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Profezie: scienza o fantasia?

29 Settembre 2022 greg-past 6 min read

Profezie: scienza o fantasia?

29 Settembre 2022 Ignotus 6 min read

E se vi dicessimo che la profezia che vediamo nell’Ufficio Misteri è possibile secondo la scienza? Se la cosa vi fa venire dei dubbi o semplicemente vi incuriosisce, allora continuate a leggere questo articolo. E a te vi accompagnerà in un viaggio dove la magia della divinazione si incontra con le teorie della fisica passando tra demoni e draghi!

Come ormai sappiamo il bambino che è sopravvissuto è l’unico che può scongiurare la minaccia del Signore Oscuro. Le parole che Sibilla Cooman pronuncia davanti a Silente e un nascosto Severus Piton segnano il destino di Harry Potter ancor prima della sua nascita. Voldemort, venuto a conoscenza dell’esistenza di tale profezia, cerca in ogni modo di impossessarsi della sfera di cristallo in cui questa è contenuta. Il resto è storia e la conosciamo tutti, ma la domanda con cui vogliamo cominciare è: sarebbe potuta andare diversamente?

Una profezia inevitabile

Abbiamo già parlato di profezie che si auto avverano in un nostro interessante articolo che potete leggere qui, tuttavia, secondo un grande matematico dell’800 nulla si auto avvera. Se la Rowling ci ha convinto che è Voldemort stesso a far sí che la profezia si avveri, Pierre Simon Laplace ci direbbe che nessuna delle decisioni dei protagonisti avrebbe mai potuto cambiare le sorti della storia.

I due candidati al compimento delle parole della Cooman sono Harry Potter e Neville Paciock. Lord Voldemort ha scelto (e questo è fondamentale) di designare come prescelto il figlio di Lily e James. Ecco, secondo il pensiero di Laplace, Colui-che-non-deve-essere-nominato non ha mai fatto nessuna scelta né ha mai avuto la facoltà di farlo.


Un fisico determinato

Pierre Simon Laplace è stato un matematico, fisico e astronomo tra i più influenti del suo tempo grazie ai suoi studi sulla meccanica celeste e sulla teoria delle probabilità. Si deve a lui l’approfondimento di una delle correnti di pensiero che ha accompagnato i fisici fino ai primi del ‘900: il determinismo. Secondo questa filosofia non esiste nessun libero arbitrio e tutto ciò che accade nell’Universo è solo la conseguenza di uno stato precedente che è a sua volta conseguenza di un’ulteriore stato e così via sino a dove tutto ha avuto inizio.

La profezia del Demone

In parole spicciole tutto quello che è accaduto in 13 miliardi di anni vita dell’Universo è accaduto perchè non poteva non accadere in quanto frutto delle leggi che regolano la natura del tutto che esiste. Per chiarie meglio questo concetto, Laplace ha definito nel suo Saggio filosofico sulla probabilità il concetto di determinismo creando quello che poi verrà ribattezzato come Demone di Laplace:

Possiamo considerare lo stato presente dell’universo come l’effetto del suo passato e la causa del suo futuro. Un intelletto che a un certo momento conoscerebbe tutte le forze che mettono in moto la natura e tutte le posizioni di tutti gli elementi di cui la natura è composta, se questo intelletto fosse anche abbastanza vasto da sottoporre questi dati all’analisi, abbraccerebbe in un’unica formula i movimenti dei corpi più grandi dell’Universo e quelli del più piccolo atomo; per un tale intelletto nulla sarebbe incerto e il futuro proprio come il passato sarebbe presente davanti ai suoi occhi.

Pierre Simon Laplace, Saggio filosofico sulle probabilità, 1814

Quel demone di J. K.

L’intelletto che ipotizza Laplace insomma, conoscendo il comportamento di ogni elemento dell’Universo, può prevedere l’inevitabile divenire di tali elementi poiché essi sono soggetti a determinate leggi fisiche. Per il Demone tutto è chiarissimo e non esistono colpi di scena: Lord Voldemort non avrebbe mai potuto designare Neville come suo eguale. Se questa teoria non vi convince e volete sapere come sarebbe stato se Voldemort avesse scelto Neville allora fate click qui.

Laplace teorizza il suo Demone in un contesto applicabile alla realtà, nel caso di Harry Potter, che è frutto della fantasia dell’autrice, il Demone esiste ed è l’autrice stessa! La Rowling, progettando la trama e i suoi personaggi, ha creato uno stato iniziale che, attraverso le regole narrative e la creatività, ha avuto come conseguenza la nostra saga preferita.


Una profezia sbagliata, forse

Purtroppo il Demone di Laplace è reale solo nei processi creativi. La sua inesattezza teorica è stata dimostrata nei primi del XX Secolo con l’avvento della fisica quantistica. Il determinismo è crollato davanti al Principio di Indeterminazione di Heisenberg, formulato nel 1927, che afferma appunto l’indeterminazione delle misure delle particelle. Inizialmente in molti, tra cui Einstein che coniò la famosa frase Dio non gioca a dadi, non accolsero di buon grado il teorema di Heisenberg reputandolo una sciocchezza. La storia prova che avevano torto.

La questione è perciò aperta: la profezia è frutto di un determinismo forte o è solo una porta che si apre sulle possibilità scaturite dal libero arbitrio dei protagonisti? Harry avrebbe potuto avere una vita tranquilla e una famiglia che lo avrebbe cresciuto con amore? Certo saremmo stati felici per lui, d’altro canto non avremmo mai potuto godere della storia che ha segnato la nostra infanzia, oppure avremo conosciuto una storia diversa con Neville Paciock come protagonista. Ve lo immaginate il titolo Neville Paciock e la Camera dei Segreti?


Il Drago

Nella profezia ci sono solo due cose certe: il fatto che Voldemort designa il suo avversario e il fatto che nessuno dei due può vivere se l’altro sopravvive. Ciò che accade nel mezzo lo sappiamo grazie allo svilupparsi degli eventi, ma la profezia non lo rivela. All’inizio vi abbiamo promesso dei draghi e quindi ecco il momento del Drago di Wheeler.

Non si tratta di un drago come l’Ungaro Spinato o il Dorsorugoso di Norvegia, su questi draghi puoi documentarti qui. Il Drago di Wheeler è una creatura immaginaria della quale si possono nettamente osservare la testa e la coda, il corpo della creatura non è osservabile perché fatta (o ricoperta) da fumo che vortica e vortica. Il fisico John Archibald Wheeler ha ideato il suo Drago per dare un’immagine semplice e chiara dei risultati dei suoi studi sui fotoni. In breve, il Drago di Wheeler rappresenta un percorso di cui si conosce per certo lo stato iniziale e lo stato finale, l’intermezzo che corre tra le due parti terminali è indeterminabile e non osservabile.


Una profezia con capo e con coda

La profezia che Silente ascolta da Sibilla Cooman chiarisce subito che il Signore Oscuro tornerà e che lui, o il suo avversario, dovrà morire. Quindi abbiamo una gran bella testa del Drago che rappresenta lo stato iniziale del ritorno di Voldemort e una lunga coda che rappresenta la morte e la sconfitta di uno dei due soggetti. Seguendo la forma del Drago di Wheeler non possiamo che perderci nelle incertezze di un destino che non possiamo prevedere, ma che sappiamo culminerà in quella coda da rettile che si agita lontana.

Il Demone e il Drago rappresentano due pensieri scientifici posti agli antipodi. Come abbiamo già detto, il Demone di Laplace è potuto esistere solo nella testa della Rowling nel momento in cui scriveva Harry Potter, ma è anche difficile da credere che J. K. abbia potuto prevedere ogni singola parola del romanzo. In un certo senso, ella sapeva come avrebbe iniziato e come avrebbe finito, il percorso che avrebbe seguito lo ha deciso giorno per giorno percorrendo quel fumoso corpo del Drago di Wheeler.


Per quanto affascinanti ed enigmatiche, e nonostante i grandi progressi della scienza, le profezie sembrano oggetti ancora molto lontani dalla realtà. Nessuno, mago o babbano, professore di divinazione o fisico, sembra avere la facoltà di poter prevedere il futuro con massima certezza. Non possiamo quindi sapere se Harry avrebbe potuto avere una vita diversa. Tuttavia, in questo intrigo di draghi, demoni e sfere di cristallo, di una cosa siamo certi: qualunque sia la filosofia scientifica corretta, noi non possiamo che ringraziare l’Universo per averci fatto avere la saga di Harry Potter!

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