Harry Potter 20th Anniversary: Return to Hogwarts, la réunion che ha toccato le corde dei cuori di noi fan di Harry Potter e che ci ha portati a casa il primo dell’anno.
È stato indubbiamente emozionante assistere alla più grande réunion dei cast di Harry Potter che sia mai stata organizzata dopo l’uscita dell’ultimo film della saga, nel 2011. HBO Max coglie la palla al balzo e decide, per i vent’anni dall’uscita di Harry Potter e la Pietra Filosofale, di proporre una sorta di film-evento dove gli attori hanno potuto incontrarsi e lasciarsi trasportare dai ricordi degli anni passati.
La réunion è disponibile su Sky o su Now.
In quest’articolo vogliamo riproporvi gli 8 momenti salienti della réunion, con la promessa di lasciare anche a voi quel retrogusto dolceamaro che la nostalgia ci ha provocato quest’evento senza precedenti.
L’arrivo a Hogwarts
Esattamente come dovrebbe essere, gli attori hanno ricevuto la loro personalissima lettera per Hogwarts, per poi ritrovarsi all’interno dei set più belli e suggestivi: la Sala Grande, la Sala Comune di Grifondoro e la Gringott.
A fare gli onori di casa è Emma Watson, assoluta protagonista mentre, con grande emozione, apre le porte della Sala Grande così come ha fatto la professoressa McGranitt nel primo film. Nella Sala, ad aspettarla ci sono gli altri attori, a partire da Tom Felton, dalla famiglia Weasley quasi al completo, Evanna Lynch, Matthew Lewis, Alfie Enoch, Robbie Coltrane, Gary Oldman, Helena Bonham Carter. Il tutto accompagnato dalla meravigliosa colonna sonora di John Williams che rende l’atmosfera ancor più magica.
Il trio finalmente riunito
Finalmente, dopo tanti anni, rivediamo insieme il Golden Trio. Daniel Radcliffe, Rupert Grint ed Emma Watson si riuniscono in una location che richiama alla nostra mente – ma anche a loro – tanti ricordi: la Sala Comune di Grifondoro.
Il senso di straniamento iniziale è comune: gli stessi attori sono consapevoli del fatto che sia passato del tempo, ma allo stesso tempo è come se non se ne fossero mai andati.
Dan: Che bello vederti!
Daniel Radcliffe, Rupert Grint ed Emma Watson
Rup: È surreale, che effetto vi fa essere qui insieme e parlarne?
Emma: Ovviamente è molto emozionante. E poi, sembra che non sia passato un giorno e che sia passato un secolo allo stesso tempo.
Rup: Anche per me, è una sensazione irreale. Non sembra che sia già passato così tanto tempo da meritarci una réunion. Io ho avuto i calcoli e una figlia, quindi è chiaro che il tempo è passato. La mia età la sento.
Il contributo di Chris Columbus
Il cast prosegue con una serie di interviste alternate a clip dei film e dei dietro le quinte, molte delle quali già conosciute. Molti di loro si sono soffermati sull’immenso lavoro che ha fatto Chris Columbus non solo sul piano professionale, ma anche a livello umano.
Columbus ha lavorato per anni con dei bambini senza però privarli della loro vivacità e innocenza… Insomma, ha permesso loro di continuare a essere dei bambini e di tenerli distanti dalle insidie che solitamente si nascondono nel mondo dello spettacolo e in grandi produzioni come questa; motivo per cui i genitori di Daniel Radcliffe non erano d’accordo sul fatto che il figlio ne prendesse parte.
Dan: Credo che sia stato merito di Chris e di tutta la troupe che continuavano a farci divertire sempre. Eravamo ragazzini che facevano i ragazzini su un set.
Tom: Naturalmente, eravamo solo ragazzini e non vedevamo l’ora di giocare insieme. Chris Columbus era riuscito a creare un’atmosfera da luna park.
Daniel Radcliffe e Tom Felton
Tom: Come faceva Chris Columbus a essere sempre di buon umore?
Tom Felton, Alfie Enoch e Matthew Lewis
Alfie: Correvamo da tutte le parti. Avevamo tutti intorno agli 11 anni.
Matt: Magari riusciva a far fare la cosa giusta a tre persone, ma non era detto che le altre cinque lo ascoltassero.
Tom: No, e Rupert era inarrestabile. Quando cominciava, non si fermava più. Ma forse funzionava proprio per questo: Columbus ci lasciava essere bambini. Non ho mai avuto la sensazione che stessimo lavorando e infatti il film trasmette quell’atmosfera fanciullesca. E la cosa ancor più divertente è che eravamo circondati dall’élite degli attori britannici e non avevamo idea di chi fossero. Io credevo che Richard Harris fosse una specie di guida turistica.
La famiglia Weasley
Un’altra réunion che aspettavamo vede come protagonisti gli attori della famiglia Weasley, più precisamente Bonnie Wright, i fratelli James e Oliver Phelps e Mark Williams. Anche loro menzionano il fatto che far parte del cast di Harry Potter significava far parte di una grande famiglia, ma per loro la cosa veniva amplificata dato che appartenevano a una famiglia ristretta, tutta loro.
Bonnie e Mark si fermano a parlare di Julie Walters:
Mark: Era bellissimo lavorare con Julie Walters. Arrivavamo sul set e ci salutavamo con: ‘Ciao, mamma’ e ‘Ciao, papà’.
Bonnie: Julie Walters, che interpretava mia madre, è sempre stata meravigliosa con me. Mi ha preso sotto la sua ala ed è stata una figura materna perfetta.
Mark Williams e Bonnie Wright
Padrino e figlioccio
Un altro incontro molto atteso è stato quello tra Daniel Radcliffe e Gary Oldman. Fatto ormai noto è che il giovane Daniel ha nutrito grande ammirazione nei confronti di Oldman, vedendo in lui un esempio da seguire.
Lo stesso Oldman ricorda con affetto il giovane Daniel durante il loro incontro.
Gary: Quanti anni avevi?
Gary Oldman e Daniel Radcliffe
Dan: 14.
Gary: Davvero? Quando ci siamo conosciuti? Ho sviluppato all’istante una specie di senso paterno per te.
Per Daniel non è stato molto semplice contenere l’eccitazione, al punto da mettere in guardia gli altri giovani attori:
Dan: La prima persona con cui mi sono sentito in soggezione è stato Gary Oldman. Sono andato nel pallone.
Daniel Radcliffe ed Emma Watson
Emma: Me lo ricordo. Mi hai fatto il discorsetto su Gary: ‘Senti, Emma, devi stare tranquilla. Gary Oldman è un pezzo grosso, ma devi restare calma.’ E io, okk.
Dan: Era una proiezione delle mie paure. Mi ripetevo: ‘Dan, devi restare calmo, perché questo tizio è un pezzo grosso’.
Il rapporto tra Radcliffe e Oldman è stato oggetto di diverse interviste, tra cui quella del regista Alfonso Cuaròn e del produttore David Heyman che hanno sottolineato il legame affettivo creatosi tra i due, così come succede tra Harry e Sirius:
“Gary è stato sempre generoso come persona e come attore. Lo ha abbracciato e coinvolto nel processo recitativo. Vederli insieme faceva molta tenerezza, perché erano lo specchio della relazione tra i loro personaggi. In un certo senso, Harry aveva idealizzato Sirius Black. Lo immaginava inavvicinabile e ne aveva anche timore. E la realtà è stata simile al film. Quando hanno capito chi fosse l’altro, si è creato un legame incredibile.”
Alfonso Cuaròn
Le storiche cotte del cast
A cavallo tra il quarto e il quinto film, gli attori più giovani del cast entrano a gamba tesa nell’adolescenza: tra cotte e tempeste ormonali, più di un cuore è uscito spezzato dagli studi della Warner Bros.
Storica è la cotta che Emma Watson ha avuto per Tom Felton, il quale tuttavia non ricambiava l’interesse, anche se ha da sempre nutrito affetto per lei. Ecco come hanno chiarito i rumor nella réunion:
Emma: Sono entrata nella stanza in cui facevamo lezione. Il compito era disegnare come immaginavamo che fosse Dio. Tom aveva disegnato una ragazza con un cappellino al contrario su uno skateboard. Non so come spiegarlo, ma mi sono innamorata di lui.
Ogni giorno, andavo a cercare il suo numero sul foglio presenze. Era il sette. Se vedevo il suo numero, la giornata diventava subito più bella.
Aveva tre anni più di me, quindi per lui ero la sorellina minore. Credo che la verità sia che Tom era l’unico con cui mi sentivo più a mio agio a mostrare la mia debolezza. Non è mai successo niente di romantico tra noi, ci vogliamo bene e basta.Tom: Emma e io ci siamo sempre voluti molto bene. Ero al trucco e parrucco e qualcuno mi ha detto: ‘Ha una cotta per te’. Sono diventato molto protettivo con lei. Sì, ho sempre avuto un debole per lei, ed è ancora così. C’è sempre stata un’affinità tra noi.
Emma Watson e Tom Felton
Altro attesissimo incontro che è stato anche rivelazione di crush adolescenziali è quello tra Daniel e Helena Bonham Carter, la quale ha conservato una dedica che lui le ha fatto alla fine delle riprese.
Helena: Ieri sera, stavo rispolverando un po’ di cimeli e ho trovato il tuo autografo.
Helena Bonham Carter e Daniel Radcliffe
Dan: Cavolo, che cosa ho scritto?
Helena: Leggilo ad alta voce… [Daniel si imbarazza e Helena ride] Che bello rivederti! Che c’è scritto?
Dan: Oddio. ‘Cara HBC, è stato bello essere tuo co-protagonista e co-llaboratore domestico’… Com’ero spiritoso. Posso andarne fiero…
Helena: Sei stato arguto, poetico!
Dan: ‘…Nel senso che finivo sempre per portarti il caffè. Ti voglio bene…’
Helena: E poi cosa dice? [ridono] Puoi dirlo.
Dan: Posso, ormai sì. Ho scritto: ‘ti amo e vorrei essere nato dieci anni prima, così avrei avuto una possibilità’.
In ricordo di chi non c’è più
Naturalmente, in questa réunion non si poteva non fare menzione dei membri del cast che ci hanno lasciato. I nomi sono purtroppo tanti e ciascuno di essi ha lasciato un segno nel nostro cuore e in quello degli attori che hanno avuto l’onore di lavorare con loro.
Menzione speciale è stata fatta a Helen McCrory, che ci ha lasciati troppo presto ad aprile 2021. Jason Isaacs e Tom Felton conservano un bellissimo ricordo dell’attrice e, commossi, la ricordano così:
Jason: Helen McCrory interpretava mia moglie. Dicevo sempre: ‘Ho conosciuto la migliore attrice che abbia visto in vita mia’. Sono fortunato ad aver lavorato con lei e ad aver condiviso con lei tante risate sincere e adolescenziali sul set.
Tom: Mi ha insegnato molto. Non riesco neanche a parlarne… Aveva la capacità di… mostrava tutta la sua empatia con lo sguardo, ed era un vero piacere lavorare con lei.
Jason Isaacs e Tom Felton
Il legame che si è creato tra gli attori
Vogliamo concludere quest’articolo con un macro insieme che racchiude tutte quelle frasi e quei momenti che non possono essere descritti nel dettaglio, ma che vanno a comporre la struttura alla base di questa réunion.
Anche se questa réunion è stata voluta dalla HBO e progettata ad hoc per andare a toccare determinate corde degli spettatori, non sarebbe stata un successo se non ci fosse stata chimica tra gli attori. L’affetto che si è creato tra loro è evidente ed è alla base di tante storielle e aneddoti che hanno raccontato. È forse la parte finale che va a evidenziare la loro emotività, specialmente quella del golden trio formato da Daniel, Emma e Rupert, che si commuovono nel momento in cui bisogna mettere la parola fine, ancora una volta.
I flashback che rimandano all’ultima giornata di riprese dei Doni della Morte Parte 2 è emblematica, segnando la fine di un’era che, in realtà, dimostra ogni giorno di non avere fine. Come dice Robbie Coltrane, tra cinquant’anni le prossime generazioni continueranno a leggere e a vedere Harry Potter: non sappiamo dire se noi potremo esserci – probabilmente sì – ma la cosa certa è che loro, i personaggi che hanno dato moltissimo alla nostra generazione, loro ci saranno.