Per quanto il mondo babbano discrimini, in un certo senso, l’apprendimento della botanica, nel mondo magico l’erbologia sembra invece essere una disciplina davvero importante. Questa materia infatti viene insegnata a Hogwarts fin dal primo anno di studi dei giovani maghetti e rimane un corso obbligatorio fino ai G.U.F.O. Questo potrebbe quindi portarci a pensare che la botanica babbana, a confronto con quella magica, sia noiosa e priva fascino… beh, tutt’altro!
I mondi magici non nascono mai dal nulla, bensì prendono sempre ispirazione dai mondi reali. Anche J.K. Rowling infatti, per la creazione del mondo di Harry Potter, non si è inventata tutto “di sana pianta”, ma si è ispirata a fiabe e leggende popolari, alla mitologia e al mondo reale che la circondava. Le piante e i funghi che incontriamo durante le avventure di Harry trovano dunque i loro corrispettivi in fiabe, leggende, miti e nel mondo reale.
Se il modo reale ve lo volete proprio dimenticare allora vi rimandiamo a questo articolo dove potrete trovare l’elenco completo delle piante del mondo magico e la descrizione delle più interessanti. Se invece i lati più sconosciuti e intriganti del mondo reale stuzzicano la vostra curiosità allora continuate pure con la lettura. In questo articolo infatti cercheremo di incrociare botanica ed erbologia per trovare mille erbe e funghi… quasi magici!
Dittamo
Cominciamo con una pianta piuttosto nota per chi conosce bene la saga. Nel mondo magico infatti l’estratto di dittamo è una potentissima medicina magica che garantisce una rimarginazione quasi istantanea delle ferite. Purtroppo il vero dittamo non ha queste proprietà miracolose ma è comunque una pianta piuttosto interessante.
In botanica il nome dittamo può riferirsi a due specie: l’Origanus dictamnus e il Dictamnus alba. Il primo, come forse si può intuire, è un’erba aromatica che si può utilizzare in cucina ma che ha anche dalle proprietà antisettiche. Il secondo invece è una pianta dalle caratteristiche leggermente più interessanti che lo rendono diversissimo dalla sua controparte magica: il D. alba infatti, invece di curare… può fare molto male!

Questa piantina infatti secerne delle sostanze fototossiche, cosa vuol dire? In parole molto semplici sono il contrario delle creme solari: quando esposte a raggi uv, invece di proteggere scatenano delle forti irritazioni. Inoltre il dittamo contiene un’altissima concentrazione di oli essenziali altamente infiammabili. Basta avvicinare una fiammella a questa piantina per scatenare un vero e proprio rogo. Non per nulla in inglese si chiama “burning bush”, arbusto ardente!
E per quanto riguarda l’erbologia invece esistono delle piante infuocate? Certamente sì! In diversi videogiochi di Harry Potter esiste un arbusto chiamato Pianta dei Semi di Fuoco che arde per tutto il tempo in cui vive. I semi di fuoco che produce vengono inoltre usati nella preparazione di diverse pozioni e per la schiusa delle uova di drago.

Aconito
Il nome di questa pianta è sicuramente noto sia a chi ha letto i libri che a chi ha solo visto i film. Infatti è una delle protagoniste della celebre interrogazione di Piton a Harry durante la primissima lezione di pozioni.
«E… Potter, qual è la differenza tra l’Aconitum napellus e l’Aconitum lycoctonum?»
A questo punto, Hermione si alzò in piedi con la mano protesa come se volesse toccare il soffitto.
[…] «Sta’ seduta!» ordinò secco [Piton] a Hermione. «[…] Per quanto riguarda l’Aconitum napellus e l’Aconitum lycoctonum, sono la stessa pianta, nota anche con il semplice nome di aconito. Be’? Perché non prendete appunti?»Harry Potter e la Pietra Filosofale, cap. 8

Ebbene, per quanto terrificante sia contraddire Piton siamo costretti a farlo: l’Aconitum napellus e l’Aconitum lycoctonum non sono la stessa pianta, sono infatti due specie distinte che, semplicemente, appartengono allo stesso genere. Le si può riconoscere anche visivamente: i fiori della prima sono blu-violetti, mentre quelli della seconda sono bianco-verdi.
Ma quindi l’aconito è una pianta reale? Ebbene sì, la pianta descritta da Piton e dai testi di erbologia sembra proprio essere la stessa del mondo babbano. Nel mondo magico viene usata per le pozioni risvegliante e antilupo. Ricorderete infatti che nei film la domanda di Piton è leggermente diversa: qual è la differenza tra Aconito e Luparia? Anche nel mondo reale questa pianta ha a che fare con i lupi: purtroppo, infatti, veniva usata per la caccia la lupo.

L’aconito è una pianta estremamente velenosa che, se ingerita, può rivelarsi fatale. Anche il semplice contatto prolungato con la pelle è pericoloso. Questa elevata tossicità ha fatto sì che la pianta venisse usata per avvelenare i lupi e, in tempi antichi, per avvelenare le armi nei combattimenti.
Tranello del diavolo
Ed eccoci giunti ad un’altra pianta magica molto nota e molto pericolosa. Iniziamo subito col tranquillizzarvi: no, non esistono piante che aggrediscono e strangolano gli esseri umani… già, non attaccano gli esseri umani ma delle piante strangolatrici esistono!
I ficus strangolatori, nome comune di diverse specie del genere Ficus, sono delle piante che letteralmente strangolano altre piante. Perché? Beh, al contrario del Tranello del diavolo loro amano la luce ma nel fitto delle foreste tropicali non è facile conquistare i tanto agognati raggi di sole.

Una strategia potrebbe essere quella di costituire un tronco molto alto e oltrepassare le chiome degli altri alberi. Il problema è che per fabbricare un tronco del genere servono molto tempo ed energie, energie che la pianta, senza sole, non può ottenere! Che fare?
I ficus strangolatori hanno trovato una soluzione: avviluppano i propri rami intorno al tronco di un’altra pianta e si arrampicano su di essa fino a raggiungere la luce del sole. Poi stringono la presa e, piano piano, avvolgono tutta la pianta ospite stringendola in un abbraccio mortale: in pratica la strangolano. L’ospite ormai morto dunque si decomporrà e rimarrà solamente la struttura a gabbia del ficus che ormai ha raggiunto stabilmente la luce tanto agognata.

Dunque vi siete convinti? La botanica ora vi appare affascinante quanto l’erbologia? Se non siete ancora del tutto certi di questo allora magari potremo farvi cambiare idea nella parte 2. Se invece siete rimasti conquistati da queste piante babbane… beh, proseguite sempre con la parte 2!





