In un periodo in cui la diversità e la rappresentazione nel mondo dell’intrattenimento sono sempre più importanti, i fan di Harry Potter si interrogano sulla propria saga preferita: i nostri libri e film preferiti rappresentano anche minoranze etniche e persone LGBTQIA?
In questo articolo vorrei analizzare la sempre crescente controversia e come si è sviluppata l’opinione del fandom a riguardo durante gli anni.
Negli ultimi anni abbiamo visto come il pubblico sia sempre più critico nei confronti di ciò che guarda e ciò che legge; a Hollywood in particolar modo, la controversia “white-washed Hollywood” (letteralmente “Hollywood immersa nel bianco”, ossia la tendenza a includere tanti attori bianchi nonché la tendenza a premiarli) è una presa di coscienza sull’importanza della diversità che sta lentamente portando al cambiamento.
Per prima cosa, bisogna stabilire perché la diversità è importante nei libri e nei film in generale. Leggere un libro, guardare un film o una serie TV sono più che hobby, sono attività in cui le persone investono la maggior parte del loro tempo, attraverso cui si rilassano e imparano. Non è esattamente sorprendente il fatto che le persone vogliano sentirsi rappresentati, che vogliano vedersi in ciò che leggono e che guardano. È importante che una bambina afroamericana, leggendo un libro, si veda in qualche personaggio e impari che il colore della sua pelle e la sua cultura non sono “strani” e diversi, ma che sono rappresentati in quanto realtà sociale.
In Harry Potter questo fenomeno è ancora più importante per diversi motivi: è letto e guardato da milioni di persone ogni anno ed è un franchise con cui le persone entrano in contatto da giovani in genere e che abbiamo visto formare le opinioni dei lettori e condizionarli in maniera pesante. È un libro che ci insegna la differenza tra bene e male, l’importanza dell’amicizia, il peso del pregiudizio.
È quindi ancora più importante che Harry Potter includa diversità e rappresentazione nel suo spettro, perché la gente lo legga o lo guardi e veda che ‘diverso’ è normale, che esistono persone di tutti i tipi e che a volte sono anche loro i protagonisti.
Il fandom di Harry Potter, a riguardo, è grossomodo diviso in tre categorie:
- I fan che pensano che la diversità sia rappresentata a sufficienza;
- Quelli che pensano che non lo sia affatto;
- Quelli che non vedono dove sia il problema e non sono molto interessati.
I punti di rottura e di controversia sulla diversità nella storia del fandom sono molteplici: la sessualità di Silente, l’attrice nera per Hermione in TCC, la sempre crescente quantità di fan art con personaggi della saga rappresentati di altre etnie e sessualità.
La sessualità di Silente
Molti fan, me inclusa, penserebbero che il fatto che un personaggio così di spicco sia gay faccia piacere a chi pensa che la diversità sia importante. Facendosi un giro su Internet, in realtà, sembra che questa dichiarazione post-saga di J.K. Rowling abbia fatto arrabbiare molti nella comunità LGBTQIA. Sono tante le persone che sono rimaste indignate dal fatto che Silente non sia dichiaratamente gay durante la saga e che l’autrice abbia semplicemente lanciato un osso nella folla del tipo “Ah davvero non c’è neanche un personaggio che non sia etero? E… *cerca affannosamente tra le pagine per pensare a un personaggio qualsiasi* e… e Silente allora?” Al tempo della dichiarazione, la saga era già bella che finita e Silente era già bello che morto. Ad aggiungersi alla controversia c’è il fatto che la sessualità di Silente non sarà analizzata in AF, almeno non nel secondo film.
Noma Dumezweni nei panni di Hermione
Quasi la stessa cosa è successa quando John Tiffany, direttore di TCC, ha optato per la diversità nel scegliere gli attori dello spettacolo. Questa volta, però, quasi a nessuno è andata giù la scelta di prendere un’attrice nera nata in Swaziland per Hermione. La scelta è invece piaciuta tanto a Emma Watson e alla Rowling stessa e qualcuno pensa che non abbia molta importanza il suo colore della pelle.
Diversità nella saga originale
Un punto – troppo flebile secondo alcuni – a favore della saga sarebbe l’inclusione nei libri e nei film di personaggi di etnie e culture diverse, come Dean Thomas, Cho Chang, Angelina Johnson, Lee Jordan, Kingsley Shaklebolt, Zabini, le sorelle Patil. Vivendo a Londra, posso dirvi che ci sono tantissime persone di tutti i colori e culture e il fatto che i personaggi non bianchi in Harry Potter si possano contare facilmente non è affatto un’accurata rappresentazione della diversità del Regno Unito.
Si penserebbe che queste controversie all’interno del fandom siano neinte di più che piccole divergenze d’opinione, presenti in tutti i fandom. La realtà è molto più triste, però, perché sono tanti i fan che sono stati con Harry fin proprio alla fine e che di recente si stanno distaccando dalla saga e da J.K. Rowling a causa di questa nuova presa di coscienza sulla diversità.
.@anakocovic21 Maybe because gay people just look like… people?
— J.K. Rowling (@jk_rowling) March 24, 2015
Ad ogni modo, c’è anche da dire che di recente è nata questa moda di criticare libri e serie TV fatti negli anni ’90 in base agli standard di oggi. Altro esempio di questa tendenza è l’acclamata serie TV Friends, che continua ad avere milioni di fan che guardano attivamente la serie dopo 14 anni dal suo ultimo episodio e che di recente è stato additato come sessista, misogino e omofobo.
Da fan accanita di Friends, posso dire che queste critiche sono ingiuste perché Friends è un prodotto della sua epoca ed è anche molto avanti rispetto ai suoi simili degli anni ’90. Ma di Harry Potter, si può dire la stessa cosa? Si può dire che negli anni ’90 e 2000 non c’era questa coscienza della diversità e il poco che è stato incluso è anche tanto?
Personalmente credo che non ci sia una risposta a questa domanda. Cosa possiamo però affermare con certezza è che grazie ad Animali Fantastici, per la nostra saga preferita c’è ancora tempo per recuperare e con l’inclusione di Silente da giovane, Grindelwald e un Presidente del Congresso Magico di colore e donna negli Stati Uniti degli anni ’20, le mie speranze sono alte.
Adesso che avete tutte le informazioni, cosa ne pensate? Certo è che tra i fan che si allontanano dalla Rowling e i fan che si allontanano dalla saga stessa, questo è un periodo di cambiamento per il fandom!