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Dito mancante di Minus: diverso dal libro per distrazione o scelta artistica?

10 Agosto 2019 vale-long 3 min read
Copertina Dito Minus

Dito mancante di Minus: diverso dal libro per distrazione o scelta artistica?

10 Agosto 2019 Caskett 3 min read

Il fandom di Harry Potter è noto per non farsi sfuggire alcun dettaglio mancante o modificato nelle trasposizioni cinematografiche dei libri, che sia la morte di Voldemort sottoforma di coriandoli o il dito mancante sulla mano di Peter Minus…

Certo, alcuni dettagli hanno più peso di altri: cosa sarà mai un dito in confronto a personaggi importanti totalmente tagliati? Oppure al simbolismo che la lettura aveva dato a determinate scene, in gran parte alterato nei film (soprattutto quelli di Yates, ad esempio la scena sopracitata)? Si sa che l’unico a rimanere fedele in misura soddisfacente alla Saga letteraria è stato Chris Columbus, che con i primi due film (e un Richard Harris delizioso) ci ha regalato la magia delle pagine della Rowling. Poi, il disastro: tra libertà d’interpretazione, pretese di autoritarietà stilistica e adattamenti di forma le due opere hanno preso strade abbastanza diverse.

In questa sede proverò a fare l’Avvocato del Diavolo e a dare una possibile interpretazione a un cambio a prima vista insignificante: il dito mancante dalla mano di Peter Minus.


Il dito mancante nei libri

Fonte dell'immagine:
https://elzora.cgsociety.org/dbpv/peter-pettigrew-harr

Nel capitolo 19 del terzo libro, “Il Servo di Voldemort”, Sirius spiega come aveva capito che Crosta fosse in realtà Minus e racconta i fatti della notte in cui era scomparso. Lui e Lupin convincono Ron a consegnare Crosta, dopodiché lo constringono a riassumere la sua forma umana.

“È venuto a cercare di uccidermi un’altra volta!” squittì Minus all’improvviso, indicando Black, e Harry vide che usava il dito medio, perché non aveva più l’indice. “Ha ucciso Lily e James e ora ucciderà anche me… Devi aiutarmi, Remus…” – Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban, capitolo 19

Nel passo del libro non è specificato quale mano fosse, ma sicuramente il dito mancante era l’indice. Se volessimo ricercare una motivazione che non fosse un semplice “era il primo dito che l’era venuto in mente”, potremmo pensare che, come il nome stesso suggerisce, l’indice è utilizzato generalmente per, appunto, indicare qualcosa, perciò fare una scelta. In questo caso, quella di Minus di cambiare fazione, allearsi con Voldemort e tradire i suoi migliori amici.

Iconograficamente esistono molte testimonianze sulla valenza che storicamente ha assunto il dito indice. Ad esempio, il particolare del Giudizio Universale di Michelangelo sulla Volta della Cappella Sistina (il quasi contatto tra Uomo e Dio), o ancora il gioco che si crea nella Vocazione di San Matteo di Caravaggio (Gesù che sceglie il suo Apostolo e questi che indica se stesso meravigliato). Entrambe sono immagini che nella semplicità di un gesto della mano contengono la forza dell’unione tra Sacro e Profano.


Il cambio nel film

Alfonso Cuarón è un regista che nei dettagli e nel simbolismo ha riposto gran parte della sua cinematografia. Come esempio si potrebbe considerare il significato che assume l’acqua nel suo ultimo successo, “Róma”. Credere, nel nostro caso, a una semplice distrazione, perciò, sembra inverosimile. Piuttosto, considerato il grado di autorialità che il regista imprime nelle sue opere, è abbastanza ragionevole considerare il cambio del dito una sua scelta stilistica.

Nel terzo film, facendo attenzione, dopo la trasformazione si può vedere che il dito mancante di Peter Minus è l’anulare sinistro. Tradizionalmente (e a livello esoterico) la mano sinistra è considerata la mano del cuore, e l’anulare il dito direttamente collegato. Infatti, è proprio su quello che si porta la fede nuziale, il simbolo di amore e fedeltà tra due persone che si amano.

Peter Minus, condannando i Potter, ha tradito i suoi migliori amici, gli unici a portare amore nella sua vita e legati a lui da un tacito patto di fedeltà che viveva fin dal primo giorno a Hogwarts. In quel momento ha segnato la sua anima con la perdita dei valori che l’anulare sinistro rappresenta. La differenza tra libri e film assume così una sfumatura più profonda, che non sminuisce l’una o l’altra interpretazione, bensì le rende complementari.

Per quanto a volte non sia un processo immediato, è sempre possibile rintracciare una particolare lettura in una scena, che sia scritta o audiovisiva. Il trucco è indagare sui dettagli!

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