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Anthony Mackie e la ridicola critica a Harry Potter per la diversità

1 Luglio 2023 ceci-russ 4 min read

Anthony Mackie e la ridicola critica a Harry Potter per la diversità

1 Luglio 2023 Minerva 4 min read

La star dell’MCU Anthony Mackie in una recente intervista ha criticato la mancanza di opportunità per gli attori neri nel mondo del cinema. I bersagli due delle saghe più famose e importanti di sempre: Harry Potter e Il Signore degli Anelli.

Mancanza di diversità. Di questo ha parlato Mackie, nel breve commento che ha fatto riguardo a quella che sta diventando una delle controversie più sanguinose di questo momento storico. Non scarsa rappresentazione della diversità, ma proprio mancanza.

Parlando a Inverse della carenza di ruoli nel mondo del cinema per giovani attori neri di talento, Mackie ha fatto la seguente critica:

Harry Potter non aveva un solo c***o di amico nero! Frodo ha attraversato l’intero universo e non ha mai incontrato un tizio nero. Voglio vedere Frodo nel ghetto, e se mai farò il Saturday Night Live questo sarà uno sketch che farò.

Anthony Mackie ha mai visto i film di Harry Potter?

Vista la strabiliante assurdità di questo ridicolo commento, viene naturale chiedersi se il signor Mackie abbia mai effettivamente guardato gli otto film che compongono la saga di Harry Potter. Una saga che, peraltro, è sempre stata elogiata per la sua rappresentazione della diversità.

Dean Thomas, uno dei protagonisti, è sempre stato interpretato da Alfred Enoch ed è apparso in sette degli otto film. Lee Jordan, il più amato commentatore di Quidditch (qui trovate i momenti più divertenti delle cronache delle partite), è stato interpretato da Luke Youngblood.

dean thomas e lee jordan

A vestire i panni di Kingsley Shacklebolt è George Harris, famoso attore britannico che ha ricoperto diversi ruoli nella sua carriera. Angelina Johnson, membro e capitano della squadra di Quidditch dei Grifondoro e futura moglie di George Weasley, è stata interpretata addirittura da due attrici diverse, entrambe nere: Danielle Tabor e Tiana Benjamin.

Persino la gang di Malfoy, i razzisti del mondo magico, annovera un membro di colore, che fa qualche apparizione soprattutto negli ultimi film: Blaise Zabini, interpretato da Louis Cordice.

kingsley shacklebolt e angelina johnson

Caro Mackie, la diversità non è soltanto nera

Quando si parla di mancanza di diversità, chissà perché 90 volte su 100 ci si riferisce solo all’assenza o scarsa presenza di personaggi neri all’interno di un prodotto cinematografico. Evidentemente, ci si dimentica che nel mondo ci sono tante altre etnie che possono essere rappresentate. Nello specifico, circa metà della popolazione mondiale è composta da due popoli difficilmente trascurabili: indiani e cinesi.

La saga della Rowling è talmente inclusiva da questo punto di vista che non si dimentica di queste etnie, ma inserisce una rappresentanza di entrambe nella sua storia. Rappresentanza che troviamo nei film quando conosciamo Cho Chang, ad esempio, interpretata dalla splendida Katie Leung, attrice scozzese di origini cinesi.

Non soltanto Cho è il primo interesse amoroso di Harry, ma la prima ragazza che effettivamente accompagna il nostro protagonista a un ballo è Parvati Patil, che in italiano prende il nome di Calì. Calì è interpretata da Shefali Chowdhury, mentre Afshan Azad veste i panni di Padma, la sorella gemella. Entrambe le attrici sono originarie del Bangladesh, stato che ha dichiarato l’indipendenza dall’India nel 1971.


Non tutti i contesti sono “adatti” alla diversità

Non dobbiamo poi dimenticarci di un aspetto fondamentale delle società di diversi momenti storici: non sempre ha senso rappresentare forzatamente a tutti i costi la diversità.

Posto che abbiamo ampiamente dimostrato l’effettiva presenza di diversità etnica nei film di Harry Potter, negli anni in cui la saga è stata scritta e poi trasposta al cinema la società inglese aveva una certa rappresentanza di diversi popoli in contesti diversi. Che Ron Weasley sia bianco non è di certo emblema del razzismo di J.K. Rowling: è più facile immaginarsi un inglese coi capelli rossi e le lentiggini, sinceramente.

esercito di silente harry potter

Per fare un altro esempio recente, lo stesso discorso vale per il live action di Dragon Trainer, per il quale a quanto pare è stata scelta Nico Parker, attrice di origini africane, per interpretare Astrid. Una vichinga scandinava bionda interpretata da una ragazza dalla pelle scura e i capelli castani. Perché?

Ormai la vera scelta coraggiosa sembra quella di non inserire la “diversità” all’interno di un film, invece del contrario. E questa è esattamente la mentalità che sta portando Hollywood a rifare tutto ciò che è stato già fatto, cambiando semplicemente il colore della pelle dei protagonisti.

nico parker astrid

Commenti come questo avranno un impatto sulla serie tv?

Tutto questo accade, come se non bastasse, all’alba di una nuova era in cui Harry Potter farà il suo ritorno in forma di serie tv. Molti cominciano a chiedersi quanti personaggi “cambieranno colore” per far contenti soggetti come Anthony Mackie. Il commento, di contro, potrebbe essere che non è importante il colore della pelle.

Evidentemente, lo è, altrimenti questi cambiamenti non ci sarebbero. Ma forse lo è solo in una direzione: se in un live action de La principessa e il ranocchio Naveen fosse interpretato da un attore bianco (cosa assolutamente senza senso), cosa succederebbe? Sarebbe curioso scoprirlo.

la principessa e il ranocchio

La verità è che il colore della pelle davvero non dovrebbe importare. Quanti di noi adorerebbero, ad esempio, vedere Morgan Freeman vestire i panni di Albus Silente? Se non ci avevate pensato, lo trovate in questo articolo insieme ad altre ipotesi. Il problema non è la diversità in generale, ma lo sono i contesti e le motivazioni.

E una critica come quella di Mackie è la lampante dimostrazione che Hollywood, ormai, invece di celebrare la diversità, estremizza a tal punto questa parola da renderla vuota di ogni significato.


Ora tocca a voi, Mezzosangue (cit.): cosa pensate del commento di Anthony Mackie? Siete d’accordo con la nostra riflessione sulla critica? Scatenatevi nei commenti!

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Minerva
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