I maghi e streghe avranno tanti pregi, e uno di questi è sicuramente quello di avere esclamazioni a dir poco fantasiose.
A differenza delle esclamazioni babbane, quelle dei maghi sono intese per dare enfasi a ciò che dicono, piuttosto che a offendere qualcuno (e qui Molly Weasley avrebbe qualcosa da ridire).
Queste spaziano dal fuori di testa al confuso. E una delle esclamazioni più usate chiama in causa uno dei più grandi maghi della storia (perdonali, Merlino).
Per la barba di Merlino
Il mago della saga del re Artù è uno dei maghi più celebrati di tutti i tempi. Il mondo magico ha perfino l'”Ordine di Merlino”, chiamato così in suo onore. Nonostante ciò, forse lo conosci per i suoi “più consunti slip” o per le sue “mutande”, o più semplicemente solo per il suo nome – che viene prontamente pronunciato da maghi e streghe sorpresi.
«Nel nome dei più consunti slip di Merlino, cosa è successo?»
Il colpevole numero uno quando si tratta di pronunciare invano il suo nome è un certo Ron Weasley. Conosce molto bene gli indumenti intimi di Merlino e puntualmente tira fuori un monologo degno di uno scaricatore di porto dopo aver ricevuto molti compiti o dopo un incontro di Quidditch andato male. Evita soltanto “Per il sinistro floscio…”. Non dirlo. No.
Sembra che Ron e i suoi fratelli altrettanto coloriti di linguaggio (Fred e George in primis) abbiano imparato tutto dal padre Arthur Weasley.
«Per la barba di Merlino!» esclamò il signor Weasley stupefatto, e trasse da parte Harry per lasciarli passare tutti. «Sei stato giudicato dalla Corte plenaria?»
A pensarci bene, tutti coloro che sappiamo che lavorano al Ministero della Magia soffrono della mania di invocare il povero mago ad ogni occasione utile nei loro discorsi. Cornelius Caramell, che cerca così ardentemente di negare il ritorno di Voldemort, tende a dire quasi senza rendersene conto “Per la barba di Merlino” piuttosto di frequente, specialmente quando viene messo davanti alla prova incontrovertibile del ritorno del Signore Oscuro. Beh, era un periodo difficile.
Esclamazioni creative
Insegnanti di Hogwarts, ammettete le vostre colpe! A pensarci bene, a Hogwarts sarebbe utile il barattolo delle parolacce, perché verrebbe riempito in fretta, principalmente da Silente, Lumacorno e Moody.
Hagrid è ancora più creativo nelle sue scelte linguistiche, invocando occasionalmente i “mille fulmini”, risparmiando il povero Merlino. Argus Gazza, d’altro canto, ha coniato l’espressione “gran caccole sfrigolanti di drago… cervelli di rana… intestini di topo…” nei suoi momenti di irritabilità.
Come i babbani, anche i maghi hanno la propensione a tirare in ballo la, beh, cacca. Basti pensare a Ron, che una volta ha descritto la sua performance ad una partita di Quidditch come “un sacco di cacca di drago”.
Sanguemarcio
Per fortuna, la gente di norma non si spinge oltre a “zuccone”, “stupido” o “idiota”, ma in tutto ciò c’è una terribile eccezione.
“Sanguemarcio” è il termine dispregiativo usato contro i maghi e streghe nati babbani, e più che essere una parolaccia è segno di un pregiudizio profondamente eradicatosi nella comunità magica. Malfoy, proveniente da una famiglia di purosangue, definisce la nata babbana Hermione come sanguemarcio.
Gli insospettabili
Forse le esclamazioni più potenti e fantasiose vengono da coloro che normalmente non le dicono. Hermione urla “Per le mutande di Merlino!” quando il trio è alla ricerca degli Horcrux.
E mentre Molly potrebbe contrarre le sue labbra al minimo riferimento alle zone private di Merlino, lei stessa è autrice di una delle migliori esclamazioni dell’intera saga – una che i babbani conoscono bene. Durante la Battaglia di Hogwarts, dopo che Bellatrix fallisce nell’uccidere Ginny, si sente la madre urlare: “MIA FIGLIA NO, CAGNA!”, subito prima di ucciderla.
Si potrebbe proprio dire in questo caso, per la barba di Merlino!