Il plot twist finale di Animali Fantastici: I Crimini di Grindelwald ci ha lasciati tutti a bocca aperta. Almeno all’inizio, perché poi subito si sono fatti largo dubbi e sono sorte varie incongruenze con quello che già sappiamo.
Possibile che sia stata solo una “commercialata” per sorprendere lo spettatore e tenerlo sulle spine per almeno due anni fino al prossimo film?
Proviamo ad analizzare quella che sembra essere la scena più discussa dell’intero universo magico creato da J.K. Rowling fin qui.
Di tutti gli altri dubbi della trama ne abbiamo parlato qui.
Il plot twist finale
Nell’ultima scena de I Crimini di Grindelwald vediamo Grindelwald e Credence a Nurmengard, il quartier generale/prigione del Mago Oscuro, in Austria.
Assistiamo qui a un plot twist che ci lascia davvero basiti; all’inizio per la sorpresa, poi per la sua stranezza.
Grindelwald prende in mano un piccolo uccello che si rivela essere una fenice, e il Mago Oscuro rivela a Credence che è un animale che viene in soccorso a tutti i membri della sua famiglia che sono in pericolo, e che suo fratello cerca di distruggerlo.
E mentre nella mente dello spettatore si fa largo un sospetto, accompagnato da un “No dai, non può essere”, ecco che Grindelwald dice al suo giovane amico:
È tuo diritto di nascita. Come anche il nome che io ti restituisco, Aurelius. Aurelius Silente!
Il film si chiude con questo plot twist in forma di bomba sganciata da Grindelwald che lascia stupefatti gli spettatori che vorrebbero risposte ma che sanno che dovranno aspettare almeno due anni per saperne di più. Questo chiaramente lascia libero spazio alle teorie più strane e alle speculazioni su cosa questa dichiarazione voglia dire.
Moltissimi si sono scagliati contro il film e contro la Rowling per questo plot twist inaspettato, perché sembra proprio non aver senso ed essere stato buttato nella trama totalmente a caso.
L’analisi
Proviamo ad analizzare la situazione a mente fredda e lucida. Non sappiamo se quanto detto da Grindelwald sia vero o no, ma di sicuro ha fatto presa su Credence.
Grindelwald però ha già mentito più volte a Credence in passato. Nel precedente film, quando ancora aveva l’aspetto di Percival Graves, gli aveva detto che gli avrebbe insegnato la magia se avesse individuato l’Obscuriale. Poi però gli confessa che aveva mentito e che Credence era un Magonò, per cui dal momento che non aveva poteri magici, non poteva insegnargli nulla.
Ma verso la fine si accorge dell’enorme potenziale del ragazzo che riesce a trattenere e a controllare la forza dell’Obscurus, e Grindelwald sembra pensare a come potrebbe usare tutto ciò a suo vantaggio, perciò cerca di riavvicinarsi a lui. Una serie di bugie dette a Credence solo per poter avere quello che gli interessava. Per cui è molto probabile che abbia mentito pure nel plot twist finale dicendogli che suo fratello cerca di distruggerlo.
Per quanto ne sappiamo Albus neanche sa chi sia Credence, perché non glielo si sente mai nominare in nessun modo. E risulta difficile credere che un misterioso fratello non sia mai stato scoperto da nessuno, soprattutto considerando di quale personaggio stiamo parlando, un mago così famoso e ben conosciuto.
Senza contare il lavoro di Rita Skeeter che è andata a scavare approfonditamente nel passato di Silente, ascoltando chi lo ha conosciuto da giovane e ne conosceva tutti i segreti.
La cosa che risulta poi ancora più strana è che Silente stesso non sappia nulla di un fratello segreto, ma che invece lo sappia Grindelwald. Lo stesso Grindelwald che fino a pochi mesi prima neanche sapeva chi fosse davvero Credence.
Ci sono solo due opzioni per credere a questa cosa:
- Silente sapeva di avere un fratello di cui non ha mai fatto parola con nessuno e che non ha neanche tentato di salvare dagli orrori della casa in cui era finito, ma questo andrebbe chiaramente in conflitto con il carattere del personaggio;
- Grindelwald in qualche modo è entrato in possesso di informazioni incredibili e segretissime su una famiglia magica inglese, il tutto mentre stava seduto in una cella a New York sotto stretta sorveglianza.
Già da qui vediamo che c’è qualcosa che non va, ma andiamo avanti.
L’età di Credence come discriminante
C’è un altro particolare che smentirebbe il fatto che Credence sia il fratello perduto di Silente: l’età. Se fosse davvero suo fratello in tutto e per tutto dovrebbe avere almeno 36 anni nel 1927, cosa che non sembra dall’aspetto.
36 anni perché nel 1890 Percival Silente, il padre di Albus, Aberforth e Ariana, venne mandato ad Azkaban per aver attaccato i tre babbani che avevano aggredito la piccola Ariana (qui trovate una timeline).
Per cui a meno che il padre sia riuscito a concepire un bambino con una donna durante la sua permanenza ad Azkaban o che Kendra, la moglie, non abbia avuto una relazione prima di morire nel 1899, sembra difficile credere che Creedence sia fratello, o fratellastro, di Albus.
Risulta davvero poco credibile anche una possibile gravidanza di Kendra, tenuta nascosta ai figli mentre loro erano a Hogwarts a studiare, culminata in un abbandono del piccolo a causa del già grande impegno che richiedeva Ariana. Questo perché, quando Credence viene scambiato con Corvus Lestrange sulla nave diretta in America, siamo nel 1901, quindi il bambino in questione avrebbe almeno 2 anni, non proprio un bebè in fasce come risulta dal racconto di Leta.
Si possono prendere in considerazioni poi altre teorie ancora meno probabili, come il fatto che Credence in realtà abbia un’età di almeno 36 anni, ma che risulti più giovane grazie a qualche abilità magica nel mascherare l’invecchiamento. Oppure che Kendra abbia finto la sua morte e abbia avuto poi un altro figlio, ma così avrebbe lasciato due figli adolescenti a occuparsi della loro sorella più piccola con vari problemi.
Ma situazioni del genere sarebbero sicuramente venute a galla nell’arco dei 7 libri di Harry Potter.
La teoria dell’Obscuriale
Un’ultima teoria ancora più particolare e assurda è che Credence sia in realtà Ariana, o che in qualche modo l’Obscurus che era in lei abbia trovato un ospite in Credence. E in questo passaggio si sia trasferita una parte dell’anima della bambina o del sangue della famiglia Silente, che giustifichi così la presenza della fenice. Una teoria che dire tirata per i capelli è dire poco, ma che era giusto inserire per analizzarle tutte.
Personalmente credo che quanto detto da Grindelwald non sia né del tutto vero né del tutto falso. Se fosse vero sarebbe molto difficile da spiegare se non con artifici che aggiungerebbero complicazioni e che porterebbero ulteriori dubbi o discrepanze. Si andrebbe così incontro alla probabile distruzione della coerenza interna del mondo magico e si rovinerebbe tutto.
Allo stesso modo, se fosse solo una grande bugia di Grindelwald sarebbe un modo del tutto stupido e inutile per creare una suspance di due anni nello spettatore a cui poi viene detto che non era vero. E allora questa nuova saga, e soprattutto la Rowling, perderebbero di credibilità.
Per questo credo che ci sia un fondo di verità in quanto detto da Grindelwald: Credence è un Silente ma non discende da Percival e Kendra, bensì da un ramo diverso della famiglia.
Se ci si pensa viene nominato un altro parente da Albus durante il film, il suo bis-nonno, a cui si dice appartenesse una fenice che è volata via dopo la sua morte. Risulterebbe quindi plausibile che Credence sia un lontano parente della famiglia Silente, che mantiene ancora il cognome, ma abbastanza lontano, da non essere stato mai citato prima d’ora.
Il fatto che Grindelwald dica a Credence che suo fratello vuole distruggerlo è per far sì che sia motivato a schierarsi al suo fianco. Perché diciamolo: è molto più di impatto dire che il tuo famoso fratello che non ti ha mai considerato ti vuole morto piuttosto che dire che è un tuo lontano parente che lo vuole.
Il problema di tutte questo teorizzare è che si assume per certo che la Rowling sia disposta a distruggere tutto quello che ha creato finora per un plot twist assolutamente non necessario in quello che è il secondo di cinque film, quando è più facile che veri sconvolgimenti arrivino più avanti.
Ha davvero mandato all’aria tutto solo per un finale a sorpresa a neanche metà di una saga? Ne dubito.
Per ora non ci resta che aspettare che risponda a queste domande, e solo in seguito si potrà giudicare il suo lavoro.