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J.K. Rowling parla dei fandom online di Harry Potter

11 Marzo 2023 enri-ruto 4 min read
J.K. Rowling parla dei fandom online di harry potter

J.K. Rowling parla dei fandom online di Harry Potter

11 Marzo 2023 Winky 4 min read

Durante il terzo episodio del podcast The Witch Trials of J.K. Rowling (I processi alle streghe di J.K. Rowling) la scrittrice della saga di Harry Potter si è lasciata andare a nuove dichiarazioni su diversi temi, come la scoperta dei primi fandom online e del suo rapporto con loro.

L’intervista in podcast di J.K. Rowling la si può trovare su piattaforme popolari come Spotify e Apple Podcast. Nel terzo episodio Megan Phelps-Roper pone alla scrittrice domande riguardanti il suo rapporto con internet, passando dagli insulti a temi più leggeri, come le sue interazioni con i fandom online nati dalla saga. Oggi ci soffermiamo su quest’ultimo argomento, di cui finora l’autrice non aveva mai raccontato così tanto.

I fandom online

Non avevo internet quando è uscito “Harry Potter e la Pietra Filosofale”. Intorno al 1998 avevo internet, ma lo usavo per cercare le cose, come la maggior parte di noi, e per le email. Ma credo che una sorta di inconscio istinto di autoconservazione mi abbia impedito di andare a guardare sotto la voce “Harry Potter”, almeno fino al momento in cui i fandom online hanno iniziato a comparire nelle interviste e ho pensato, “beh, devo conscere questo mondo perché non posso ignorarlo. Quindi devo sapere”. E quindi sono andata online per la prima volta. E non ne avevo idea. Ero appena caduta in questo universo.

J.K. Rowling

Queste sono le parole della Rowling nel podcast. La scrittrice ammette di essere stata allo stesso tempo affascinata e allarmata da questa scoperta. Oltre ai semplici test stile Di che casa fai parte molto popolari già dai primi anni duemila sul web, c’erano blog e chat per tutto, gruppi che sostenevano l’una o l’altra ship o teoria più o meno assurda. Nei gruppi si sono anche create vere amicizie, questo l’ha resa molto grata:

L’ho visto accadere. Ho potuto vedere delle bellissime interazioni accadere online. E sapete, negli anni successivi, ho incontrato delle persone, “Ho conosciuto il mio migliore amico su MuggleNet, sapete, io e mio marito ci siamo conosciuti tramite Harry Potter.” È successo più e più volte. Ed è una cosa bellissima, sono venuti fuori dei grandi aspetti positivi.

il cast con la rowling

L’esperienza nei forum da anonima

Così ho scelto un nome casuale non legato al mondo potteriano. Avevo quasi paura, anche se hanno tutti nomi potteriani, di aver scelto un nome che fosse un po’, non so, avevo solo paura che in qualche modo mi sarei auto-rivelata. Così entro in questa chatroom e la gente stava condividendo alcune teorie e ho dato un mio parere che era molto banale e questo mi ha rivolto contro degli utenti che mi hanno invitato ad uscire.

J.K. racconta di essere entrata in modo anomino nelle chat e nei forum diverse volte e afferma di aver avuto l’impressione di non sapere niente sulla saga da lei ideata. Inoltre, ha rimarcato, a volte, un comportamento non molto gentile da parte degli altri partecipanti, soprattutto nei riguardi di chi non ne avrebbe saputo abbastanza e quindi, a detta loro, non aveva il diritto di essere in quella conversazione. A tal proposito si dimostra affranta perché spiega che nei libri di Harry Potter ha sempre cercato di combattere comportamenti utoritari e bullismo.

la scrittrice di harry potter

Il bullismo nelle chat di gruppo

[…] E se fossi stata una dodicenne entusiasta di entrare in questa conversazione, essere immediatamente, causticamente castigata perché non vi appartengo e essere cacciata solo perché nuova e ho pensato che fosse interessante perchè appassionata di questi libri? Ti stai comportando in un modo che descrivo come uno dei comportamenti umani peggiori e più curiosi.

Dopo la prima impressione assolutamente divertente, l’autrice ci dice come si è accorta che ci fosse anche un lato oscuro nelle chat: alcuni partecipanti rispondevano male, si comportavano da bulli. Era molto consapevole che, già all’inizio degli anni duemila, molti bambini che si sentivano estranei ed erano vulnerabili, si ritrovavano nella figura di Harry. Per questa ragione, vedere quel genere di persone invadere sempre di più quello spazio che doveva essere sicuro, l’ha preoccupata tanto da intervenire e scrivere ad alcuni dei partecipanti di queste chat.

E in effetti, ho iniziato delle lunghe relazioni di penna con alcune di quelle persone. Sapete, ricordo una situazione in cui un bambino aveva scritto una lettera che mi ha portato a chiamare la sua scuola. Eravamo molto, molto preoccupati che questo bambino potesse essere sul punto di uccidersi. Ero iper-consapevole, e rimango iper-consapevole che i libri di Harry Potter erano un rifugio per alcune persone che erano motivi molto diversi, molto vulnerabili.

jk rowling

Nelle puntate del podcast The Witch Trials of J.K. Rowling la scrittrice sta affrontando molti temi sulla sua vita, qui abbiamo raccontato di quando ha portato in salvo il manoscritto del primo libro, mentre qui delle accuse di transfobia.

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