Categorie

Archivi

Meta

Casa dolce casa: quando Harry avrebbe preferito non trovarsi a Hogwarts

24 Giugno 2022 vale-long 8 min read
Casa dolce Casa copertina

Casa dolce casa: quando Harry avrebbe preferito non trovarsi a Hogwarts

24 Giugno 2022 Caskett 8 min read

Quando si parla di casa, per un potterhead è normale pensare subito a Hogwarts. D’altra parte, Harry stesso la considera la sua vera casa. Eppure, non è sempre stato così.

Tutti noi abbiamo un luogo speciale da chiamare casa, che non coincide per forza con la nostra abitazione. Sappiamo bene quanto il luogo in cui Harry viveva, la casa dei Dursley, importantissima per la protezione fornita dal sangue di zia Petunia, non sia mai lontanamente stato un luogo accogliente o a cui Harry fosse felice di tornare. Al contrario di Hogwarts, in cui Harry ha finalmente avuto la possibilità di crescere davvero ed essere se stesso.

Ma persino il luogo più bello e in cui siamo stati meglio può non essere perfetto. In più di un’occasione, infatti, Harry arriva a stare talmente male da provare il desiderio di andarsene. Naturalmente, tutti hanno passato qualche brutto momento all’interno della storia, come questo articolo tratto dal Wizarding World ci ricorda. Un altro esempio è dato dai momenti in cui il Golden Trio non è andato propriamente d’accordo, di sicuro alcuni episodi molto bui per tutti e tre. Ma in questo articolo parleremo delle volte in cui Harry in particolare è arrivato a sperare addirittura che le vacanze estive arrivassero in fretta, pur di lasciare la sua casa.

Pietra Filosofale: quando la Casa del Grifondoro perde 150 punti in un colpo

Quando Norberto (pardon, Norberta) cresce a tal punto da diventare troppo difficile da gestire, Harry, Ron e Hermione ricorrono a Charlie, il fratello di Ron che allevava draghi in Romania. Per questioni pratiche, nel film non è mai stato nominato e si lascia intendere che Hagrid sia costretto a liberarsi subito del drago, in quanto viene visto da Malfoy la sera stessa in cui l’uovo si schiude.

In realtà, passa un po’ di tempo dalla sua nascita alla sua partenza e sono diverse anche le circostanze in cui Malfoy denuncia Harry alla McGranitt. È vero che vede il drago nel momento in cui nasce, ma aspetta a dire tutto fino a che non scopre del piano per sbarazzarsene. In quell’occasione, inoltre, Ron non è con Harry e Hermione, perché era in infermeria in seguito a un morso di Norberto. Viene, invece, coinvolto Neville, che aveva tentato di avvisare Harry e Hermione che Malfoy aveva intenzione di farli scoprire.

Quello che nel film non viene evidenziato è la reazione di tutta la scuola all’accaduto. In seguito alla perdita di 150 punti, il Serpeverde passa in testa alla classifica (a Malfoy vengono tolti dalla McGranitt solo 20 punti), perciò tutti e tre vengono isolati sia dai Grifondoro, sia da Corvonero e Tassorosso, che speravano che quell’anno Serpeverde venisse finalmente battuto.

Di colpo, dopo essere stato uno dei ragazzi più amati e ammirati dell’intera scuola, Harry divenne il più odiato. […] Harry era quasi contento che non mancasse molto agli esami.

Harry Potter e la Pietra Filosofale, capitolo 13: “La Foresta Proibita”

Vivere in un ambiente totalmente ostile metterebbe a dura prova qualunque persona. Figuriamoci un ragazzino di nemmeno 12 anni!

La Casa del Grifondoro perde 150 punti

Camera dei Segreti: essere accusati ingiustamente

Anche il secondo anno di Harry a Hogwarts non passa in maniera esattamente tranquilla. A cominciare dal fatto che viene associato all’apertura della Camera dei Segreti fin dall’inizio, in quanto è proprio lui il primo a vedere la scritta sul muro e a trovare Mrs. Purr pietrificata. Poi c’è l’episodio al Club dei Duellanti, in cui tutti pensano che lui abbia aizzato il serpente contro Justin Finch-Fletchley. Il fatto che lui sappia parlare Serpentese alimenta i dubbi della scuola, dubbi che sembrano avere una conferma quando Harry viene ritrovato davanti allo stesso Justin pietrificato e a Nick-Quasi-Senza-Testa morto per la seconda volta.

Ma a Harry sorrideva l’idea che la maggior parte degli studenti partisse. Era stanco di vedersi evitato quando qualcuno lo incontrava per i corridoi, come se da un momento all’altro dovesse tirar fuori le zanne o schizzare veleno; stanco di essere chiacchierato, segnato a dito, insultato.

Harry Potter e la Camera dei Segreti, capitolo 12: “La Pozione Polisucco”

Di nuovo, Harry si ritrova odiato da tutta la scuola senza che lui possa farci niente. Le cose migliorano, paradossalmente, solo quando è Hermione la vittima: per quanto potessero incolparlo di quegli eventi, infatti, nessuno avrebbe mai creduto che avrebbe potuto colpire proprio la sua migliore amica.


Prigioniero di Azkaban: quando la paura abita la propria casa

Nel terzo anno non c’è un vero e proprio momento in cui Harry avrebbe preferito non essere a Hogwarts. Il suo malessere nel Prigioniero è dato più da una concomitanza di fattori.

Innanzitutto, il problema maggiore sono proprio i Dissennatori che circondano Hogwarts in cerca di Sirius Black, visto l’effetto devastante che hanno su di lui.

Poi, anche se può sembrare di poco conto, c’è un elemento di cui viene a conoscenza durante la prima lezione di Divinazione.

“Il Gramo, mio caro, il Gramo!” esclamò la professoressa Cooman, stupita che Harry non avesse capito. “Il cane fantasma gigante che infesta i cimiteri! Caro ragazzo, è un presagio… il peggior presagio di morte!”

Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban, capitolo 6: “Artigli e foglie di tè”

Nonostante le rassicurazioni di Ron e lo scetticismo di Hermione, la questione Gramo è un argomento che preoccupa Harry non poco. Soprattutto dal momento che sa che c’è un assassino in circolazione che sta cercando lui per poterlo uccidere.

Non aveva raccontato a nessuno del Gramo, nemmeno a Ron e Hermione, perché sapeva che Ron si sarebbe spaventato e Hermione lo avrebbe preso in giro. Comunque, restava il fatto che ormai era apparso due volte, e che entrambe le sue apparizioni erano state seguite da incidenti quasi mortali; la prima volta aveva rischiato di essere travolto dal Nottetempo, la seconda era volato giù dal manico di scopa, e da una grande altezza. Il Gramo aveva intenzione di perseguitarlo fino a ottenere la sua morte? Doveva passare il resto dei suoi giorni a guardarsi le spalle dalla bestia?

Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban, capitolo 10: “La Mappa del Malandrino”
Quando la paura abita la propria casa

Calice di Fuoco: di nuovo da solo

La prima cosa che viene in mente quando si pensa al quarto anno di Harry a Hogwarts è il Torneo Tremaghi, ovviamente. Ancora una volta, viene odiato dai membri di ogni Casa senza che lui possa cambiare le cose, in quanto non può provare di non essere stato lui a inserire il suo nome nel Calice di Fuoco. Chiunque lo accusa di essere in cerca di fama e notorietà, di essere un esibizionista, cose molto spiacevoli già di per sé. Eppure, non sono il motivo principale del fatto che lui vive così male i primi mesi di quell’anno.

I giorni che seguirono furono tra i più brutti di Harry a Hogwarts. Era arrivato a sentirsi così male solo durante quei mesi del secondo anno, in cui gran parte della scuola lo aveva sospettato di pietrificare i suoi compagni. Ma allora Ron era suo amico. Harry era convinto che sarebbe riuscito a sopportare il resto della scuola se solo avesse potuto riavere Ron al suo fianco, ma non intendeva cercare di convincerlo a parlargli se lui non voleva. Ora si sentiva solo, con il livore che gli pioveva addosso da tutte le parti.

Harry Potter e il Calice di Fuoco, capitolo 18: “La Pesa delle Bacchette”

L’anno prima aveva vissuto da spettatore il litigio tra Ron e Hermione a causa di Grattastinchi, trovandolo piuttosto spiacevole. Questa, invece, è la prima volta che è lui a non parlare più con il suo migliore amico: qui capisce quanto veramente voglia dire la loro amicizia. Quanto in realtà sia questa a permettergli di superare qualsiasi cosa.


Ordine della Fenice: avere il nemico in casa

Non c’è bisogno di una presentazione per il quinto anno: è l’anno in cui la Umbridge invade la “serenità” di Hogwarts. In verità, anche in questo caso agisce una concomitanza di fattori.

Gli eventi dell’anno precedente, ossia il ritorno di Voldemort e la morte di Cedric davanti ai suoi occhi, hanno segnato Harry particolarmente, tanto da fargli avere incubi ogni notte. A ciò si aggiunge la tempesta ormonale e la rabbia tipica degli adolescenti che un ragazzo di 15 anni è giusto che provi. Inoltre, deve sopportare di essere chiamato bugiardo ovunque lui vada, in quanto nessuno crede o vuole credere che Voldemort sia davvero tornato, a partire dal Ministero della Magia, che tenta in tutti i modi di minare la sua credibilità. Perciò, se negli anni precedenti era la scuola ad averlo in antipatia, questa volta è la maggior parte del mondo magico ad additarlo e insultarlo.

La Umbridge in “casa sua” è solo la goccia che fa traboccare il vaso. Le descrizioni della Rowling, per quanto la riguarda, sono tanto esaustive da portare persino i lettori, estranei ai fatti, a odiarla con tutta l’anima. Dolores Umbridge si può dire che sia l’unico personaggio in grado di mettere d’accordo OGNI potterhead: è la peggiore. In questo caso, perciò, tanto di cappello a J.K. per aver creato un personaggio così convincente! Sta di fatto che ha avuto l’abilità di rovinare un intero anno, cosa che rende ancora più grande il senso di trionfo quando, alla fine, ottiene quello che merita.

Avere il nemico in casa

Principe Mezzosangue e Doni della Morte: la quiete prima della tempesta, poi casa sotto assedio

Finalmente, il sesto anno, l’ultimo che Harry passa a Hogwarts, fila abbastanza liscio, senza troppe cose che gli facciano rimpiangere di essere a scuola e non altrove. Tutto sommato, il fatto di avere il libro del Principe gli rende piacevoli persino le lezioni che aveva sempre detestato, quelle di Pozioni. E il fatto di avere degli incontri più o meno regolari con Silente è un motivo in più di stabilità. Certo, tralasciando il piccolo particolare della morte di Silente alla fine…

… Cosa che ci porta al settimo anno. Chiaramente, già prima che l’anno precedente finisse, proprio quando Silente muore, Harry sapeva che non sarebbe tornato a casa. Effettivamente, da quando compie 17 anni Harry non ha più una casa: con la fine della protezione datagli da zia Petunia, quella dei Dursley sarebbe stata l’ultima dove avrebbe mai avuto il desiderio di vivere. La cosa peggiore, però, è sapere che Hogwarts, in quel momento, era retta da maghi oscuri che ne avrebbero rovinato gli aspetti più belli. Ormai, quel luogo che, nonostante tutto, aveva sempre significato protezione era diventato il più pericoloso di tutti.

La propria casa sotto assedio

Facendo una sintesi estrema di tutto ciò che abbiamo detto, risulta evidente che Hogwarts non è sempre stato teatro di lieti eventi. Anzi, quasi ogni anno Harry ha avuto qualche motivo di rimpiangere di essere lì. Ma, dopotutto, nessuna casa è perfetta e c’è una costante che Harry non avrebbe potuto trovare altrove: l’amicizia delle persone, tutte le persone, a cui voleva più bene.

Commenti

Caskett
Caskett

All posts
×