utilizzando le sue abilità in quanto animagus. Poco tempo dopo, i babbani avvistarono un grosso coniglio bianco che stava attraversando la Manica a bordo di un calderone e, in seguito, un coniglio del medesimo colore divenne consigliere alla corte di Enrico VI.


Non solo babbani: Sir Nicholas

Sebbene la caccia alle streghe spesso portasse alla cattura di soli babbani, vi sono stati casi in cui sono stati coinvolti anche veri maghi. Uno di questi è il caso di Sir Nicholas de Mimsy-Porpington. Sir Nicholas fu un mago che, dopo aver studiato ad Hogwarts, visse un periodo nella corte del re Enrico VII.

Fu uno dei pochissimi maghi uccisi dai babbani durante la caccia alle streghe. Infatti, non poté utilizzare la magia per sfuggire alla morte in quanto i babbani lo rinchiusero nelle segrete e lo privarono della sua bacchetta. Il 31 Ottobre 1492, il boia lo ammazzò con 45 colpi d’ascia e non riuscì neanche a mozzargli del tutto la testa. In seguito a questo episodio, nella sua vita da fantasma i maghi lo denominarono Nick-Quasi-Senza-Testa.

Sir Nicholas

Anna Bolena

Anna Bolena nacque nel 1507 presso il castello di Hever nel Kent. Nel 1533, Anna sposò il re Enrico VIII e divenne regina consorte d’Inghilterra e di Irlanda. Tuttavia, la nuova regina non era amata dal popolo per molteplici motivi; uno di essi era perché considerata dal popolo una strega.

Queste accuse trovavano conferma anche dal fatto che la regina aveva fisicamente impressi i segni del diavolo: un evidente neo sul collo e un presunto sesto dito sulla mano sinistra.

Il 7 Settembre 1533, Anna partorì una bambina: Elisabetta. Entrambi gli sposi rimasero delusi in quanto la nascita di un maschio avrebbe portato prestigio alla famiglia e avrebbe garantito ad Anna l’immunità in qualità di madre dell’erede al trono. Dopo due aborti spontanei, Enrico VIII perse la pazienza e cominciò a pensare che il matrimonio con Anna fosse maledetto. Le accuse di stregoneria, quindi, iniziarono ad essere mosse anche dalla corte. 

Il 19 maggio 1536 Anna Bolena venne giustiziata con l’accusa di alto tradimento, incesto, adulterio e stregoneria. 

Anna Bolena

Leggende e il suo ritratto ad Hogwarts

Circolano moltissime leggende secondo cui il fantasma di Anna vaghi con la testa sotto il braccio nel castello di Hever, nella Torre di Londra, nella Chiesa di Salle e nel Castello di Windsor.

Infatti, nel 1864, una guardia svenne dopo aver visto una figura bianca di una donna che indossava un abito Tudor. Portato alla corte marziale per essersi addormentato durante il servizio, la sentinella descrisse quello che era accaduto. Il giudice lo scagionò perché altre persone confermarono di aver visto la stessa figura bianca.

Inoltre, in Harry Potter e la Pietra Filosofale, è possibile notare con attenzione il ritratto di Anna Boleyn appeso nel castello di Hogwarts sulla grande scalinata, vicino al secondo piano. Ragion per cui, è molto probabile che l’idea che Anna fosse una strega circolasse anche nel mondo dei maghi. Del resto, secondo una recente teoria Anna non fu proprio una strega, ma una maganò.

Il ritratto di Anna Bolena ad Hogwarts

È evidente che il fenomeno della caccia alle streghe sia il principale fattore che ha causato la rottura del rapporto fra la comunità magica e babbana. Infatti, malgrado i maghi potessero sfuggire alla morte utilizzando la bacchetta, quelli in tenera età erano in pericolo perché non capaci di controllare la magia e, di conseguenza, avvistabili facilmente dai cacciatori di streghe. D’altro canto, a prescindere dai processi, i maghi furono comunque disprezzati e discriminati, per cui è chiaro che non potevano più convivere in modo sereno con i babbani. Ciò portò la comunità magica a vivere in una vera e propria realtà parallela composta di tradizioni e usanze proprie.

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Severus
Severus

Michele. Appassionato di storia e di storie.

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