Durante un’intervista al Late Night con Seth Meyers Daniel Radcliffe è tornato a parlare delle sue interpretazioni passate. Ritenendosi sempre grato, ha raccontato come in alcuni casi ha trovato estremamente gentili i giudizi dei suoi fan, ma di come – spesso – non fosse soddisfatto delle sue performance.
È difficile distaccarsi da un ruolo che per buona parte della nostra vita e per quasi tutta la nostra carriera recitativa è stato per noi come una seconda pelle. Lo sanno attori come Daniel Radcliffe, Emma Watson e Rupert Grint che, sin dalla giovane età, hanno visto cucirsi addosso i ruoli dei giovani Harry, Hermione e Ron.
Circondati dall’affetto e dall’ammirazione dei fan, Daniel, Rupert ed Emma si sono sempre detti grati dell’enorme energia emanata dal fandom di Harry Potter.
Nello specifico, Daniel Radcliffe ha posto un accento su coloro che lo hanno sempre sostenuto, anche quando non si riteneva all’altezza di giudizi così positivi. Su chi non ha mai avuto dubbi sulle sue doti, perché lo riteneva il perfetto Harry Potter.
L’intervista con Seth Meyers
Di recente Daniel Radcliffe è stato ospite del programma Late Night con Seth Meyers, dove ha parlato del suo nuovo spettacolo in procinto di debuttare a Broadway, Merrily We Roll Along, al fianco di Jonathan Groff e Lindsay Mendez.
Durante la chiacchierata con Meyers, quest’ultimo ha raccontato a Daniel di star vedendo adesso, per la prima volta, i film di Harry Potter con i suoi figli, facendogli i complimenti per la sua interpretazione.
Al complimento Daniel ha reagito con la solita gentilezza e modestia che lo contraddistinguono, affermando:
Non è vero, ma grazie. Voglio dire, grazie. Non sono d’accordo con te su molte delle mie interpretazioni in molti film, ma ti ringrazio per questo. È molto gentile.
Non è la prima volta che Daniel si dichiara non soddisfatto della propria interpretazione. Durante un’intervista per il Daily Mail, nel 2014, Daniel aveva speso due parole riguardo la sua performance nel sesto film della saga, Il Principe Mezzosangue.
È difficile guardare un film come Harry Potter e il Principe Mezzosangue, perché semplicemente non sono molto bravo in quel film. Lo odio. La mia recitazione era monocorde e mi rendo conto che quello che stavo cercando di fare semplicemente non si è realizzato. È più importante per me essere autocritico, anche perché sono cresciuto in un’atmosfera in cui tutti vogliono sempre essere gentili con me.
Complice di un giudizio così negativo è sicuramente il periodo che Daniel stava attraversando negli anni delle riprese. L’attore ha infatti raccontato per anni che durante le riprese dei film di Harry Potter si era troppo spesso rifugiato nell’alcol, ammettendo di essere arrivato spesso sul set ubriaco.
Daniel Radcliffe e i problemi di alcolismo
Interpretare un ruolo così riconosciuto a livello globale può sicuramente generare difficoltà, insicurezze, ansie e paure che, tra le varie strade, possono facilmente sfociare nell’alcolismo. Se poi aggiungiamo il fatto che il personaggio è stato cucito addosso all’attore che lo interpreta sin dalla giovanissima età, la cosa si complica ulteriormente.
È il caso di Daniel Radcliffe, reduce da anni di problemi legati all’uso di alcolici, alimentati dalle ansie e dalle paure di essere “intrappolato” all’interno del ruolo di Harry Potter.
Non sapevo cosa sarei riuscito a fare dopo, era come se non mi sentissi abbastanza a mio agio con me stesso per restare sobrio. […] Nella mia testa girava il pensiero che ai provini mi chiamavano solo perché ero stato Harry Potter, e forse era pure vero.
Cosa fare, poi, se si è consapevoli che le proprie azioni verranno viste in tutto il mondo, da una mole infinita di fan e spettatori?
Ero consapevole che se fossi uscito a ubriacarmi, avrei suscitato clamore non perché ero semplicemente un ragazzo che si stava ubriacando in un bar, ma perché ero Harry Potter che si stava ubriacando in un bar. Allora bevevo ancora di più per cercare di non pensarci.
L’aspetto positivo della popolarità e l’influenza sui fan
Tuttavia, Daniel Radcliffe – così come noi – è perfettamente consapevole di tutti gli aspetti positivi che la popolarità generata da Harry Potter ha portato.
Sicuramente, uno su cui si è soffermato spesso, anche durante l’intervista al Late Night con Seth Meyers, è la possibilità di far scoprire a nuove persone ambienti come il teatro per il solo fatto di star andando a vedere “l’attore di Harry Potter”.
Nello specifico, riferendosi al suo spettacolo Equus del 2007, Daniel ha raccontato:
È sempre stata una cosa davvero bella della mia carriera. Ricordo che quando facevo Equus, la gente mi diceva: “Ti senti strano se le persone vengono a vederti a teatro solo perché sei Harry Potter?” Voglio dire, non proprio, perché alla fine vedranno Equus, ed è bello portare a teatro persone che non sarebbero mai venuti a vedere un dato spettacolo.
Il volto di Daniel Radcliffe è stampato nella mente di una generazione intera che è cresciuta con il giovane maghetto dagli occhiali tondi e la cicatrice. Sicuramente, però, Daniel Radcliffe è un attore dalle mille sfaccettature, che non si limitano esclusivamente al suo lavoro nella saga di Harry Potter, anche se, probabilmente, lui sarà per sempre il nostro unico Harry.