Rupert Grint si è recentemente espresso riguardo la sua esperienza di attore nella saga di Harry Potter. Sebbene abbia passato momenti splendidi sul set, i suoi ricordi a riguardo non sono totalmente felici. Vediamo che cosa ha detto esattamente.
La vita di Rupert Grint subì una svolta immensa quando fu chiamato a vestire i panni di Ron Weasley. Lui e i suoi colleghi sono letteralmente cresciuti con la saga di Harry Potter ed è come se si fossero cuciti addosso i loro personaggi. Tuttavia, non dobbiamo mai dimenticare che un attore, nella vita reale, può essere molto diverso dai personaggi che interpreta. Per questo motivo e anche per il fatto che la carriera da attore, come qualsiasi altro lavoro, è fatta di alti e bassi, non rimaniamo particolarmente stupiti nel leggere testimonianze negative riguardo il lavoro sui set, proprio come quella di Rupert.
Dieci anni di film, talvolta soffocanti per Rupert
L’8 Marzo scorso, Rupert si è espresso ai microfoni di “Armchair Expert”, il podcast di Dax Shepard. Se foste interessati, potete ascoltare l’episodio in questione cliccando qui. In questa sorta di intervista, Rupert ha parlato della sua esperienza nella serie TV horror/triller di M. Night Shyamalan: Servant (2019). In un altro articolo, che trovate qui, abbiamo parlato proprio del ruolo di Rupert in questa serie.
Shepard ha immediatamente sottolineato come Julian (il personaggio interpretato da Grint) sia sensibilmente diverso (viste anche le tematiche della serie stessa, ovviamente) da Ron Weasley. Rupert si è quindi tuffato ancora una volta nel Mondo Magico e ha parlato delle giornate trascorse sui set degli otto film.
Ovviamente la sua è stata un’esperienza straordinaria e fuori dal comune, che gli ha permesso non solo di prendere parte a una delle saghe cinematografiche più famose di tutti i tempi, ma anche di conoscere persone splendide. Tuttavia, non fu tutto rose e fiori, almeno secondo quanto detto da Rupert stesso.
Alle volte, (recitare) era davvero soffocante, asfissiante. Girare alcune scene è stato molto pesante e vi assicuro che presentarsi sul set quasi ogni giorno per dieci anni di fila fu estenuante.
Le parole di Rupert lasciano davvero pochi dubbi: il periodo 2001-2011 fu sicuramente intenso per chiunque prese parte alle riprese. Lavorare a una saga così magica ha richiesto uno sforzo non indifferente, specialmente se consideriamo che Rupert e molti suoi colleghi attori erano praticamente alle prime armi.
Mollare tutto significava anche mollare tutti
Qualche volta mi dicevo: “voglio fare altro. Voglio vedere cosa c’è fuori di qui (dal set)”. Sembrava non finire mai. Tornare sul set ogni anno sapeva un po’ di Ricomincio da capo (commedia di Harold Ramis, 1994), perché le ambientazioni erano praticamente le stesse. Anche le persone erano le stesse, ovviamente.
Le avventure del Trio si svolgono nella Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts per la maggior parte del tempo. Non è quindi difficile immaginare che il set non cambiasse più di tanto. Immaginiamo che, per Rupert, l’effetto fosse quello di usare una Giratempo tutti i giorni, per ritrovarsi nel medesimo posto e fare le stesse cose (o quasi) del giorno prima.
Dopo questo piccolo sfogo, Rupert ha parlato del bellissimo rapporto con il cast e la crew. Per lui furono (e sono) una seconda famiglia: gli diedero la costante motivazione per presentarsi sul set ogni giorno, soprattutto nei momenti più difficili. Forse Rupert, proprio in risposta alla vocina nella sua testa che gli diceva di mollare e dedicarsi ad altro, si disse che andarsene avrebbe significato separarsi definitivamente dalla sua nuova famiglia, perdendo così rapporti molto profondi e preziosi.
Ecco una piccola curiosità: Rupert non ama rivedersi nei film. Per questo motivo, ha guardato solo i primi tre Harry Potter e poi ha deciso di fermarsi. Di recente ha fatto un rewatch de “La Pietra Filosofale” (solamente per la seconda volta), con l’intenzione di proseguire. Alla fine, ha preferito fermarsi nuovamente. Secondo lui è ancora troppo presto per vedersi “in terza persona”: vuole attendere in modo da arrivare, un giorno, a guardare i film con gli occhi di un comune spettatore, in maniera del tutto distaccata dal suo personaggio e dalla sua performance.
Di certo la carriera da attore non deve essere affatto semplice e ciò traspare chiaramente dalle parole di Rupert. Cosa ne pensate delle sue dichiarazioni? Fatecelo sapere con un commento!