Non è la prima volta che il mondo dell’arte e quello di Harry Potter si intrecciano, per noi. In questo articolo vi abbiamo fatto ripercorrere alcune delle scene più belle ed esteticamente stimolanti degli otto film, notando somiglianze con famose opere d’arte. Anche stavolta proveremo a farlo, cercando un’affinità tra la nostra saga del cuore e alcuni capolavori artistici.
Il mondo del cinema e quello dell’arte hanno sempre avuto un fil rouge che li collegava, rendendoli inscindibili. Dopotutto, il patrimonio artistico (dalla pittura, alla scultura sino alla fotografia) è talmente ampio che appare impossibile che non vi sia alcun collegamento tra esso e la settima arte: il cinema.
Ecco quindi alcuni momenti appartenenti agli otto film di Harry Potter che secondo noi potrebbero ricordare famose opere d’arte.
L’ultimo abbraccio tra Lily e Severus Piton e Il Bacio di Klimt
Non c’è bisogno di sottolineare la drammaticità del momento a cui facciamo riferimento: apprendere della morte della donna amata dev’essere una sensazione agghiacciante, che Alan Rickman ci restituisce perfettamente in pochi secondi di scena.
Lily e Severus sono stretti in un abbraccio che fonde le loro figure, ormai divenute una cosa sola. Nell’oscurità in cui è calata tutta la scena, le loro vesti faticano a distinguersi e le uniche cose che spiccano sono due teste, unite in un unico corpo.
Lily, esanime, è tenuta su da Severus che, affranto, si aggrappa alla sua figura in un tentativo di tenerla ancora con sé.
Di certo la somiglianza con il capolavoro di Gustav Klimt non è di natura concettuale: qui i due amanti sono stretti in un abbraccio passionale, coronamento del loro idillio d’amore, circondati dalle vesti colorate e da un prato vivace.
Ciò che ci rimanda alla drammatica scena di Harry Potter e I Doni della Morte – parte II è sicuramente la loro posizione, le loro teste unite, l’affetto con cui l’uomo tiene su la sua amata e, non da meno, i capelli rossi di lei.
L’arrivo dei Dissennatori e “Monumentum” di Robert Morris
Alzi la mano chi, almeno una volta, è sobbalzato dal divano o dalla poltrona del cinema vedendo avvicinarsi queste inquietanti figure. Beh, siamo tanti. Perché i Dissennatori sono creature terrificanti, non solo per ciò che sono in grado di fare – come se nutrirsi delle anime altrui non fosse abbastanza – ma anche e soprattutto per il loro aspetto.
Vedere Hogwarts totalmente circondata da loro ci dà un senso di oppressione e di prigionia, attorniati da silenziosi guardiani (che non a caso fanno la guardia ad Azkaban) pronti ad attaccare.
E pensate un po’, l’artista contemporaneo Robert Morris ha realizzato circa quattro anni fa un gruppo scultoreo dal nome Monumentum dove sono presenti figure che ricordano incredibilmente i Dissennatori. Inquietanti, vero?
Harry salva Sirius in groppa a Fierobecco e Ruggiero e Angelica di Johann Peter Krafft
E a proposito di Harry Potter e il Prigioniero di Azkaban, come non parlare del salvataggio di Sirius Black da parte di Harry e Hermione al termine della pellicola (e del libro)? Ma soprattutto, come non soffermarsi sulla figura dell’Ippogrifo, che tanto è stata trattata nell’arte e nella letteratura?
Harry e Hermione volano a cavallo di Fierobecco, per andare a salvare Sirius Black. Non è la prima volta che l’Ippogrifo funge da aiutante per questi nobili scopi. Basti pensare all’opera di Johann Peter Krafft, Ruggiero e Angelica, ispirata a un momento dell’Orlando furioso.
La scena mostra come Ruggiero, in groppa all’Ippogrifo, si appresti per salvare Angelica dall’Orca di Ebuda, un mostro marino. Sirius Black non è esattamente un’aggraziata fanciulla in balia di una creatura mostruosa, ma comunque necessita di essere salvato.
L’arte è un universo vero e proprio, così ampio da lasciare frammenti di ogni opera esistente in contesti estremamente lontani tra loro. È proprio questa la magia: osservare un’opera di quasi duecento anni fa e rivederla in un’opera contemporanea. O ancora rivedere sotto forma di opera totalmente diversa un concetto già presente in contesto cinematografico… e così via.