Acclamato regista statunitense, David Fincher stava per aggiungere alla sua lunga carriera un altro caposaldo del cinema mondiale: Harry Potter. Come sia sfumata questa possibile collaborazione è da ricercare nelle diverse visioni del regista e della casa produttrice del franchise, la Warner Bros..
I registi che hanno quasi preso le redini della saga di Harry Potter sono tanti (come poteva essere il contrario, dopotutto?), da Steven Spielberg a Terry Gilliam, fino al pluripremiato Guillermo del Toro e al ben noto Peter Jackson, autore delle saghe Il Signore degli Anelli e Lo Hobbit. Vediamo come mai anche David Fincher si è unito a questo elenco di colossi del cinema che hanno sfiorato il franchise ideato da J.K. Rowling.
Chi è David Fincher
Originario degli Stati Uniti, David Fincher è conosciuto per alcuni classici come Fight Club (1999), Alien cap. 3 (1992) e Il Curioso Caso di Benjamin Button (2008).
La sua regia è caratterizzata da un’estetica ben precisa e meticolosa, caratterizzata da ambientazioni a tratti claustrofobiche e illuminazioni drammatiche. Lo spettatore è totalmente immerso in una dimensione a sé, complice anche una narrazione psicologica che trascina e coinvolge.
Non è un caso se uno dei suoi capolavori, Fight Club, porti il fruitore a integrarsi gradualmente con la frammentazione psicologica del protagonista, sfumando il confine tra realtà e allucinazione. Seguendo passo passo la psicosi del protagonista, Jack, anche chi è dall’altro lato dello schermo è coinvolto nelle alterazioni della realtà che quest’ultimo applica per “difendersi” da uno stato emotivo alterato.
Già da questa breve panoramica possiamo intuire come mai Fincher non venne considerato come regista di uno o più dei film della saga di Harry Potter, ma vediamo nello specifico cosa ha dichiarato lui stesso.
David Fincher e il progetto sfumato di Harry Potter
Durante un’intervista con Variety, David Fincher ha dichiarato di essere stato vicino a dirigere uno dei film di Harry Potter. Tuttavia, fu durante l’incontro con Warner Bros. che il suo progetto venne accantonato, ritenuto un po’ troppo inquietante per i canoni della saga.
Fincher racconta:
Mi è stato chiesto di entrare e parlare con loro di come avrei fatto Harry Potter. Ricordo di aver detto “Non voglio semplicemente fare la versione pulita di Hollywood. Voglio fare qualcosa che assomigli molto di più a Withnail and I (in italiano Shakespeare a colazione) e voglio che sia un po’ più inquietante.
Per chi non lo conoscesse, Shakespeare a colazione racconta la storia di due attori squattrinati in una Londra degli anni ’60. Seguendo a tratti la vita del regista stesso – Bruce Robinson – la trama prosegue raccontando la fuga dalla città dei due protagonisti, Withnail e Marwood, rifugiandosi nella campagna inglese. Tuttavia, quel periodo non fa che metterli a dura prova, portandoli a confrontarsi con sogni mai realizzati e l’amarezza che ciò porta con sé.
Si tratta di un mix perfetto tra eccentricità, ironia e tragedia. Questi tre elementi mescolati danno vita a un racconto dolce-amaro che ci porta a interfacciarci con una giovinezza ormai passata e con i suoi sogni mai realizzati.
Anche solo leggendo questa breve panoramica, non ci sorprende apprendere che la Warner Bros. abbia accantonato l’idea. Fincher infatti ha aggiunto che Warner Bros. cercava qualcosa di più tradizionale e che rimandasse ad alcuni classici romanzi di formazione inglesi. “Erano tipo, ‘Vogliamo Gli anni di scuola di Thom Brown tramite Oliver (Twist)'” racconta.
Certamente sarebbe stato interessante vedere un Harry Potter più inquietante, probabilmente a tratti meno fiabesco, ma sarebbe davvero stato coerente con gli ideali che J.K. Rowling ha voluto trasmettere durante il corso della saga? Voi che ne pensate?