Il mondo magico è popolato da infinite creature, di ogni specie e dimensione. Soffermiamoci in particolare su una che ha attirato notevolmente la nostra attenzione e che probabilmente ci è rimasta nel cuore: gli Ippogrifi.
Quando Silente annuncia che Hagrid sarebbe divenuto il nuovo insegnante di Cura delle Creature Magiche, si avverte un misto di emozione e paura negli studenti. Effettivamente, non c’è da biasimarli, considerando che i precedenti animali domestici di Hagrid erano stati un drago, un cane a tre teste e un ragno grande quanto Hagrid stesso.
Tuttavia, nel momento in cui alla sua prima lezione Hagrid porta un innocuo e leggiadro Ippogrifo di nome Fierobecco, l’atmosfera appare leggermente più rilassata (dopotutto non era un animale violento e non sputava fuoco).
Ciononostante, gli Ippogrifi non vanno assolutamente sottovalutati, basti pensare alla reazione di Fierobecco nei confronti di Malfoy; ma, se Draco avesse seguito i consigli di Hagrid, proprio come Harry, la situazione sarebbe stata decisamente differente.
Ma ora passiamo alla conoscenza di queste meravigliose creature!
Che cos’è un Ippogrifo?
Gli Ippogrifi sono creature leggendarie, dal corpo di grifone e cavallo, con grandi ali d’aquila. Queste creature vengono nominate per la prima volta da Ludovico Ariosto nell’Orlando Furioso, basandosi su una metafora del poeta latino Virgilio (“Incrociare grifoni con i cavalli”) fino ad apparire in numerose opere d’arte, poesie e romanzi.
Che aspetto hanno gli Ippogrifi?
Come già accennato, gli Ippogrifi hanno l’aspetto di un incrocio tra un grifone e un cavallo, con delle grandi ali aquiline. Hanno un piumaggio argenteo (nella maggior parte dei casi) e un grande becco giallo. Tuttavia, gli Ippogrifi non sono di un unico tipo, bensì possono avere un differente tipo di piumaggio, che può variare dal grigio, al marrone, al rosato. L’Ippogrifo di Hagrid, Fierobecco, aveva un piumaggio grigiastro e dei grandi occhi gialli.
Come si comportano gli Ippogrifi?
Di natura, gli Ippogrifi sono molto orgogliosi. Non tollerano atteggiamenti arroganti nei loro confronti e reagiscono in modo non del tutto pacifico (heilà, Draco). Sono fedeli e leali verso coloro che si guadagnano la loro fiducia, ma sanno badare perfettamente a se stessi, senza fare affidamento sugli umani. Newt Scamander in ”Animali Fantastici: e dove trovarli” afferma che un Ippogrifo può essere domato esclusivamente da qualcuno di esperto.
Come ci si approccia a un Ippogrifo?
Essendo molto orgogliosi di natura, è consigliabile lasciare che siano loro a fare la prima mossa quando ci approcciamo a loro. Bisogna assolutamente mantenere il contatto visivo ed è preferibile fare un inchino, in modo da mostrare loro rispetto. Tuttavia, se il loro inchino non è ricambiato, è bene darsela a gambe! Se un Ippogrifo accetta il tuo inchino, è probabile che ti lasci non solo avvicinare, ma anche salire su di lui per volare nei cieli (heilà, Harry!).
Cosa mangia un Ippogrifo?
Newt Scamander, la cui madre era un’allevatrice di Ippogrifi, afferma che queste creature mangiano perlopiù insetti o mammiferi di piccola taglia. Ricordate infatti che Fierobecco predilige animali freschi.
Dove vivono gli Ippogrifi?
Gli Ippogrifi sono originari dell’Europa; in particolare, il branco che vive a Hogwarts si rifugia nella foresta proibita. Solitamente essi costruiscono il nido sul terreno, dove depongono un singolo e grande uovo, che si schiude nel corso di 24 ore.
Prima che inizino a volare trascorre massimo una settimana, mentre per percorrere grandi distanze occorre un tempo maggiore.
Chi ha un Ippogrifo domestico è obbligato per legge a eseguire un incantesimo di disillusione, in modo da non far venire alla luce la creatura a occhi babbani.
Gli Ippogrifi nella storia e nella cultura:
Etimologicamente, il nome ”Ippogrifo” deriva dalle parole greche ”hippos” (cavallo) e “grýps” (grifone), il che ci mostra le sue sembianze.
La prima apparizione degli Ippogrifi si ha nel poema epico di Ludovico Ariosto: L’Orlando Furioso (1516). La creatura vola in giro per il mondo e viene cavalcato da uno degli eroi, Ruggero, per salvare la bella Angelica.
La parola ”Ippogrifo” venne utilizzata per la prima volta nella lingua inglese nel 1600. Inoltre, nel XIX secolo, gli Ippogrifi sono diventati soggetto di molte opere di arte visiva, comparendo soprattutto nelle opere del francese Gustave Doré.
Più recentemente, gli Ippogrifi sono comparsi nei libri di Edith Nesbit, nel gioco di ruolo fantasy Dungeons and Dragons e, ovviamente, in Harry Potter.
Questo era tutto ciò che c’era da sapere sugli Ippogrifi. Mi raccomando, fateci sapere se queste nozioni sono state di vostro gradimento!
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