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Caso Netflix: crollo di abbonamenti e tweet polemici

26 Aprile 2022 greg-past 3 min read

Caso Netflix: crollo di abbonamenti e tweet polemici

26 Aprile 2022 Ignotus 3 min read

In dieci anni di servizio streaming, la piattaforma dalla scritta rossa non ha mai registrato un calo di tale portata: si è stimata una perdita di ben 200mila utenti. Il CEO di Netflix, Reed Hastings, ha avvertito i soci azionari che il calo potrà acuirsi ulteriormente a causa dell’aumento dei prezzi d’abbonamento.

Secondo alcuni analisti che operano per limitare la picchiata, le cause dell’aumento delle tariffe e della conseguente perdita di abbonamenti, sono da imputare all’abuso che gli utenti fanno del proprio account.

Tutta colpa della condivisione

La pratica di condividere l’account Netflix con amici o parenti si è sempre più diffusa in tutto il mondo. Questa condivisione permette agli utilizzatori di godere del servizio streaming pagando solo una frazione ciascuno del costo totale dell’abbonamento. Alla nascita della piattaforma, tale fenomeno venne tenuto in conto ma venne ritenuto come un catalizzatore del numero di utenti.

Oggi quel catalizzatore sembra sortire l’effetto contrario. Ad aggravare la situazione vi è anche la coraggiosa decisione di eliminare gli account russi.Questa mossa anti bellica, compiuta anche dalla concorrenza, è costata a Netflix ben settecentomila abbonamenti.

Interfaccia di Netflix per la scelta dell'account

La corsa ai ripari

Tra le soluzioni che bollono in pentola vi è un aumento della modulazione delle tariffe cosicché gli utenti possano scegliere la più indicata a loro. Questo sistema è già in vigore in alcuni paesi come USA e Canada. Altra soluzione sarebbe quella di inserire annunci pubblicitari, soluzione che, neanche a dirlo, non entusiasma per niente l’utenza.

Pubblicità di Netflix
Vecchia pubblicità di Netflix in cui si evidenzia l’assenza di pubblicità

Netflix criticato dall’uomo più ricco del mondo

Il caso del grande calo degli abbonamenti Netflix ha attirato l’attenzione un po’ di tutti. Elon Musk ha infatti tweettato il suo parere in risposta alla notizia data da Slashdot: “the woke mind virus is making Netflix unwatchable“.

Il woke mind virus sta ad indicare il virus del perbenismo sociale (woke mind è l’ideologia liberale che promuove l’attenzione e la premura verso alcune categorie sensibili) che mette tutti in allerta per non scatenare l’ira delle folle. “Woke” si traduce appunto in “sveglio

I motivi del calo di Netflix secondo Musk

Musk ha definito Netflix inguardabile proprio perchè, secondo lui, la piattaforma di streaming segue un’esasperante politica perbenista che è la causa del drastico calo degli abbonamenti. Le storie originali Netflix, a sentire il tycoon, sono pavide di osare tematiche che sfondano la barriera del politicamente corretto.


Chi disprezza compra

Chissà se il caro Elon la pensa ad ugual modo sul suo film. Il 6 Aprile, l’inguardabile Netflix ha pubblicato il film Ritorno allo spazio: un documentario dove vediamo compiere i prodigi spaziali che solo il CEO di Tesla può compiere. Che sia una furba trovata quella di alzare un polverone su una piattaforma che propone ai suoi utenti un film sulle gesta di chi quel polverone lo ha alzato?

D’altronde le personalità del calibro di Musk accendono i riflettori su qualunque tematica esprimano giudizi, ma se consideriamo che lo stesso Musk accusò tweetter delle stesse colpe imputate a Netflix per poi lanciargli un’offerta d’acquisto a 44 miliardi di dollari, nulla ci sembra da escludere.

Copertina Netflix del film di Elon Musk
Copertina di Ritorno allo spazio

Una cosa però è certa: Netflix non sta passando un bel momento e la presa in considerazione di ricorrere alle pubblicità equivale ad un lamento disperato di un animale ferito. Gli animali feriti, si sa, sono le prede migliori, soprattutto se nelle vicinanze ci sono predatori come Elon Musk.

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