Rieccoci qui a immaginare quali registi si potrebbero sostituire a quelli che hanno diretto i film di Harry Potter. Nel precedente articolo abbiamo sostituito il caro Chris Columbus con due giganti del cinema, se non lo avete letto vi invitiamo con piacere a dargli un’occhiata proprio qui. Oggi ci occupiamo di Harry Potter e Il Prigioniero di Azkaban e di Harry Potter e Il Calice di Fuoco e fantastichiamo su quali registi potrebbero sostituire Alfonso Cuarón e Mike Newell, restando in linea con la storia e lo stile registico. Cominciamo!
Cuarón e Newell hanno diretto due dei capitoli più centrali per la trama della saga. Il regista messicano ha attuato una vera svolta nello stile registico dei film e ci ha raccontato l’inganno alla base dell’omicidio dei Potter. Newell ha avuto l’onore e l’onere di presentare il ritorno del Signore Oscuro alla sua piena potenza.
In questi due film ci sono alcune tematiche e ambientazioni che si sposano perfettamente con le inclinazioni di due grandi registi del nostro tempo. Come abbiamo detto, i registi effettivi hanno fatto un ottimo lavoro, però proviamo a dare uno sguardo alternativo attraverso gli occhi di due grandi firme del grande schermo.
Nolan: dare tempo al tempo
Il Prigioniero di Azkaban è tra i film più tecnicamente impeccabili della saga (se vuoi approfondire il backstage leggi pure il nostro articolo). La regia di Cuarón è intima e ampia allo stesso tempo e qua e là trovano spazio dei virtuosismi tipici del direttore di Gravity. Ora dimenticate le meravigliose immagini del terzo film e immaginate che a girarle non ci sia stato Cuarón, ma l’esteta criptico Christopher Nolan. Il terzo capitolo di Harry Potter si fonda sui due parametri che guidano i lavori di Nolan: il tempo e la ricerca della verità.
Il tempo per Christopher Nolan è un soggetto narrante che influenza attivamente gli eventi e i personaggi. Da Memento a Tenet, passando per Interstellar, Nolan ha esplorato le ripercussioni che il tempo, nelle sue forme più disparate, può avere su una storia. Ecco allora che la giratempo non è solo lo strumento di salvezza per Sirius Black, ma anche e soprattutto un gioco di narrazione nelle mani di uno che con il tempo ci sa fare (vuoi sapere qualcosa in più sulla giratempo? Ecco il nostro approfondimento) La struttura circolare de Il Prigioniero di Azkaban somiglia a quella di Inception e Tenet e costituisce la chiave per la soluzione dell’altra peculiarità fondante delle opere di Nolan: la ricerca della verità.
Tramatrioska
Nei film del regista inglese ci si imbatte spesso in azioni che mirano allo sventamento di un complotto o allo svelamento di una bugia, proprio come quelle che Harry, Ron e Hermione compiono nella seconda metà del film. Il “famigerato pluriassassino Sirius Black” diventerebbe una figura inquietante nella narrazione di Nolan per poi diventare la catarsi dei tre ragazzi che fino allora hanno vissuto nel timore. Inoltre, a mistero svelato, Nolan darebbe risalto all’altra trama che si apre solo dopo aver risolto quella precedente: Sirius non è un assassino, Peter Minus è vivo ed è il vero colpevole. Il regista di Interstellar ha sempre ammesso la sua passione per le storie intricate che si compongono da più trame concentriche.
Nonostante la complessità delle storie di uno dei registi del momento, egli si è sempre avvalso di personaggi semplici con cui è facile empatizzare. Se Cuarón ci ha mostrato il timore di Harry verso un suo attentatore, Nolan avrebbe potuto esporci l’angoscia di un tredicenne che non si sente più al sicuro nel posto che considera casa. E come lo avrebbe fatto? Nolan è un artigiano della macchina da presa: egli gira con una purezza stilistica molto distintiva. Ad esempio non utilizza zoom per i primi piani, bensì appiccica letteralmente la videocamera all’attore. Immaginate Harry, sotto il mantello dell’invisibilità, che scopre il sedicente tradimento di Sirius, e poi la macchina da presa appiccicata al suo volto che si contrae sempre di più in un’inquadratura soffocante e stracolma, angosciante no?
Un purista tra i registi
Nolan ha molti altri vezzi che lo contraddistinguono: è uno dei pochi registi che ancora usa la pellicola e non la presa in digitale, inoltre ha una vera e propria avversione per la CGI. I suoi effetti speciali si compongono da grandi macchine costruite ad hoc (ad esempio in Inception è stata realizzata un’intera stanza rotante), da esplosivi, effetti di luce, insomma di tutto e di più per non ricorrere alla computer grafica. In Harry Potter, questo sarebbe stato un bel problema, ma se pensiamo a film come Interstellar, Inception e la trilogia del Cavaliere Oscuro, possiamo essere abbastanza sicuri che Nolan avrebbe trovato un’ottima soluzione. Il rifiuto della CGI (se non strettamente necessaria) è per Nolan il simbolo della realtà.
La realtà del regista non è una realtà in cui non c’è spazio per la fantasia, piuttosto una realtà in cui reali sono le emozioni, le immagini e l’intera estetica di una scena. La saga di Harry Potter non è certamente realistica, eppure siamo abbastanza certi che Christopher Nolan l’avrebbe resa così realistica che ogni spettatore avrebbe pianto, riso e tremato di paura così come i personaggi. Prima di passare oltre, vi invitiamo a ripensare ai meravigliosi campi profondi di Cuarón e di sostituirli con quelli super profondi di Nolan che si alternano ai sopracitati primi piani, perfetti per la battaglia contro i dissennatori sul Lago Nero o per delle inquadrature di Hogwarts e dintorni da mozzare il fiato.
Il più redditizio dei registi
Cercare tra i grandi registi uno adatto a Il Calice di Fuoco non è stato semplice: Del Toro? Scorsese? I Coen? No, no e no. Per Il Calice di Fuoco serve un visionario, uno che sappia raccontare la degenerazione di una situazione, ma che sappia anche raccontare grandi imprese di coraggio. Un regista che riesca a proiettare sullo schermo la meraviglia dettata dal bene e dal male. Insomma per Il Calice di Fuoco serve James Cameron.
Non serve presentarlo: due suoi film occupano il primo e il terzo posto nella classifica dei film con il maggiore incasso della storia, rispettivamente Avatar e Titanic. Quest’ultimo è stato uno dei pochissimi film a ricevere 14 nomination agli Oscar e a vincerne ben 11! E poi ancora Terminator, Alien e True Lies, tutte opere di grande rilievo per la cinematografia mondiale. Cameron, pur non essendo un regista molto prolifico, ha un posto d’onore sull’Olimpo dei registi e ciò si deve alla sua grande sperimentazione sugli effetti speciali. Se Nolan rifiuta la CGI, Cameron ci si farebbe il bagno, e mai metafora è stata più azzeccata poiché, dopo il cinema, l’altra grande passione per il regista è proprio fare il bagno.
Cameron: un regista anfibio
Cameron adora girare in ambientazioni sottomarine, egli stesso è stato il primo uomo a scendere in solitaria nella Fossa delle Marianne. Sapete già dove vogliamo arrivare? La seconda prova del Torneo Tremaghi, ma prima che vi abbandonate all’immaginazione della regia di Cameron per quella scena, lasciate che vi spieghiamo le altre affascinanti caratteristiche che fanno di James Cameron il regista ideale per il quarto capitolo di Harry Potter.
Le trame dei film di James Cameron non sono ritenute tra le migliori scritte, tuttavia il grande talento del regista sta nella sua incredibile capacità di restituire al cinema il suo significato più primordiale: raccontare attraverso le immagini. Le immagini di Cameron sono poesia visiva, l’ambrosia per gli occhi, sono meraviglia in movimento. In fin dei conti la trama de Il Calice di Fuoco non è poi questa complessità: se cancellassimo il Torneo Tremaghi dalla saga, l’unica cosa veramente rilevante sarebbe l’ascesa di Lord Voldemort. Perciò se la trama è bella e fatta, allora perché non ci centrarsi sull’estetica di un mondo così magico?!
Effetti speciali per registi speciali
Il massiccio uso della CGI di Cameron e la sua grande inclinazione per le scene adrenaliniche aeree ci avrebbero potuto regalare la Coppa del Mondo di Quidditch di cui Newell ci ha privato. Per giunta anche la prima prova avrebbe avuto tutto un’altro sapore! Tra gli effetti preferiti di Cameron ci sono le esplosioni e il fuoco, quindi un Ungaro Spinato che rincorrere un quattordicenne a cavallo di una scopa volante avrebbe fatto proprio al caso suo. Abbiamo dedicato un articolo proprio agli effetti speciali, in particolare al green screen, lo trovate qui.
Immergiamoci adesso nelle scure acque del Lago Nero e guardiamo attraverso gli occhi del regista di Avatar. Flora acquatica rigogliosa inquadrata da campi profondi che acuiscono la vastità dei paesaggi, colori sgargianti e luminescenti, fauna fantasiosa e minuziosamente realizzata in CGI e il tutto velato da un filtro blu scuro. James Cameron avrebbe diretto la seconda prova con una sapienza divina, pensate a The Abyss o ad Avatar 2 e godete di questa ipotesi.
Flash, boom… Wow.
Nel quarto film i popolani di Hogwarts si triplicano a causa dell’arrivo delle due scolaresche straniere, anche questo è un punto a favore della regia di Cameron: il regista adora girare nella calca, le inquadrature ravvicinate che vengono disturbate dal via vai di una folla sono un suo vezzo registico che è molto evidente in Titanic. Per il finale del film non possiamo che fantasticare una terza prova fatta non da siepi divoratrici, ma fedele al romanzo, con sfinge, molliccio e Schiopodi (creatura che il regista adorerebbe!).
E infine Voldemort. Difficile migliorare la performance di Fiennes con dei trucchi di grafica, eppure Cameron ci avrebbe potuto dare ulteriormente prova del suo gusto estetico con bellissimi contrasti come i lampi e le esplosioni degli incantesimi, il pallore della pelle di Voi-sapete-chi e la tetra scenografia del cimitero. I registi del calibro di James Cameron non hanno bisogno di dirigere storie incredibilmente precise tecnicamente, i registi come James Cameron possono inquadrare un lavandino e destare comunque la meraviglia negli occhi dello spettatore.
Chiudiamo qui questa seconda parte dell’ipotetico recast dei registi di Harry Potter. Fateci sapere il vostro parere e soprattutto con quale regista avreste sostituito Cuarón e Newell. Vi aspettiamo per la terza parte dove solleveremo Yates dall’incarico e lasceremo posto a… Scopritelo con in Gli 8 film diretti da 8 grandi registi parte 3