La parità dei generi nel mondo del cinema, questo l’argomento dell’intervista condotta da Emma Watson all’attrice e collega Geena Davis.
E’ ormai noto l’impegno della Watson nel campo della parità di genere, infatti nel 2014 Emma viene nominata Goodwill Ambassador, ambasciatrice di buona volontà, dall’UN Women, l’organizzazione delle Nazioni Unite che si occupa della parità di genere e il pari ruolo delle donne nel mondo, ed è proprio mentre svolge questo ruolo istituzionale che pronuncia il discorso per lanciare la campagna #HerforShe, dichiarando femminista a tutti gli effetti.
Mentre Geena è la fondatrice della Geena Davis Institute on Gender in Media, un’organizzazione che raccoglie le statistiche circa la rappresentanza dei generi nei media per bambini.
La Davis inizia l’intervista parlando della sua organizzazione, del perché della sua fondazione e di come è stata colpita dai dati che ha iniziato a raccogliere:
E ‘stato più di dieci anni fa. Mia figlia era una bambina. Non avevo idea che ci fosse qualcosa di sbagliato con i media per bambini. [Ride] Pensavo che alcuni di essi fossero educativi, poi ho fatto delle ricerche… Ovviamente, sappiamo tutti il problema enorme che c’è con l’intrattenimento in generale, ovvero il lasciare fuori le donne. Specialmente come attori, sappiamo che ci sono molte meno parti per le donne. Poi ho iniziato a vedere qualche programma pre-scuola; non potevo credere a quello che stavo guardando, ci sono molti più personaggio maschili che femminili in questi show fatti per bambini. Ero semplicemente scioccata.
Anche se la Watson e la Davis sono di due generazioni differenti, le esperienze in questo campo sono simili per entrambe. Entrambe hanno constatato che l’ineguaglianza di genere, anche nel campo attoriale, comincia molto prima dell’età adulta. Emma ha commentato così:
Penso che se inizi a guardare davvero a quell’aspetto, come se la questione della parità di genere sia stata risolta, e che noi ora viviamo in un modo equo in cui tutto è stato affrontato, non stai ponendo la questione nel modo giusto. Non sei realmente consapevole, non stai guardando la cosa coscientemente. Direi che ci sono state diverse fasi del mio “risveglio femminista”. Più in fondo scavi e più sei messo a conoscenza delle cose, e sei tipo “Oh mio dio!”.
La Davis ha risposto dicendo che la gente spesso non lo nota perché è cresciuta vedendo la disuguaglianza ovunque guardasse, quindi è stata quasi allenata a non vederla più, teoria subito approvata da Emma.
E’ divertente quando guardo la mia vita: alle elementari ero in una classe in cui eravamo solo per un terzo ragazze. [Ride] Ho iniziato la mia vita così. Ho due fratelli. E in Harry Potter il rapporto era spesso un terzo ragazze e due terzi ragazzi. Ma quando ho letto le tue ricerche e ho scoperto cose come solo il 21% dei registi sono donne, e solo il 31% dei ruoli più popolari vengono interpretati dalle donne, inizi a far molto più caso a questo aspetto.
La discussione in seguito si è spostata focalizzandosi su come le cose potrebbero cambiare. La Davis ha parlato soprattutto di come ciò che ci propongono i media possa cambiare e manipolare la nostra concezione del problema, soprattutto per i più giovani:
Mi sono resa conto che in tutti i settori della società in cui c’è una grande disparità di genere, l’unico luogo che può essere modellato facilmente e velocemente è lo schermo. Pensa se ottenessimo la metà del Congresso, o della presidenza… Ci vorrà del tempo, ma non importa quanto sarà duro. Ma la metà del Congresso potrà essere donna nel prossimo film che qualcuno girerà; lo potrà essere senz’altro. Il punto centrale del mio lavoro è quello di mostrare, soprattutto ai bambini e alle bambine, che le donne possono ottenere metà dello spazio, metà del lavoro, metà dei sogni e delle ambizioni che prima spettavano solo agli uomini. Il nostro slogan è “Se lo possono vedere, lo possono diventare”.
Le due hanno finito l’intervista con una discussione sul Bentonville Film Festival, sempre fondato dalla Davis, che si terrà a maggio e che celebra le donne e le loro diverse voci.