Siamo abituati ad alcuni aspetti del mondo magico non particolarmente razionali ma forse il Torneo Tremaghi è uno degli argomenti più discutibili, in termini di sue caratteristiche un poco senza senso. Continuate a leggere per capire di cosa stiamo parlando.
Gran parte del fascino del mondo di Harry Potter deriva dal fatto che… beh, è magico! Se potessimo cucinare i pasti, pulire intere stanze e simili con un semplice colpo di bacchetta, la maggior parte di noi coglierebbe l’occasione senza pensarci due volte.
Il problema, però, è che ci sono un sacco di cose che naturalmente non si legano alla logica del mondo reale come lo conosciamo. Se a questo si aggiunge che il Torneo Tremaghi era stato abolito per un bel poco di anni, beh, alcune regole appaiono completamente assurde (qui se volete rinfrescarvi la memoria su questa particolare competizione).
Gli spettatori si divertono a fissare la superficie del lago per un’ora? Che fine ha fatto il Quidditch (o lo studio in generale)? Come si fa a vincolare qualcuno a un contratto che non ha mai firmato? Diamo un’occhiata ad alcuni degli aspetti più strani di questa eccitante competizione magica.
Un contratto vincolante
Una delle cose che il caro vecchio Albus Silente mette in chiaro fin dall’inizio è questa: il Torneo Tremaghi è lungo e impegnativo, siete stati avvertiti che è pericoloso e che dovete iscrivervi a vostro rischio e pericolo. Uomo avvisato, mezzo salvato.
E diciamo che queste parole sono davvero veritiere o… profetiche! Fleur si ritira durante la seconda prova dopo un incontro non proprio piacevole con le creature acquatiche oppure pensiamo alla terza prova in cui viene previsto che i partecipanti possano abbandonare la prova in caso di pericolo, dando un segnale agli insegnanti (facendo scintille con le loro bacchette).
Forse nelle teste di tutti i potterhead riecheggiano le parole che Arthur Weasley rivolge alla figlia dopo la sua esperienza con il diario di Riddle: non ci si deve mai fidare di qualcosa che possa pensare da solo, se non si può vedere dove tiene il cervello. Chi si crede di essere questo Calice arrogante?
Anche il limite di età non è vincolante?
Questo è un torneo per studenti che hanno raggiunto la maggiore età (diciassette anni, come è normale nel mondo magico). Del resto, tutti quegli studenti minorenni che hanno fatto tanto chiasso alla notizia, dopo tutto, probabilmente avrebbero cambiato idea sul voler competere se avessero saputo cosa si sarebbero trovati ad affrontare.
Sappiamo anche che, se scelti per competere, gli studenti adulti non possono tirarsi indietro, poiché questo fa parte delle regole, ma lo è anche il limite di età. Allora perché (a parte ovvi motivi di trama) Harry, a soli quattordici anni, è costretto a diventare un campione? E se anche altri studenti più giovani avessero trovato un modo per inserire il loro nome nel Calice, cosa sarebbe successo? Sarebbero stati ammessi anche loro?
E se Harry semplicemente… non avesse gareggiato?
Ora, non so voi, ma quando avevo quattordici anni, non ero proprio in grado di combattere un drago arrabbiato adulto su un manico di scopa (ma neanche non su un manico di scopa). Questo per dire che sicuramente, ciascuno di noi (o quantomeno la maggior parte di noi), se fosse stato messo in questa situazione, si sarebbe rifiutato di partecipare.
Ed è qui che una domanda sorge spontanea: cosa succede se ti rifiuti di farlo? Ci deve essere molto più che l’onore coinvolto qui. Dicono che sia un “contratto magico vincolante”, ma di che tipo? Forse si incorre nella morte come succede con un voto infrangibile? O forse il Calice di Fuoco schiaffeggia il pusillanime concorrente?
Qualcuno ha detto “draghi”?
Fin dall’inizio della saga, appare evidente che Hogwarts ha un atteggiamento dannatamente rilassato nei confronti della sicurezza. Proprio lì, all’interno del perimetro della scuola, c’è un Platano Picchiatore (un albero che tenterà di schiacciarti se ti avvicini) e una foresta piena di tutti i tipi di creature da incubo. Per un anno intero c’è un gigantesco cane a tre teste in un corridoio, dietro una porta chiusa, apribile tranquillamente con un Alohomora.
Anche se i diciassettenni sono studenti adulti nelle fasi avanzate del loro percorso scolastico, mandarli da soli ad affrontare un drago (creatura così potente da richiedere diversi maghi esperti che lavorano all’unisono per stordirla) potrebbe essere catalogata come cosa rischiosa. Ah, per dovere di cronaca, nei libri, c’è anche una sfinge e cose di ogni genere nel labirinto della terza prova (qui se volete rinfrescarvi la memoria).
Andate avanti gente, niente da vedere qui
La prima prova del torneo sarebbe più emozionante di qualsiasi partita di…. beh, praticamente di qualsiasi cosa. Quanti draghi infuriati vedi in una partita di calcio? Nessuno, ecco quanti.
Dopo di che, però, le cose sono peggiorate rapidamente per gli spettatori. Dopo che i campioni sono spariti sotto la superficie del lago nella seconda prova o sono entrati nel labirinto nella terza, dagli spalti non si vede più nulla. Non è una cosa strettamente da Torneo Tremaghi (pensate a chi si siede in tribuna al traguardo di una lunga corsa, per esempio) e c’è molta attesa, ma… non c’è altro!
Perché ripristinare il torneo?
I fan del libro sapranno che il Torneo Tremaghi a cui Harry partecipa è il primo che si tiene da oltre duecento anni. L’evento del 1792 fu un così grande disastro (i presidi di tutte e tre le scuole, in qualità di giudici, furono feriti da una Coccatrice) che il torneo prese una pausa molto, molto, lunga.
La gara super-violenta era chiaramente un prodotto del suo tempo, una vecchia tradizione, quindi chi ha pensato che sarebbe stata appropriata nel 1994? Sappiamo che Silente è un po’ eccentrico (e abbiamo già fatto delle osservazioni sul discutibile approccio di Hogwarts alla sicurezza), ma riflettiamo un po’: forse anche al Ministero sono amanti del brivido.
E gli studenti (e l’intero anno scolastico)?
Non c’è bisogno di dire che quando tre scuole magiche diverse sono coinvolte nel torneo, è necessario fare dei viaggi. Le delegazioni di Durmstrang e Beauxbatons si recano ad Hogwarts, sia come candidati, sia per sostenere i loro campioni.
Fin qui tutto bene ma il problema è: che ne è del loro anno di scuola? A questo proposito, come mai il campione o i campioni di Hogwarts sono esentati dagli esami di fine anno? Li sostengono in un secondo momento, o forse le prove (che misurano le loro abilità magiche in ogni modo possibile) vengono considerati come “esami”?
E il Quidditch?
Come abbiamo visto, il Torneo Tremaghi rende l’anno scolastico piuttosto complicato. Come spettacolo ed espediente per la trama è molto bello, ma è incredibilmente poco pratico. Non solo tutte e tre le scuole sperimentano un orario stravolto (cosa fanno gli studenti di Durmstrang e Beauxbatons mentre sono a Hogwarts? Vengono istruiti o no?), ma non c’è nessun torneo di Quidditch durante l’anno.
Considerando che ci sono solo tre prove, distribuite durante tutto l’anno scolastico, probabilmente non sarebbe stato un problema mantenere anche il Quidditch. Questo sembra essere più un aspetto per la comodità della narrazione che per altro.
Insomma si potrebbe concludere che molte delle regole che governano questo pericolosissimo torneo sono, per la maggior parte, piuttosto arbitrarie. Ci sono cose che non funzionano davvero, possibili sviste da parte di zia Jo e molte cose che semplicemente non hanno senso. Cosa ne pensate? Fateci sapere nei commenti.