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Vernon e Petunia Dursley: gli zii estremamente non magici

11 Gennaio 2021 sere-savo 6 min read

Vernon e Petunia Dursley: gli zii estremamente non magici

11 Gennaio 2021 Rose 6 min read

Vi siete mai chiesti come si sono conosciuti i coniugi Dursley? Avete mai desiderato approfondire il rapporto tra le sorelle Evans? J.K. Rowling, mediante Pottermore (ora Wizarding World), ha speso alcune parole per colmare diversi dubbi a riguardo. Scopriamo insieme qualcosa in più sugli zii di Harry Potter!

J.K. Rowling ci delizia, spesso, con alcuni interessanti approfondimenti sui personaggi della saga. Conosciamo perfettamente il rapporto che i Dursley hanno con la magia. Il loro totale ripudio per essa li porta a considerare Harry un ragazzo strano e “pazzo”, il che è paradossale, dal momento che egli viene acclamato o, comunque rispettato, da ogni individuo del Mondo Magico. Abbiamo dedicato un ulteriore approfondimento agli zii di Harry, che potete trovare qui.


Amore a prima vista

Gli zii di Harry si incontrarono sul posto di lavoro. Petunia Evans, una donna inasprita dal fatto che i suoi genitori sembravano preferire Lily, sua sorella strega, a lei, lasciò per sempre Cokeworth (la sua città natale) per seguire un corso di dattilografia a Londra. Questo le fruttò un lavoro d’ufficio, dove conobbe l’estremamente non-magico, presuntuoso e materialista Vernon Dursley. Grosso e senza collo, quel dirigente in erba parve alla giovane Petunia un modello di virilità.

Non solo lui ricambiava i suoi sentimenti, ma era anche deliziosamente “normale”. La sua automobile era in perfetto stato ed egli desiderava dedicarsi a cose del tutto ordinarie. In capo a una serie di noiosi appuntamenti, durante i quali Vernon non fece altro che parlare di se stesso e della sua alquanto prevedibile visione del mondo, Petunia sognava il momento in cui egli le avrebbe infilato l’anello al dito.


La proposta di matrimonio

Petunia accettò senza esitazione la proposta di matrimonio di Vernon Dursley, che arrivò a tempo debito: egli si mise in ginocchio nel soggiorno della madre, un gesto formale eseguito alla perfezione. L’unico ostacolo alla sua felicità era rappresentato dalla paura dell’idea che il suo nuovo fidanzato si sarebbe fatto di sua sorella Lily, allora all’ultimo anno della Scuola di Magia e Stregoneria di Hogwarts.

Vernon disprezzava perfino chi osava accoppiare delle scarpe marroni a un abito nero; come avrebbe giudicato una ragazza che passava quasi tutto il suo tempo a scagliare incantesimi con indosso una lunga tunica? Petunia non poteva nemmeno pensarci.


La verità sulla sorella e l’uscita tra coppie Dursley-Potter

Petunia gli confessò la verità durante un appuntamento sdolcinato e strappalacrime, mentre i due se ne stavano seduti nella macchina scura di Vernon di fronte a un chioschetto, dove egli aveva comprato uno snack appena dopo essere usciti dal cinema. Come Petunia supponeva, Vernon rimase profondamente scioccato; tuttavia giurò solennemente che non le avrebbe mai rinfacciato di avere uno “scherzo della natura” per sorella. Petunia gli si gettò tra le braccia con una tale violenta gratitudine che Vernon lasciò cadere la salsiccia impanata.

Il primo appuntamento tra Lily, il suo ragazzo James Potter e i futuri sposi andò male e da allora i rapporti peggiorarono rapidamente. James trovava Vernon divertente e commise l’errore di farglielo capire. Vernon cercò di trattare James con condiscendenza, chiedendogli che macchina guidasse. James rispose descrivendogli la sua scopa da corsa. Vernon si lasciò sfuggire il pensiero che i maghi dovessero di certo vivere con il sussidio di disoccupazione.

James gli raccontò della Gringott e della fortuna che i suoi genitori vi custodivano, sotto forma di oro massiccio. Vernon non riuscì a capire se James lo stesse prendendo in giro o meno e si arrabbiò. La serata si concluse quando Vernon e Petunia se ne andarono infuriati dal ristorante. Lily scoppiò in lacrime e James (che si sentiva un po’ in colpa) promise di sistemare le cose con Vernon alla prima occasione.


La fine di ogni rapporto

James non ebbe l’opportunità di mantenere fede alla sua promessa. Petunia non volle che Lily le facesse da damigella al matrimonio, perché era stufa di essere messa in ombra da lei. La sorella ci restò male. Vernon si rifiutò di parlare con James al ricevimento, ma lo definì, mentre era abbastanza vicino a lui perché sentisse, “una specie di prestigiatore dilettante”. Una volta sposata, Petunia iniziò ad assomigliare sempre di più a Vernon. Adorava la loro graziosa casa squadrata al numero quattro di Privet Drive.

Era finalmente al sicuro: niente più oggetti che si comportavano in modo strano, niente teiere che fischiettavano motivetti al suo passaggio, niente lunghe conversazioni su cose che non capiva con nomi come “Quidditch” o “Trasfigurazione”. Lei e Vernon decisero di non partecipare al matrimonio di Lily e James. L’ultimissima lettera che Petunia ricevette da loro annunciava la nascita di Harry; le lanciò un’occhiata sprezzante e la gettò nel cestino.


L’arrivo di Harry e i nuovi guai per i Dursley

La vita dei Dursley prese una piega inaspettata quando trovarono il piccolo Harry, il loro nipotino ormai orfano di cui si erano dimenticati, sull’uscio di casa. I coniugi avevano ormai imparato a sopprimere qualsiasi pensiero legato alla sorella di Petunia e a suo marito, ma l’arrivo di Harry insieme alla lettera lasciata da Albus Silente li riportò per un attimo in quello strambo mondo che tanto si ostinavano a ripudiare. Petunia si sentì in dovere di accudire Harry, specie perché venne a conoscenza del sacrificio eroico di sua sorella Lily. 

Sebbene Petunia crebbe a fianco della sorella strega, non imparò nulla relativamente alla magia. Lei e Vernon furono terrorizzati dall’idea che esistesse un mago oscuro molto potente che aveva causato la morte dei coniugi Potter e aveva tentato di assassinare il piccolo Harry. Tuttavia, come erano ormai abituati a fare, repressero quel pensiero e lo stiparono in un angolo dimenticato delle loro memorie. Ridussero la causa di morte dei Potter a un mero incidente stradale e portarono avanti questa bugia a tal punto da convincersi che fosse la verità.

I Dursley si illusero di riuscire, in qualche modo, a separare Harry dalla magia; fallirono nel loro intento e questo diede ufficialmente inizio alla saga del maghetto più conosciuto di sempre.


Il pensiero di J. K. Rowling

Vorremmo puntualizzare che le informazioni che avete letto sono canoniche al 100%, in quanto derivano a tutti gli effetti dalla Rowling e non da altre fonti esterne. Vi presentiamo ora il pensiero dell’autrice riguardo ai Dursley:

Vernon e Petunia non hanno mai cambiato nome dalla loro creazione. Infatti, a differenza di altri personaggi, non furono coinvolti in un lungo processo di revisione legato ai loro nomi. “Vernon” è un nome banale, a cui non ho mai dato molta importanza. “Petunia” è il nome che davo ai personaggi (femminili) antipatici durante i giochi che io e mia sorella facevamo quando eravamo molto piccole. Non ero sicura di come mi fosse venuto in mente un nome simile, fino a che, recentemente, un amico mi ha mostrato una serie di pubblicità che andavano in onda quando eravamo piccoli.

Una di queste era una specie di cartone animato, in cui marito e moglie si godevano un picnic su una scogliera osservando un uomo che affogava nel mare sotto di loro (il messaggio della pubblicità era: “non si sta sbracciando per salutarvi, chiamate il bagnino!”). Il marito chiamava la moglie Petunia e, tutto a un tratto, mi sono chiesta se quel nome non venisse proprio da lì perché, che io sappia, non ho mai conosciuto né letto di nessuna Petunia. L’inconscio è una cosa davvero bizzarra. in quell’animazione, Petunia è grassa e allegra. A quanto pare la sola cosa che ho preso da lei è il nome.

Il cognome “Dursley” l’ho preso dalla omonima città nel Gloucestershire, non molto lontana da dove sono nata. Non sono mai andata a Dursley e immagino che sia piena di persone deliziose. Era il suono della parola ad affascinarmi, più di qualsiasi riferimento al luogo fisico.

I Dursley sono reazionari, pieni di pregiudizi, mentalmente chiusi, ignoranti e bigotti; tutte cose che odio. Nell’ultimo libro ho voluto sottolineare come uno spiraglio di decenza, rappresentato dal grande amore per la sorella a lungo tenuto nascosto, sia come fuoriuscito da Petunia al momento dell’addio tra Harry e i suoi zii, sebbene lei non sia stata in grado, o non abbia avuto il coraggio, di far trasparire quei sentimenti. Comprendo che molti lettori avrebbero voluto “qualcosa in più” da Petunia al momento dell’addio, ma credo di aver descritto il suo comportamento in maniera consistente e coerente con i suoi pensieri, sentimenti e atteggiamenti nel corso dei libri precedenti.

Pare che nessuno si aspettasse un “riscatto” da parte di zio Vernon e, infatti, non mi pare esistano lettori delusi a riguardo.

J. K. Rowling – Pottermore, 10 Agosto 2015

E voi, che cosa ne pensate di questi due coniugi babbani? Li odiate a morte o, in fondo, provate compassione, se non altro per Petunia? Fatecelo sapere con un commento!

Fonte:
Wizarding World (pubblicato in origine su Pottermore)

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