Rupert Grint ha letteralmente vissuto come Ronald Weasley. Difatti, così come i suoi colleghi Emma Watson e Daniel Radcliffe, Rupert era giovanissimo quando gli venne assegnato il ruolo che poi gli avrebbe cambiato la vita.
Al compimento dei trent’anni, Rupert Grint ha riflettuto su cosa ha significato per lui interpretare il giovane mago dai capelli rossi, della numerosa famiglia Weasley.
In una recente intervista, Grint ha dichiarato:
”La mia linea temporale ha una distinzione di prima e dopo ben marcata. Prima del giugno 2000, la mia vita era perfettamente normale. Frequentavo una scuola pubblica normale, mio padre vendeva cimeli e mia madre – mentre si prendeva cura di 5 figli – decorava torte nuziali. Ero un bambino molto motivato. Quando ho ottenuto la parte di Ron Weasley la mia vita è cambiata: lasciai la scuola pubblica e le cose non sono più state le stesse”
Per Rupert, ottenere la parte era un vero e proprio sogno, essendo un grande fan della serie di libri di Harry Potter. Tuttavia, dopo un po’ la situazione divenne pesante. Immaginate un ragazzo che in piena adolescenza ha il compito di rendere giustizia a uno dei protagonisti della saga più amata dai giovani del momento.
”Nei primi film di Harry Potter stavo vivendo un sogno. Feci l’audizione perché amavo i libri. Quando girammo il terzo e il quarto, iniziai a sentire la pressione e la responsabilità che avevo sulle spalle, perché ormai tutti conoscevano la saga ed era acclamata da migliaia di persone. La stampa e i tappeti rossi non aiutavano, non me la cavo bene in queste situazioni”
Pressione che a volte ha quasi fatto cedere il giovane attore, il quale ha più volte preso in considerazione l’idea di abbandonare la saga.
”Ci sono stati dei momenti in cui ho pensato di andarmene. Le riprese sono state per me, come per tutti, un grande sacrificio, ho lavorato in giovanissima età per periodi lunghissimi e mi ricordo chiaramente di aver pensato, dopo una lunga pausa, ”tutto questo è così logorante, voglio davvero tornare?”, probabilmente ero solo un adolescente”
Ma Rupert ha portato avanti il suo lavoro e ha concluso la saga assieme al suo personaggio, Ronald Weasley, descrivendo la fine di quella lunga esperienza come una sensazione molto strana:
”Finire Harry Potter è stato surreale. E’ stata una sensazione molto strana, ma è arrivata al momento giusto, perché eravamo tutti pronti ad andare avanti, ma dopo l’ultimo ciak è stato abbastanza strano pensare che fosse davvero così. E’ stato disarmante. Non sapevo cosa sarebbe successo, mi sentivo perso”.
Probabilmente, questa sensazione ha, in un modo o nell’altro, investito chiunque sia stato così legato alla saga. Ricordate la sensazione dopo esservi alzati dalla poltrona del cinema al termine di ”Harry Potter e i Doni della Morte (parte II)”? Ricordate la consapevolezza che quello sarebbe stato l’ultimo frame di film in cui avreste visto Harry, Ron e Hermione insieme? Ecco, proviamo quindi a immedesimarci in Daniel, Emma, Rupert e tutti coloro che hanno collaborato alla creazione dei film. L’ultimo “ciak si gira!”, l’ultima ripresa, l’ultimo sguardo alla videocamera, l’ultima battuta.
E se noi fan ci siamo sentiti persi al termine della saga, immaginate come dev’essersi sentito chi, come Rupert, aveva sviluppato un rapporto infinitamente intimo, fondendosi quasi con il suo personaggio.
”La linea tra me e Ron è diventata più sottile film dopo film, fino a diventare quasi la stessa persona. Distaccarmi da Ron è stata una grande svolta nella mia vita, non voglio paragonarlo a uscire di prigione, perché non era una prigione, però sembrava di uscire da un’istituzione. E’ stato come respirare una boccata di aria fresca allontanarmi da quel mondo”
Tuttavia, sarà davvero difficile distaccarsi da quel personaggio, dopo che il mondo intero, anche chi ha visto solo di sfuggita uno dei film o un trailer, ti vede come ”Quello che ha recitato in Harry Potter”, ma Rupert afferma che ”sarà sempre una sfida”, ma che ”è bello sorprendere le persone”.
Al termine di Harry Potter, Grint ha continuato la sua carriera recitativa, partecipando a film come Snatch, Sick Note, The ABC Murders e sta collaborando con M. Night Shyamalan per un futuro film. La sua carriera ha raggiunto sicuramente il picco con Harry Potter, ma Rupert afferma di voler continuare a ”seguire il flusso” e ”continuare a interpretare personaggi interessanti e vedere cosa succede”.
Ma al di là delle questioni lavorative, Rupert non esclude l’idea di mettere su famiglia in un futuro prossimo:
”Mi piacerebbe sistemarmi e avere figli presto. Se avessi un figlio lo chiamerei Ron? Probabilmente no, anche se è un bel nome, per giunta Grint è un cognome difficile da abbinare a un nome come Ron”
Beh di certo sarebbe carino vedere un piccolo Ron, dai capelli rossi magari, ma nulla è da escludere. Intanto, continuiamo a sostenere Rupert, che sicuramente ha davanti a sé una radiosa carriera.